L’AFFARE PARCO DEI GERANI A NAPOLI / CUCU’, LE CARTE NON CI SONO PIU’

Giallo a Napoli al Parco dei Gerani. La maxi speculazione da un centinaio di appartamenti sulla collina di Capodimonte finisce in Procura e nel frattempo a Palazzo San Giacomo spariscono le carte su permessi, licenze e concessioni, allegramente concesse anni fa. Un affare da 60 milioni di euro in cui fanno capolino nomi eccellenti della politica locale, oltre a mattonari dell’area maranese, storico feudo del clan Nuvoletta.

E’ di inizio febbraio la notizia delle indagini avviate mesi fa dalla Direziona Distrettuale Antimafia, per vederci chiaro in quel misterioso e rocambolesco cambio di destinazione d’uso, da accorsata clinica partenopea (però finita in crac) a complesso residenziale. Una decisione, l’avvio dei lavori di ristrutturazione, presa dalla giunta guidata da Rosetta Russo Iervolino, l’ex ministro gavianeo degli Interni che con la comoda casacca Pd ha occupato la poltrona di sindaco prima dell’era de Magistris.

La Voce ha descritto quelle vicende – ovviamente ignorate dai media locali – sette anni fa, dettagliando i protagonisti della vicenda. Ecco cosa scrivevamo: “Chi sono i protagonisti in pista per mettere su il business immobiliare in piena crisi del mattone e di liquidità? A provvedere c’è Vasad Immobiliare srl, proprietaria dei lotti, costituita proprio a ridosso dei permessi comunali, capitale sociale da 9 milioni 300 mila euro. Al timone, in qualità di presidente del cda, c’è Cesare Basile da Giugliano, affiancato dal maranese Antonio Di Guida. Riusciranno i nostri eroi nel miracolo di San Gennaro, fare e vendere case in una città comatosa?”.

Scopre oggi Repubblica Napoli: “stranamente quando l’affare Parco dei Gerani comincia ad accusare i colpi della crisi e le case non vengono vendute tutte e subito, si spezza qualcosa anche tra Di Guida, Basile e gli altri soci. Basile viene trovato massacrato da pallottole nelle sterpaglie a ridosso del suo Magic World (il parco dei divertimenti di cui la Voce scrisse fin da quando si chiamava Acquaflash, metà anni ’90, riciclaggio indecifrabile solo per i ciechi, a cominciare dagli inquirenti, ndr). Di Guida subisce una rapina violenta, poi un’intrusione a casa. E poi tocca anche ai fratelli Cesaro che finiscono vittime prima di un attentato esplosivo in una delle loro aziende, poi di inquietanti rapine in casa”.

E i Cesaro – emerge oggi dall’inchiesta – sono i politici di riferimento. A cominciare da Luigi, senatore berlusconiano, ex presidente della Provincia di Napoli, titolare con i fratelli Aniello e Raffaele di un impero fatto di piscine, attrezzature sportive, alberghi e cliniche (il gruppo Igea) sparse nell’hinteland partenopeo, epicentro Sant’Antimo. Tutto partendo da un evidentemente proficuo commercio di pesce.

Ciliegina sulla torta, carte e documenti del business di Parco dei Geranei magicamente ora si volatilizzano. Ricostruisce Repubblica: “I carabinieri del Ros il 20 febbraio bussano negli uffici comunali di piazza Dante per acquisire l’intera documentazione. Ma alcune carte sono vecchie, vanno pescate negli archivi. Passano otto giorni e si presenta ai carabinieri la dirigente Rosaria Contino, avvocato, che dirige il settore Edilizia privata del Comune. E allarga le braccia: questa documentazione è sparita. L’abbiamo cercata ovunque, non c’è”.

Stesso copione, anni fa, con le progettazioni del metrò. C’è una VIA, la famosa Valutazione d’impatto ambientale, oggi necessaria anche per una veranda, che non si trova. Sparita. Eppure i lavori sono stati appena appaltati. Che fare? Dall’ufficio urbanistica di palazzo San Giacomo parte una denuncia: carte smarrite. E quella Via verrà confezionata, impacchettata e approvata tranquillamente dopo, a lavori già iniziati….

 

Nella foto i lavori per il Parco dei Gerani


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