ROBERT KENNEDY / AUTISMO & VACCINI: A SETTEMBRE TUTTA LA VERITA’

Entro settembre scopriremo, e faremo conoscere a tutti gli americani, cosa si nasconde dietro l’aumento esponenziale dei casi di autismo registrato negli ultimi anni per i nostri bambini”.

E‘ la fresca promessa di Robert Kennedy junior, titolare del ‘Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani’ nella nuova amministrazione guidata da Donald Trump.

Il quale, proprio nel primo discorso davanti al Congresso a stelle e strisce di fine gennaio, aveva affermato: “Capiremo cosa c’è dietro, perché la cifra di 1 bambino autistico su 36 è una vera enormità”.

Una cifra realmente da brividi, cresciuta negli ultimi due decenni senza che nessuno, negli Stati Uniti, se ne sia fregato più di tanto. Accusando anzi di complottismo quei ricercatori autonomi e indipendenti dallo strapotere di Big Pharmache solo osavano collegare l‘incremento di quella patologia alla somministrazione dei vaccini.

Stiamo parlando, ovviamente, di quelli tradizionali: perché poi, con la pandemia di Covid, sono scesi in campo soprattutto quelli a mRNA che hanno causato una marea, sempre crescente, di effetti collaterali avversi, sia sul fronte cardiaco che quello tumorale, per fare solo i due esempi più eclatanti. Senza dimenticare, of course, l‘autismo ormai in fisiologica crescita…

Ecco le parole pronunciate da Robert Kennedy nell’ultima riunione di gabinetto, alla presenza di ‘The Donald’, a sua volta alle prese con la bufera dei dazi: “Sapremo molte cose entro settembre. Perché da diverse settimane abbiamo avviato un massiccio programma di test e ricerche che coinvolge scienziati di tutto il mondo e che stanno impegnando in prima linea CDC e HHS”.

Si tratta dei primi avamposti sul fronte della salute pubblica, totalmente collusi nelle politiche killer delle grandi aziende farmaceutiche negli anni della presidenza democratica di Joe Biden: ossia i     ‘Centers for Desease Control and Prevention’, basilari strumenti di monitoraggio della salute sparsi in tutto il territorio degli States; e lo stesso ‘Dipartimento della Salute’.

E’ di pochi giorni fa una significativa nota rilasciata dai nuovi vertici CDC: “Non lasceremo nulla di intentato nella nostra missione per capire cosa sta esattamente succedendo. Il popolo americano si aspetta trasparenza e alta qualità nella ricerca, e questo è ciò che stiamo facendo”. E ancora: “Come ha detto Trump, il tasso di autismo tra i bambini americani è salito alle stelle”.

Ha rincarato la dose ore dopo lo stesso tycoon: “Ci sono molte cose che non tornano. Scopriremo a breve di cosa si tratta. E non abbiamo nessuno migliore per farlo di Robert Kennedy e di tutte le persone che lavorano con lui”.

Il ricercatore e Ph.D., Karl Jablonowsky, plaude alla “nuova curiosità del CDC sulla questione sempre più bollente tra vaccini a autismo”. E sostiene che finalmente “gli Stati Uniti hanno superato un punto di svolta rispetto agli anni ‘90, quando l‘autismo è passato da essere una malattia rara ad una ben più concreta, che è in aumento esponenziale”.

Passiamo adesso a studi & reportage che mettono in luce una serie di aspetti di non poca rilevanza sull’annosa questione.

Partiamo dal primo, condotto da due scienziati statunitensi del ‘Chalfont Research Institute’ del Mississipi, Anthony Manson e Binu Jacob. Secondo i risultati della ricerca, sottoposta alla rituale revisione paritaria, emerge che i bimbi vaccinati (ed evidentemente sottoposti ai test) hanno ben il 170 per cento di probabilità in più di una futura diagnosi di autismo rispetto a quelli non vaccinati. E, addirittura, il 212 per cento in più di sviluppare una serie di disturbi neuro-evolutivi, tra cui disturbo da deficit di attenzione, iperattività (AD-HD), epilessia, convulsioni, infiammazione cerebrale e disturbi di apprendimento. Non poco.

Ecco una succinta sintesi delle conclusioni.

La vaccinazione infantile può essere associata all‘autismo e ad altri disturbi dello sviluppo neurologico infantile.

L’aumento del numero di vaccinazioni comporta un rischio maggiore per l’autismo.

I bambini prematuri vaccinati corrono un rischio maggiore di sviluppo di disturbi dello sviluppo neurologico rispetto a quelli non vaccinati.

Eccoci poi all’inchiesta di una reporter scientifica, Shafil Attkinson, che documenta, dati alla mano, l’impatto di un più che controverso prodotto, il ‘Thimerosal’. Una dirty story sempre coperta dai media americani e non solo, genuflessi davanti al potere di Big Pharma.

Si tratta di un conservante a base di mercurio utilizzato per la produzione dei vaccini. Ma sia i governi Usa che le case farmaceutiche ne hanno negato l’utilizzo negli ultimi due decenni. Oggi smentiti dal clamoroso reportage, ripreso da ‘The Defender’, ossia la costola informativa della storica associazione ‘Children‘s Health Defence’, fondata e animata proprio da Robert Kennedy.

Vi proponiamo il testo integrale del pezzo, tradotto e pubblicato dell’ottimo sito – proprio sul fronte di Vaccini ed Effetti Avversi – ‘Renovatio 21’, che ha messo in rete il 6 aprile scorso  Thimerosal e autismo, l‘inganno del governo Usa che per decenni ha affermato di averlo rimosso dai vaccini

 

Jenny McCharty

Eccoci, infine, al giallo di una modella e attrice americana, Jenny McCharty, ex moglie del noto Jim Carrey. Ha appena denunciato pubblicamente minacce e intimidazioni ricevute nel corso di un podcast condotto da Maria Menounos. Ha un figlio autistico e ha fondato, anni fa, un’associazione, ‘Generation Rescue, impegnata per sensibilizzare autorità e cittadini sul delicato fronte dell’autismo, dove i genitori vengono spesso lasciati del tutto soli, anche nei tanto democratici Usa.


L
e sue parole: “Giorni fa qualcuno è venuto da me, di persona, e mi ha detto che lavorava per conto di un’agenzia di pubbliche relazioni d’altissimo livello, che era stata incaricata, a sua volta, da un’Agenzia governativa. Mi ha detto che stavano lavorando per creare una falsa narrazione del mio impegno e quello della mia associazione per bollarci come No Vax. Ti perseguiteranno duramente, fino a distruggerti, mi ha detto. Aggiungendo che lui stesso, ormai disgustato, aveva deciso di lasciare il suo incarico”.

Ha concluso Jenny McCharty: “Ma io non mollo. Ho cominciato anni fa questa battaglia e certo non lascio adesso. Potete provare a diffamarmi, cancellarmi, distruggermi. Ma io resto qui. Sono ancora qui. E continuo a seguire mio figlio che adesso ha 22 anni”.


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