L’esercito israeliano, per ordine del boia nazi Bibi Netanyahu, ha ripreso in modo massiccio i bombardamenti sulla inerme popolazione civile palestinese di Gaza, facendo oltre 400 morti in un paio d’ore.
IL GENOCIDIO SCIENTIFICO
Quale la farneticante giustificazione?
Si tratta di una risposta – sottolineano i vertici hitleriani di Tel Aviv – al “rifiuto di Hamas di rilasciare i nostri ostaggi”, gli ultimi del 7 ottobre.
Operazione di cui i servizi segreti israeliani erano perfettamente a conoscenza e “hanno lasciato fare”, per poi aver mano libera sul fronte dello sterminio. Del resto – come la ‘Voce’ ha più volte sottolineato – nel 2019 fu proprio il Likuddi Bibi il Boia a decidere di finanziare Hamas in funzione anti ‘Autorità palestinese’ al fine di bloccare la possibile nascita dei ‘due Stati’.
Se non verranno liberati a brevissimo gli ostaggi, viene aggiunto, “Israele agirà contro Hamas con una forza militare crescente”. Ma, soprattutto, continuando nello scientifico massacro cominciato – senza che nessuno osi mai rammentarlo – nel lontano 1947, dopo lo scellerato ‘Piano di Partizione della Palestina’ varato delle neonate Nazioni Unite e all’origine del nuovo Olocausto palestinese.
Tutto ora succede con il pieno appoggio della neo amministrazione Trump: che se da un lato vuole a tutti i costi la pace in Ucraina alla ricerca spasmodica di un accordo con Putin, dall’altro si genuflette di fronte ai diktat della lobby ebraica, potentissima negli Usa.
La conferma arriva dalle fresche parole pronunciate dalla portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt. “Washington è stata avvisata da Tel Aviv prima dell’attacco, al quale il nostro governo ha dato la sua piena approvazione”. E aggiunge: “Come ha chiesto il presidente, Hamas, gli Houthi e tutti quelli che cercano di terrorizzare non solo Israele ma anche gli Stati Uniti, vedranno il prezzo da pagare. E si scatenerà l’inferno”.
Quell’Inferno più volte evocato da boia di Tel Aviv negli ultimi giorni.
Ecco, fresco fresco, un gemellaggio Usa-Israele che puzza lontano un miglio sotto il profilo politico e militare. E non fa altro che rinsaldare i già strettissimi rapporti tra le due nazioni.
Vediamo di cosa si tratta.
START UP & STAR DUST
Sta decollando una start-up dal nome non poco evocativo sotto il profilo cinematografico, ‘STARDUST’ (ossia ‘Polvere di Stelle’), partorita con un obiettivo parecchio ambizioso: ossia quello di realizzare piani & progetti arci miliardari da offrire a governi di mezzo mondo per ‘raffreddare la Terra’.
Spiegano gli esperti di geopolitica e anche di geoingegneria: “La società vuole progettare e commercializzare le sue tecnologie ai governi che stanno studiando le azioni attraverso cui modificare il clima globale e, in particolare, visto il surriscaldamento, di raffreddare la superficie terrestre. Stardust si propone come un ‘appaltatore della difesa’, un business che tira moltissimo e tirerà sempre di più, con i tempi che corrono”.
Circa un mese fa ‘Le Monde’ ha pubblicato un reportage – ovviamente oscurato dai nostri media sempre più cloroformizzati – non troppo tenero sul progetto griffato Stardust. Veniva sottolineato: “molti ora promuovono queste soluzioni, volte ad alterare il clima terrestre per mitigare il riscaldamento globale”. Nel pezzo, poi, erano ripresi alcuni passaggi di una relazione al calor bianco elaborata dal ‘Center for Environmental Law’ (CIEL), durissima contro i faraonici progetti made in STARDUST.
Vediamoli: “La start-up Stardust Solutions ha approvato sul suo sito web un rapporto che descrive i piani per lo sviluppo economico e commerciale della sua tecnologia di geoingegneria solare altamente controversa. Secondo il CIEL, ciò costituirebbe una pubblica violazione della moratoria di fatto sulla geoingegneria stabilita dalla Convenzione sulle Diversità Biologiche (CBD)”.
Nel bollente rapporto CIEL viene tra l’altro riportato un parere che lascia poco spazio ai dubbi e suona come un veroSOS. A lanciarlo è Mary Church, responsabile di CIEL sulla geoingegneria: “Sviluppando e pianificando di commercializzare questa tecnologia – sottolinea – Stardust sta accelerando una corsa irresponsabile in aperta violazione degli accordi stabiliti dalla CBD. Gli scenari di dispiegamento della tecnologia Stardust implicano l’inquinamento deliberato dell’atmosfera per centinaia di anni, con un carico inaccettabile per le generazioni future e un controllo da parte di pochi poteri”.
E aggiunge: “Senza implementazione su larga scala, la geoingegneria solare non può essere testata in modo sicuro: è una scommessa irresponsabile sul futuro del pianeta che mette a rischio i diritti umani, di miliardi di persone, mentre concede un via libera all’industria del fossile”.
Parole che pesano come macigni.
NEL FONDO NERO “AWZ”
Non è certo finita qui.
Ed eccoci alla ciliegina sulla torta.
Sapete qual è uno dei maggiori azionisti nella compagine di Stardust? Si tratta di uno dei soliti fondi speculativi d’investimento (sporco) che ormai dettano legge sulla finanza e quindi anche sull’economia di mezzo mondo, offrendo una grossa chance alle mafie per lavare in modo ottimale i loro dirty business. Come la ‘Voce’ ha più volte illustrato, per fare un solo esempio, sono i veri padroni di Big Pharma, con le star ‘BlackRock’ e ‘Vanguard’, of course, in pole position. Basta rileggere il pezzo messo in rete l’11 novembre 2021
BLACKROCK & VANGUARD / ECCO I PADRONI DELLE STAR DI BIG PHARMA
Ma stavolta a brillare è un’altra sigla di misteriosa origine israelo-canadese: si tratta di ‘AWZ Venture’, che è entrata a vele spiegate tra i soci della rampante star-up.
Ecco come viene descritta, da esperti dei fondi che più dark non si può, la ben ‘armata’ AWZ: “E’ accusata a ottima ragione di trarre ingenti profitti dal genocidio di Gaza. Ed è legata a filo doppio con la Direzione per la Ricerca e lo Sviluppo delle attività di difesa del Ministero della Difesa di Tel Aviv”.
Capito?
Ma per chiarire ulteriormente il già fosco scenario, subito in arrivo una chicca.
Stavolta si chiama ‘CorSight AI’.
Guarda caso, un’altra start-up più che in rampa di lancio da alcuni anni e sulla cresta dell’onda soprattutto dopo il 7 ottobre e l’inizio dell’ultimo sterminio dei palestinesi. E l’ovvia ‘caccia’ che lo precede e lo caratterizza.
Fondata 5 anni fa con soldi ‘lavati’ al punto giusto dal fondo canadese (che guarda caso a Toronto e Montreal fa incetta di donazioni dalla ricca comunità ebrea locale), ‘CorSight’ è uno dei più potenti mezzi usati dai Servizi segreti, dall’esercito e dal governo di Tel Aviv per le maxi operazioni di riconoscimento facciale e identificazione dei palestinesi, un vero ‘rastrellamento digitale’.
Ecco cosa veniva dettagliato, già 4 anni fa, nel reportage messo in rete dal sito ‘Valigia Blu’ il 14 novembre 2021, firmato da Carola Frediani e titolato Cosa sappiamo del programma di controllo biometrico dell’esercito israeliano sui palestinesi
Così terminava il minuzioso e ‘profetico’ pezzo: “Nel 2020 CorSight AI ha raccolto 5 milioni di dollari dal fondo d’investimento canadese AWZ Ventures, specializzato in intelligence e sicurezza. Il management e gli advisor di AWZ includono ex alti dirigenti dei servizi canadesi e israeliani”.
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