Senza virgole e punti: di la dallo status di incolti e frastornati elettori, di cittadini privati della dignità, di poveri che nella fase rem del sonno partecipano per pari ricchezza al G5 dei miliardari e al brusco risveglio soffrono il panico, l’angoscia per una malattia che non sono in condizione di curare, di un pasto che non assicurano alla famiglia, perfino questi americani, illusi di cambiar vita affidando il futuro a un oligarca con gli ‘attributi’, rispondono con una smorfia di scherno al commento falso come una banconota contraffatta del much ridiculus Trump, del much dangerous spara balle, abusivo presidente Usa, che affida a un manipolo di lecchini squinternati le proprie sortite da camicia di forza, la gestione in assoluto complicatissima di un Paese in fase di democrazia avvelenata, aggravata da una collezione infinita di cavolate, soprusi, asinerie, spacconate, volgarità, striduli “go and come here”, minacce, autogol, spudorate menzogne, ultima l’ “all ok” in risposta alla richiesta “Com’è andato il test multidisciplinare sul suo stato di salute fisico-mentale”, bugia smentita dall’infernale guazzabuglio dei dazi, dal marasma ben descritto con ironia da un ristorante di Singapore, il Xi Lao Song, che ha informato i clienti di un’ inevitabile variazione di costi del menu: “Attenzione, aumenti del 104 percento sui prodotti americani” e dal nuovo dietrofront del ‘figlio di Dio” Donald che minacciato dai patiti di cellulari e computer è stato costretto a esentare questi e altri prodotti simili dall’onere daziario.
RIMANIAMO NEL VASTISSIMO TERRITORIO DELLE TRUFFE, lauta ‘fonte di reddito’ per innovative attività criminali, in danno di tanti italiani fragili. Dopo l’uso improprio di cellulari e computer, la malavita ha inventato come scippare soldi con il miraggio dell’oro. Chapeau! I malviventi hanno captato i timori dei risparmiatori in balia di inflazione e ora di temuta recessione, di cui è responsabile la mattanza mondiale di Trump e li ha plagiati. La new entry della truffa dei lingotti d’oro ha già ‘al suo attivo’ 5000 italiani derubati e il sequestro di 20 milioni di euro. Premessa della truffa è la promessa di enormi guadagni, autore tale Samuel Gatto, latitante, che convinceva le vittime a investire in (inesistenti) lingotti e ottenere rendimenti del 48% annuale. L’inganno consisteva nell’ingaggiare nuovi investitori con cui si pagava chi li aveva preceduti e si remuneravano gli autori della truffa. Un arresto, quattro domiciliari. L’accusa: associazione per delinquere, attività finanziaria abusiva. P.s. È certamente casuale: da qualche giorno le Tv replicano lo spot pubblicitario di un elegante promoter che invita a investire in lingotti d’oro.
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