UCRAINA / I 20.000 MORTI DIMENTICATI DEL DONBASS

Fogna RAI.

E’ ormai ridotto peggio di uno sversatoio di rifiuti tossici il nostro servizio pubblico radiotelevisivo, capace solo di produrre montagne di fake news, servizi taroccati, di allevare bufale come neanche nelle più vaste praterie, creare disinformazione a ogni piè sospinto, depistare da ogni realtà, da ogni verità storica, da ogni MEMORIA.

Succede ormai da anni, con una maxi impennata negli ultimi 5. Due i motivi scatenanti: la pandemia d’inizio 2020 e poi il conflitto in Ucraina a febbraio 2022.

Due spartiacque che hanno dato il colpo di grazia al servizio pubblico, tanto da far rimpiangere addirittura i tempi di Biagio Agnes, per non parlare della ‘Telekabul’ griffata Curzi-Guglielmi.

Veniamo a noi e alle ultimissime, vergognose performance.

Il presidente Mattarella in Giappone. Sopra, macerie in Donbass

Sabato sera, apertura del Tg1. Cinque minuti 5 dal fronte ucraino, con le bombe del macellaio Putin nel Donetsk. Poi spazio alla storia riscritta dal presidente-robot Sergio Mattarella a Tokyo: “L’architettura del disarmo appare minata da irresponsabili retoriche di conflitto. La Federazione Russa si è fatta promotrice di una rinnovata e rischiosa narrativa nucleare”.

Nessuna parola, invece, sul vero pericolo nucleare, oggi rappresentato dal folle (l’unica definizione azzeccata di Salvini negli ultimi anni) Napoleone-Macron.

E pensare che meno di 10 anni, per la precisione nel 2016, la ‘narrazione’ targata viale Mazzini era di tenore del tutto opposto. All’epoca, nel rispetto della Storia, adesso invece totalmente calpestata e oltraggiata. Comprese migliaia e migliaia di vittime innocenti.

Veniamo al sodo, per farvi capire dove ‘eravamo’ e invece a che punto siamo ora arrivati. Come in un horror movie, o un film ‘distopico’.

Per rendere chiaro il tutto, vi proponiamo un servizio mandato in onda dalla RAI, e firmato dall’allora inviato speciale di viale Mazzini, sulla guerra in Donbass.

 

VIDEO

Ecco un paio di passaggi tratti dallo ‘storico’ filmato che ormai giace, sepolto sotto quintali di naftalina & di oblio, nelle teche Rai.

Immagini che sembrano lontane un secolo, 2012, l’aeroporto di Donetsk, fiore all’occhiello dell’allora Ucraina unita, due anni dopo il drastico cambiamento di scena: i 6 milioni di abitanti del Donbass, il distretto minerario est dell’Ucraina, per lo più di etnica russa, minacciati dal nuovo governo filo occidentale insediatosi dopo la cacciata di Yanuckovich, indicono un referendum a Donetsk e Lugansk. Nascono 2 repubbliche autonome, sostenute dalla Russia e osteggiate da Europa e America, che si mobilitano a favore di Kiev per riconquistare i due territori ribelli”.

E poi: “E’ la guerra violenta, crudele del maggio 2014. Due anni, ecco come è ridotto l’aeroporto di Donetsk, ex gioiello dell’Ucraina ora non più unita. Uno spettacolo spettrale, impressionante, una distruzione totale che isola dal mondo le 2 repubbliche separatiste. Oltre 9000 morti, 22.000 feriti, 1 milione e mezzo di profughi verso la Russia”.

Avete letto bene?

Vi preghiamo comunque di ascoltare con estrema attenzione i 4 minuti e mezzo del servizio: lo ribadiamo, ‘storico’.

Proprio perché totalmente ‘dimenticato’.

Perché Mamma Rai oggi calpesta la sua stessa MEMORIA? Perché, nei fatti, rinnega l’incontestabile contenuto di quel ‘suo’ servizio?

Perché i media di casa nostra hanno del tutto RIMOSSO quella guerra scatenata da Kiev contro la popolazione del Donbass che ha causato, dal 2014 al 2022, quasi 20 mila morti innocenti? Sono forse vittime di serie B, quelle popolazioni filorusse e russofone?

Victoria Nuland

Sono state o no massacrate dalle milizie ucraine nazi (Battaglione Azov in pole position) al servizio del gendarme Usa?

Come mai nessuno ricorda che la ‘rivoluzione arancione’ di piazza Maidan non è stata altro che un golpe orchestrato dal Dipartimento di Stato a stelle e strisce, ed in particolare dal numero due, la ‘zarina’ Victoria Nuland?

Non è certo finita qui.

Come mai i media, in modo irresponsabilmente trasversale, fanno piazza pulita degli accordi di Minsk, che avrebbero stroncato quasi sul nascere quella carneficina in Donbass?

E risalendo nel tempo, perché i media occidentali (non ne parliamo quelli di casa nostra) hanno ugualmente dimenticato quegli accordi raggiunti nella primavera 1991 dalla Russia di Gorbaciov con i capi delle 4 potenze occidentali (Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e Germania) affinché la NATO non si allargasse mai ad Est, oltre la linea del fiume Oder? Un patto completamente disatteso, calpestato, con una NATO per tre decenni a caccia delle ex repubbliche sovietiche (e dell’est europeo) da portare sotto il suo tanto ‘democratico’ ombrello.

Capito l’aria che tira?


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