BRADISISMA FLEGREO / GIALLO “TRIVELLE”: MIRACOLOSE O KILLER?

Anche oggi emergenza Campi Flegrei e scosse sismiche al centro dell’attenzione nell’area occidentale di Napoli.

Si è fra l’altro appena svolto, nell’area congressuale di ‘Città della Scienza’, a Bagnoli, un meeting leghista che ha visto coinvolti, tra gli altri, il ministro degli Interni Matteo Piantedosi e quello dell’Istruzione Giuseppe Valditara: all’uscita i cittadini incazzati – che continuano a passare notti fuori dalle proprie abitazioni e vivere in un drammatico stato di allerta – chiedevano lumi sulla situazione, sempre più in fase di ebollizione.

Non manca, comunque, chi rassicura; e assicura tempi certo migliori ed una possibile uscita dal tunnel se verranno adottate le misure più innovative, sotto il profilo tecnico-scientifico, e sulla base di ampie conoscenze sulle dinamiche che caratterizzano il ribollente ventre della terra flegrea.

Benedetto De Vivo. In alto fumarole vulcaniche accanto ai centri abitati nell’area del Campi Flegrei

Ecco quindi il magico – e miracoloso – coniglio appena estratto dal cilindro di uno dei più autorevoli geochimici a livello internazionale, Benedetto De Vivo, per anni docente all’Università Federico II di Napoli e coautore di una ricerca che può cambiare letteralmente il volto della vulcanologia e non solo. Si intitola, in modo immaginifico, ‘The Breathing Earth’, ossia ‘La Terra che Respira’, sottotitolo estremamente chiaro e didascalico, “Nature’s way of attenuating the effects of bradysism through gradual and episodic release of subsurface pressure”, vale a dire “Il modo naturale per attenuare gli effetti del bradisismo attraverso un graduale ed episodico rilascio della pressione sotto la superficie”.

Così illustra l’avveniristico progetto un dettagliato articolo messo in rete dal sito partenopeo ‘Anteprima24.it’ pochi giorni fa, il 16 marzo e titolato Bradisismo Campi Flegrei, il geochimico De Vivo: governarlo si può, ecco come

 

Ed ecco l’incipit: “Governare il bradisimo si può, perforando il suolo. Lo afferma il geochimico Benedetto De Vivo coautore della pubblicazione ‘The Breathing Earth”, firmata insieme ad altri ricercatori e accademici come A. Lima, R.T. Bodnas, F.J. Spere, H.E. Belkin.

E la prima sostanze che emerge: “Bisognerebbe effettuare almeno dieci sondaggi fino alla profondità di tre chilometri per consentire il degassamento del sistema, attraverso l’utilizzo di valvole artificiali”.

E afferma, il geochimico partenopeo, con grande certezza scientifica: “Le moderne tecnologie ora consentono queste operazioni in assoluta sicurezza fino alla profondità di cinque chilometri”.

Niente male. E fa alcuni esempi concreti: “Tali sondaggi vengono effettuati in aree vulcaniche attive: in Islanda, in Nuova Zelanda e anche nel bacino del Balaton, in Ungheria”.

Capito?

Repetita, soprattutto adesso, iuvant. Perché l’accademico aveva rilasciato un’altra intervista che spazza ogni dubbio sull’efficacia delle trivellazioni mirate.

Ecco cosa infatti raccontava al ‘Corriere del Mezzogiorno’ (costola partenopea del Corsera) in un’intervista del 28 settembre 2024, Bradisima Campi Flegrei, lo scienziato: ‘Si può fermare con le trivellazioni, lo dimostra il nostro studio’

Ecco, anche stavolta, il leggendario incipit: “Il bradisisma nei Campi Flegrei? Si può controllare attraverso le trivellazioni e si può addirittura ottenere una regressione del fenomeno e una diminuzione dei terremoti. Lo afferma la ricerca ‘La Terra che Respira’ pubblicata sulla rivista scientifica internazionale ‘American Mineralogist’, condotta una pool di autorevoli Ricercatori internazionali”.

L’area sismica

Continua il reportage: “L’aspetto più interessante riguarda l’utilizzo delle trivellazioni che, secondo gli studiosi, potrebbero fungere da ‘valvola di sfogo’ per i fluidi ad alta pressione che determinano i fenomeni di risalita e i terremoti. Una tesi che è destinata a far discutere, dal momento che proprio le trivellazioni sono state ritenute pericolose e certamente avversate dagli ambientalisti”.

Stiamo sognando o siam desti?

L’interrogativo sorge spontaneo se leggiamo le news sul fronte delle trivellazioni bollenti, considerate addirittura la vera causa dei fenomeni sismici iniziati qualche anno fa, proprio in seguito ad alcune trivellazioni fortemente volute da un consorzio di sigle di matrice universitaria, capeggiato addirittura dalla Federico II. Come abbiamo documentato nella cover story messa in rete solo qualche giorno fa, per la precisione il 16 marzo,

BRADISISMO FLEGREO / MA IL SINDACO MANFREDI C’E’ DENTRO FINO AL COLLO?

E allora, dove sta la verità ‘scientifica’?

Come mai, su un tema così bollente che coinvolge la vita di tanti cittadini in perenne angoscia da mesi, non arriva una parola di ‘certezza scientifica’ dalle (sic) Autorità?

Cosa ha da dire l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia sulla terapia a base di trivellazioni? E l‘Osservatorio Vesuviano?

E la Protezione Civile?

E pure la strategica Commissione Grandi Rischi?

Tutti zitti & muti?

Perché, invece di tenere summit e adunanze per far fessa la gente, non si siedono attorno ad un tavolo e buttano giù un documento che possa far chiarezza una buona volta e spazzar via dubbi & nebbie, fitte come i peggiori gas?

Palazzo San Giacomo

A proposito, dei gas tossici (anzi letali, cioè mortali) a base di anidride carbonica in una parte dell’area flegrea (Conca di Agnano-Solfatara-Pisciarelli), non se ne parla più da giorni.

Sono passati di moda?

Cosa dice Palazzo San Giacomo, sede storica del Municipio di Napoli? E le altre – sic – Autorità politiche e scientifiche?

Vi rammentiamo, poi, che si avvicina la fatidica data del 30 marzo. Quando è prevista una eclissi solare. Che può far tremare la Terra: soprattutto dove è più fragile e vulnerabile…

Ecco un altro paio di pezzi pubblicati dalla Voce sui sempre più bollenti Campi Flegrei.

Del 15 marzo

SOS AREA FLEGREA / E’ ARRIVATA L’ORA DI UN’EVACUAZIONE CONTROLLATA

E del 2 marzo,

CAMPI FLEGREI / COMINCIA A SALIRE L’ALLARME CO2


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