LA FOLLIA DEI DAZI DI TRUMP

La politica trumpiana dei dazi sta impoverendo tutto il mondo, ma ha già prodotto i maggiori danni proprio in America, contro chi li ha imposti. Sono crollate le azioni in borsa, i risparmi, il petrolio, il rame, le stime di crescita dei singoli paesi, insomma sono evaporate gran parte delle aspettative per il futuro. Altro che l’auspicio trumpiano “… ci arricchiremo tutti facilmente” detto con aria profetica. Si è arricchito solo chi, sfruttando le informazioni riservate ricevute, ha speculato in borsa. Tra gli americani delusi è crollata la fiducia verso la nuova gestione Trump. Basta osservare con attenzione proprio l’andamento delle borse americane, come quelle del resto del mondo capitalistico, per capire i danni che hanno già prodotto gli ordini esecutivi firmati davanti alle telecamere, almeno quelli ancora non annullati dai giudici americani, giudici certo non sono tacciabili di essere “toghe rosse”. Poi è arrivata, puntuale, la risposta simmetrica che la Cina ha dato senza farsi sfiorare nemmeno per un attimo dal ricatto trumpiano mirato a far chiedere ai paesi vittime dei suoi dazi, in posizione down, sanguinosi accordi separati. La Cina lo ha potuto fare forte di due fattori:

  1. la sua straordinaria rete produttiva, a costi infinitamente inferiori;
  2. l’implicita minaccia di immettere sul mercato una parte dell’enorme debito pubblico americano, che la Cina ha saggiamente acquistato negli ultimi decenni.

La sua enorme disponibilità di mano d’opera a basso costo non è in alcun modo compensabile con la mano d’opera disponibile negli USA e, la vendita sul mercato di quel debito, potrebbe risultare devastante per l’economia americana producendo una enorme inflazione.

Tutto ciò senza considerare la veloce marcia indietro del nostro irresponsabile tycoon e l’altrettanto rapida presa di distanza del suo principale supporter Elon Musk, avvenuta a seguito del crollo delle azioni della sua Tesla. Ma veramente possiamo credere che il paese guida dell’economia mondiale abbia potuto credere che si potessano imporre dazi come quelli annunciati da Trump senza pagare pegno?

La folle azione del presidente ha ottenuto l’esito di far apparire più che credibile quanto affermato da tempo da autorevoli esperti che hanno esplicitamente detto di trovarsi di fronte a un uomo che si comporta come un “pazzo bipolare”, circondato da consiglieri incapaci (immobiliaristi in cerca di affari) a digiuno delle più elementari regole dell’economia di mercato.

Idea rafforzata dopo aver visto quel vergognoso video realizzato a supporto del progetto americano di realizzare sulle terre dei palestinesi una lussuosa “riviera di Gaza”, con tanto di statue gigantesche dedicate a Trump, oggetti d’oro e tanti dollari che piovono dal cielo. Vergognosa e ignobile ipotesi di realizzare un mega-progetto speculativo che prevede in primis l’espulsione dei palestinesi, da realizzare sui corpi martoriati di oltre 50.000 abitanti trucidati dall’amico Netanyahu.

Nelle foto, stralci dal video pubblicato da Trump sui suoi progetti per Gaza

Alla luce di queste banali osservazioni ci chiediamo dov’è lo staff di economisti che dovrebbe supportare il tycoon americano? Ma forse non c’è, perché ritiene di essere l’unico “capace di negoziare”, come ha sprezzantemente affermato. Questa folle idea è solo il frutto di un delirio narcisistico e della conseguente percezione di onnipotenza? come dimostrerebbero anche le irripetibili volgarità pronunziate in riferimento a coloro che lo cercano per mitigarne le intenzioni, così come le offese lanciate ai paesi una volta amici. Questi atteggiamenti hanno bruciato, in un solo colpo, un grande patrimonio di alleanze, di riconoscenza per quanto fatto in un recente passato post-bellico e ridotto quello che è stato un grande paese a contrattare come un paese di venditori di tappeti, chiedendo terre da sfruttare e danaro per compensare i propri buchi di bilancio. Questo ha fatto Trump quando ha ricevuto Zelensky alla Casa Bianca col fido Vance. Sembrava proprio di trovarsi di fronte ad un caso di grave patologia psichiatrica.

Solo dopo aver visto di cosa è capace Trump possiamo credere che abbia veramente pensato di essere stato imbrogliato alle ultime elezioni perse contro Biden e di aver subito una strategia di aggressione da parte dei democratici, e di aver dovuto per questo motivo mobilitare un esercito di fanatici mascherati da selvaggi per assaltare la sede del Parlamento federale a Washington. Ma alla fine gli americani lo hanno voluto fortemente rieleggere per consentirgli un secondo mandato. Ne pagheranno le conseguenze. Da parte nostra possiamo solo sperare che sarà l’ultimo, perché ne siamo certi, tenterà di sfruttare la sua residua credibilità per approvare una nuova legge che gli consenta un terzo mandato.

Pratica che conosciamo molto bene anche noi in Italia, dove alcuni presidenti di regione tentano la stessa operazione politica … per continuare a gestire autocraticamente i fondi destinati alle loro regioni.

Per costruire clientele, ricchi affari e rimanere incollati a quelle poltrone da cui non intendono alzarsi.

 


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