INFORMAZIONE & INFLAZIONE

Oggi, 8 marzo, ‘la Repubblica’ è costato 2,90 euro. Dopo lungo stand by, imposto dal rispetto per il quotidiano progressista fondato da Scalfari, è nata  la riflessione critica. Non è facile scoraggiare la fedeltà di lettori che da 50anni lo hanno scelto come essenziale priorità con poche altre fonti di informazione, la Repubblica sembra riuscirci. L’inedito abito grafico, con il neo direttore Orfeo, non ha solo cambiato l’estetica del giornale, che da ieri si propone come clone di periodici, ma per ora sorvoliamo su contenuti e nuove firme, da valutare con calma e prudenza. Oggi ci chiediamo se è legittimo imporre ai lettori il prezzo di copertina di tre euro (2 e 90 ricorda il trucco del marketing per invogliare all’acquisto di beni al costo di …99, per esempio 499 euro anziché 500).

Abbiamo esaminato l’offerta del quotidiano e dell’allegato “D”, imponente dossier di 120 pagine al 90% concentrato di pubblicità, certo, ben confezionata, stimolante i desideri reconditi delle donne, dalla copertina alla controcopertina. Solo qualcuno dei famosi inserzionisti: Ferragamo, Chanel, Armani, Bulgari, Paco Rabanne L’Oreal, Svarovski, Rolex. Ovvio, il sontuoso profitto per il Gruppo Gedi (Fiat) che oltre alla Repubblica governa l’impero editoriale delle Exor (famiglia Agnelli) con testate La Stampa, Huffington Post, Limes, Le Scienze, National Geographic e cinque milioni di lettori. Allegato offerto gratis con il giornale? No, con un costo aggiuntivo. Gratis, o al prezzo di ‘spiccioli’ si dovrebbe fruire anche del quotidiano, ma ovviamente non succede.

Analizziamo infatti il rapporto tra contenuto informativo e pubblicità ed ecco lo sconcertante risultato: sono 30, sì, proprio così trenta, le pagine intere di inserzioni pubblicitarie: tra le altre di Fiat, Eni, Dacia, Coca Cola, Visa, Coop, Lancia, Crai, Volkswagen… e numerose sono le mezze pagine, i tre quarti di pagina, i riquadrati di ogni dimensione, le manchette, la pubblicità ‘mascherata’. Alcuni tra i famosi committenti delle pagine promozionali: Barilla, Vacheron, Ovs, Intimissimi Uomo…eccetera. La pubblicità non risparmia la cronaca di Napoli. Tante le pagine intere e le mezze pagine, per esempio di Fotofinish/Teatro Bellini, Blindarte, Sorì, Atelier Marea, Stupeficium, Genera, Esa, Zeofid. La seconda copertina propaganda un nuovo modello di auto Volkswagen.  Ci sarà un motivo se il numero di lettori dei quotidiani è in calo costante, a prescindere dalla diffusione dei giornali telematici.


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