L’IMPENNATA DEL DEBITO PUBBLICO GOVERNO DOPO GOVERNO

DEBITO PUBBLICO: NEGLI ULTIMI 20 ANNI AUMENTATO DI 1.059 MILIARDI DI EURO, PASSANDO DA 1.170,293 MLD DEL 1996 A 2.229,412 MLD DEL 2016; DA 22.308 A 36.670 PRO CAPITE +14.362 EURO.  I GOVERNI CHE PIU’ HANNO AUMENTATO: MONTI (+7,5 MLD MESE); LETTA (+6,5 MLD); BERLUSCONI II°(+ 6,2 MLD); PRODI  (+3,9 MLD); BERLUSCONI I° (+3,8 MLD); RENZI (+3,7) CENTRO SIN. (+2,7 MLD MESE)

Debito pubblico e governi della Repubblica. A novembre 2016 – praticamente alla fine del mandato del governo Renzi – il debito cresce (+6 miliardi) rispetto a ottobre e scende (-26 miliardi) rispetto al picco massimo di luglio 2016. In calo (- 9,1 %) le disponibilità del Tesoro e i depositi attivi rispetto a febbraio 2014. Ad ottobre, i detentori esteri passano al 33,2 % del debito pubblico totale ed al 41,9 % dei soli titoli del debito pubblico.

Per valutare la tendenza di ogni governo all’aumento del debito pubblico, prendiamo in considerazione il livello del debito alla data delle dimissioni del governo considerato e lo sottraiamo al livello di debito alla data del suo insediamento. Dividiamo quindi questa differenza per la durata del governo espressa in mesi.

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Ne deriva che l’ultimo governo Prodi, durato in carica 24 mesi dall’aprile 2006 all’aprile 2008, ha generato un aumento del debito di 92,587 miliardi (da 1.576,688 a  1.669,275 miliardi), pari a 3,857 miliardi di aumento medio mensile.

Con Prodi, il debito pro capite a fine mandato era pari a 28.008 euro

L’ultimo governo Berlusconi, durato in carica 42 mesi dal maggio 2008 all’ottobre 2011, ha generato un aumento del debito di 261,665 miliardi (da 1.654,737 a 1916,402 miliardi), pari a 6,230 miliardi aumento medio mensile.

Con Berlusconi, il debito pro capite a fine mandato era pari a 32.154 euro.

Il governo Monti, in carica da metà novembre 2011, conclude il suo mandato a fine aprile 2013. La sua azione ha generato un aumento di 128,904 miliardi in 17 mesi, da fine novembre 2011 (1.912,389 miliardi) ad aprile di quest’anno (2.041,293 miliardi, ultimo dato fornito da Bankitalia sull’ammontare del debito pubblico), pari a circa 7,5 miliardi di aumento medio mensile, il peggior risultato rispetto a tutti i governi che l’hanno preceduto dal 1996.  Il calcolo preciso imputabile a Mario Monti è di difficile esecuzione perché non abbiamo il valore del debito a metà novembre 2011.

Con Monti, il debito pro capite a fine mandato era pari a 34.250 euro.

 

Il governo Letta, partito a fine aprile 2013 con un debito di 2.041,293 miliardi di euro, conclude il suo governo, a fine febbraio 2014, con un debito pubblico salito di a 2.107,157, con un aumento in 10 mesi di oltre 65 miliardi.

Con Letta, , il debito pro capite a fine mandato era pari a 35.354 euro.

Il governo Renzi, partito a fine febbraio 2014 con un debito di oltre 2.107 miliardi di euro, arriva a fine novembre 2016 (praticamente a fine mandato), trentatreesimo mese di governo, con il debito a 2.229, 412 miliardi (+122,225  miliardi), in aumento ( + 6 miliardi)  rispetto al dato di ottobre 2016, ma diminuito di 26 miliardi rispetto al picco massimo di luglio (2.255.610 miliardi).

Con Renzi, il debito pro capite a fine settembre è passato a 36.670 euro; era di 37.101 a luglio, picco massimo. (Per il numero di abitanti, vedi nota iniziale).

Nel 2016, da inizio gennaio a fine novembre, il debito pubblico è aumentato dell’1,6%, passando da  2.193,383 a 2.229,412 miliardi (+ 36,029 miliardi).

DEBITO DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI

Col governo Renzi, a novembre diminuisce (-17,2%) il debito delle amministrazioni locali: da 108,609 miliardi di fine febbraio 2014 a 89,895 di novembre  2016, passando dal 5,1%  (2-2014) al 4,0 % (11-2016) del debito pubblico totale del periodo.

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DETENTORI ESTERI

Circa la quota di debito pubblico detenuto da non residenti, col governo Renzi è cresciuta dal 32,8 % di fine febbraio 2014 (691,946 miliardi su 2.107,155), al 33,2 % di ottobre 2016 (737,888 miliardi su 2.223,798). Comunque in costante calo rispetto ai dati degli ultimi mesi.

Per quanto riguarda i detentori dei soli titoli del debito pubblico, ad ottobre 2016, su un ammontare complessivo in circolazione di 1.881,320 miliardi, i non residenti detenevano 689,982 miliardi di titoli, pari al 41,9 percento. A febbraio 2014 (inizio del mandato di Renzi) su un monte titoli di 1.771,386 miliardi, erano detenuti da non residenti 652,108 miliardi, pari al 36,8 % del totale.

Ancora non disponibili i dati di novembre 2016

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3 pensieri riguardo “L’IMPENNATA DEL DEBITO PUBBLICO GOVERNO DOPO GOVERNO”

  1. Mario ha detto:

    Ma mai nessuno si è chiesto perché il debito pubblico italiano aumenta sempre? Ma ci rendiamo conto che se non si trimezza la spesa pubblica dalle fondamenta fra qualche giorno sì rischia di non poter pagare le pensioni? Perché i giornali non ne parlano? Perché tanta omertà? vNu3

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