L’Asse Europeo della Guerra è sempre più deciso e determinato a sostenere finanziariamente e militarmente il pupazzo Volodymyr Zelensky sino alla vittoria contro il macellaio Vladimir Putin. Costi quel che costi, fino alla pelle dell’ultimo ucraino e fino all’ultimo euro di una UE che ha in contemporanea deciso di dare il colpo di grazia alla sua stessa economia, massacrando i cittadini ormai ridotti sul lastrico.
Uno scenario distopico? O, se preferite, da horror movie?
Niente di tutto questo. Basta leggere le sempre più farneticanti parole pronunciate dai Vate europei negli ultimi meeting internazionali. Proprio mentre, con gran fatica e incontrando grossi ostacoli (soprattutto per il boicottaggio e l’ostracismo UE, appunto), le diplomazie di Washington e del Cremlino stanno cercando di stabilire una road map che porti a seri negoziati di pace.
Partiamo dal più invasato di tutti nelle ultime settimane, Napoleon-Macron. Sotto la cui direzione si è appena svolto a Parigi il summit dei ‘Volenterosi’ (ossia i leader di 31 nazioni).
Ecco alcune frasi pronunciate da le roi Emmanuel. Il quale, prima di tutto, ha annunciato la volontà di dar vita ad una “Forza di Rassicurazione”, vale a dire una sorta di formazione militare anglo-francese di pronto intervento, e subito in grado di ‘formare’ l‘esercito di Kiev. Rammentiamo solo che fin dall’inizio del conflitto l’Intelligence Usa ha cominciato a ‘formare’ le truppe ucraine; e che proprio ora una simile iniziativa è davvero ai confini della realtà. Palese segno della ferrea volontà dei due Paesi di evitare ogni possibile Pace e invece di proseguire sul sempre più sanguinario cammino della Guerra. Incredibile ma vero.
Così il Vate Maximo dell’Eliseo: “L’obiettivo è chiaro: ottenere la pace. E, per farlo, dobbiamo mettere l’Ucraina nella posizione migliore per negoziare. Non è il momento di togliere le sanzioni alla Russia, tutti i Paesi sono d’accordo. Non ha senso una politica di revoca delle sanzioni prima che la pace non sia chiaramente raggiunta”.
Filosofie geopolitiche a parte, eccoci al sodo: “Continueremo a sostenere, e con sempre maggior forza, l’esercito ucraino”. E, per dar l’esempio, le roi ha subito firmato un nuovo finanziamento da 2 miliardi di euro pro Kiev.
Ancora: “La Russia finge di negoziare, ma in realtà non vuole alcun tipo di pace”.
Poi il coniglio dal magico cilindro presidenziale: “Invieremo una forza franco-britannica per preparare quello che sarà l’esercito ucraina di domani”. Da vero ‘Dottor Stranamore’: solo che il Peter Sellers griffato Stanley Kubrick era un gigante, monsieur Macron un ridicolo nanerottolo.
Fa eco un altro figurante dell’attuale politica internazionale, ridotta in macerie. Eccoci al Verbo del leader laburista (sic, in quale abisso è sprofondato il mitico Labour Party…) Keir Starmer. “E’ il classico copione di Putin, sta prendendo tempo. Qui a Parigi abbiamo concordato che è chiaro che Putin sta facendo ostruzionismo. E’ un classico della storia di Putin, ma non possiamo permettere che le cose si trascinino, mentre continuano a perseguire la loro invasione illegale”.
La presidente nazi (non solo perché tedesca ed ex ministro teutonico della Difesa) della Commissione UE, Ursula von der Leyen, è ancorata alla sua armata Verità: “L’epoca dei dividendi della pace è finita. Dobbiamo rafforzare nel maggior modo possibile la nostra capacità militare e creare un mercato unico europeo degli armamenti”.
Si rivolterà come una trottola nella tomba a Ventotene Altiero Spinelli, vergognosamente tirato in ballo dalla premier del governo sfascista Giorgia Meloni in questi giorni.
Ribadisce la SS von der Leyen: “Se l’Europa vuole la pace, deve prepararsi alla guerra”. Come nemmeno i conquistatori Romani d’un tempo…
Soprattutto dotandosi finalmente di adeguati ordigni nucleari, oggi appannaggio solo della Francia, che comunque ha già fornito ampia disponibilità per allargare il suo ‘ombrello’ atomico. La prospettiva nucleare, infatti, è uno dei punti-base del fresco manuale ‘Prontezza 3000’, appena elaborato dalla Commissione UE e presentato da due guerrafondai doc, il Commissario alla Difesa UE Andrius Kubilis e alla Politica Estera Kaja Kallas.
Finiamo il tour a rulli di tamburo arrivando nei Palazzi di casa nostra.
Gonfiando il petto, romba il presidente-robot Sergio Mattarella alle celebrazioni per il centoduesimo anniversario dalla fondazione della nostra Aeronautica Militare: “Basta rinvii sulla Difesa europea”. Nessun tentennamento, quindi, sul maxi pacchetto REARM EU da 800 miliardi confezionato da lady Ursula. Ok.
Rincara la dose il sempre quieto – e ora in perfetto assetto di guerra – ex Governatore Bankitalia, ex Presidente della BCE ed ex premier Mario Draghi, uno dei Grandi Ispiratori della Nuova Europa. In forma smagliante al ‘Global Investment Summit’ che si è appena svolto ad Hong Kong, il Profeta ha impartito la sua Lectio Magistralis, in perfetto stile Goebbels. Guarda caso, infatti, la sua stella polare è stata la fresca legge, varata dal governo capeggiato dal neo Cancelliere Frederich Merz, per un finanziamento monstre da 600 miliardi in grado sostenere le spese militari tedesche. Robe da Reichstag: e nel quasi totale silenzio mediatico e politico occidentale, del tutto complice.
Così commenta Super Mario Draghi: “Si tratta di un punto di svolta”. E subito spiega, in modo che più chiaro non si può: “L’Europa deve assolutamente riarmarsi. Il nemico da battere è la Russia”.
Nessuna via diplomatica, solo una chiamata alle Armi.
Non contento, il Vate spinge a mille il progetto: “Se il piano di riarmo proposto da von der Leyen non viene subito adottato e gestito correttamente, succederà che la Germania si riarmerà ma gli altri paesi no”.
E poi: “In questo nuovo clima, essere indifesi non è molto piacevole. Perché abbiamo a che fare con un nemico molto potente, la Russia”.
Giorni fa, in Senato lo stesso ex numero uno della BCE ha proposto una nuova “catena di comando militare” e un “riarmo centralizzato”, in perfetta linea con il ‘Rearm EU’ griffato von der Leyen. In rampa di lancio, Draghi – secondo i rumors di Bruxelles e di Strasburgo – per occupare proprio la poltrona di Commissario UE alla Difesa!
Il Belpaese, dal canto suo, non dà notizie della sua esistenza. E, nel suo microcosmo di totale nullità politica, è addirittura dilaniato in tre: proprio come succede per la suddivisione dell’atomo.
La maggioranza, infatti, è spaccata: da un lato Forza Italia tutta pro UE e piano di riarmo targato von der Leyen; dal lato opposto la Lega dell’oggi pacifista ad oltranza Matteo Salvini; in mezzo al guado la Giorgia nazionale, la quale non sa che pesci prendere, si barcamena e fa gran fatica a diventare l’ago della bilancia mondiale, mediando fra il prediletto Trump e l’ex amica e sodale Ursula. Da perfetta (e tragica) sceneggiata alla napoletana.
Se Sparta piange Atene certo non ride. E così la ‘sinistra’ – o meglio i cocci o le macerie di una sinistra che fu – è sempre a caccia di una minima identità perduta. Si proclamano per la Pace ma addirittura manifestano pro quest’Europa in elmetto. Dissociati, bipolari o cosa?
Da galera o da pronto soccorso psichiatrico, a destra e a manca.
Il Belpaese non sta proprio ben combinato…
Scopri di più da La voce Delle Voci
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.