L’allarme CO2 (vale a dire la super tossica anidride carbonica) comincia a diffondersi nell’area flegrea, ossia la parte occidentale della città. Le zone interessate sono per la precisione quelle della ‘Conca di Agnano’, e delle famose ‘fumarole’ di Pisciarelli e della Solfatara di Pozzuoli.
Finalmente, come la ‘Voce’ documenta da un paio di settimane, si parla molto meno di rischio-terremoto (provocato dall’incessante sciame sismico che fa comunque registrate dei picchi ben precisi) e abbastanza (ma non ancora in modo ‘scientificamente’ chiaro) di rischio derivante dai gas a base di Co2 che il ventre bollente dei Campi Flegrei sta producendo in misura sempre più massiccia, e in modo ogni giorno più preoccupante.
I pericoli, quindi, non sono per gli edifici che possono crollare, ma per gli abitanti dell’area, i quali corrono il rischio di rimanere ‘gassati’ se non vengono adottate tutte le misure preventive del caso. Fino all’evacuazione di quella precisa parte del territorio nella zona occidentale di Napoli, un chilometro e mezzo al massimo di diametro: come una vera, gigantesca ‘pentola a pressione’ che sta sibilando in modo sempre più sinistro.
La certificazione del pericolo arriva ora anche dall’ordinanza urgente appena firmata dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, in qualità di ‘Ufficiale di Governo e di Autorità comunale di Protezione Civile, Sanitaria e di Sicurezza Pubblica’. L’ordinanza è stata sottoscritta anche dai sindaci dei comuni flegrei di Pozzuoli e di Bacoli.
Per quanto concerne Napoli, la decisione è stata adottata dopo un incontro in Prefettura, nel corso del quale sono stati valutati i risultati degli ultimissimi studi elaborati dall’Osservatorio Vesuviano, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Geofisica e di Vulcanologia (INGV), e con altre istituzioni accademiche, come abbiamo documentato nei giorni scorsi.
Ecco cosa prevede, in poche parole, l’ordinanza sindacale urgente.
E’ stato stabilito “il divieto di utilizzare terranei e siminterrati per attività abitative, lavorative e ricreative nelle aree dove è maggiore la concentrazione di anidride carbonica”. Quindi “l’obbligo per gli esercizi commerciali e attività in genere di dotarsi di sensori per il rilevamento e il monitoraggio di Co2 nei cantinati e nei seminterrati”. Inoltre, “gli edifici pubblici devono integrare il documento di valutazione del rischio mediante apposite relazioni rilasciate dai Vigili del Fuoco”.
Spiegano i tecnici di Palazzo San Giacomo, sede storica del municipio partenopeo: Si tratta di “un’ordinanza contingibile e urgente per l’adozione di misure di prevenzione e assistenza alla popolazione per il rischio bradisismico, legate agli accumuli di Co2 in locali seminterrati e poco areati”.
Dopo un periodo di letargo (su questo fronte almeno, perché per il resto la città versa in stato sempre più comatoso, come la Voce documenta da svariati anni ormai), il Comune dà qualche minimo segnale di risveglio.
Anche la Regione Campania ha appena diramato una nota che parla, finalmente, in modo abbastanza ‘esplicito’: un altro treno merci comunque.
“Insieme al fenomeno del bradisismo, l’area dei Campi Flegrei è interessata anche da emissioni di gas vulcanici dal suolo, in particolare nelle aree di Solfatara-Pisciarelli-Agnano. Alcuni di questi gas, in concentrazioni elevate, possono essere pericolosi per la salute umana e degli animali. Per questo l’accesso ad alcune zone particolarmente interessate da questi fenomeni potrebbe essere limitato da ordinanze del sindaco”.
Prosegue la nota di Palazzo Santa Lucia: “L’anidride carbonica è il più abbondante tra i gas rilasciati. L’Istituto Nazionale di Geofisica e di Vulcanologia-Osservatorio Vesuviano il 24 febbraio ha comunicato che, nell’’ambito del normale monitoraggio dei Campi Flegrei, ha rilevato concentrazioni anomale di Co2 in locali seminterrati e poco areati. L’Osservatorio ha perimetrato l’area maggiormente esposta alle emissioni di gas vulcanici”.
Ecco le news.
Una scuola di Pozzuoli, il ‘Virgilio’, è stata dichiarata ‘inagibile’; perciò fino a quando non verranno adottate le misure idonee non potrà essere utilizzata.
Stando alle ‘ultimissime’, è caccia ai rilevatori di Co2, ossia ai sensori che dovranno essere acquistati ai fini del rilevamento e monitoraggio dei gas, in particolare della più che pericolosa (abbiamo scritto, nei giorni scorsi, ‘letale’) anidride carbonica: ma non si trovano per chi li vuole acquistare!
Come mai le autorità, soprattutto di Protezione civile non provvedono in modo immediato? Anzi, per qual motivo non ci hanno pensato in tempo??
Ha destato subito un vespaio di polemiche la fresca dichiarazione rilasciata dall’economista Adriano Giannola, presidente della ‘storica’ SVIMEZ, ossia l’‘Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno’. Ecco la frase ‘incriminata’: “La popolazione a rischio bradisisma va ricollocata lungo l’asse da Napoli a Bari. Così si rilancerebbero anche le aree interne”.
Sbotta il sindaco di Bacoli, Giosi della Ragione: “Parole inaccettabili. La popolazione flegrea ha tutto il diritto di vivere dove è nata e abita da sempre. Non siamo dei pacchi postali”.
E adesso? Quali saranno le prossime mosse? Deciderà di scendere in campo, prima o poi, per dare minime certezze scientifiche alla popolazione dell’area (ripetiamo, una piccola fetta di quella occidentale) la ‘Commissione Grandi Rischi’ che fa capo alla Protezione Civile, fino ad oggi totalmente zitta e muta?
Si sveglierà da un altrettanto vergognoso letargo la mummia che siede sulla poltrona di ministro della Protezione (in)civile, Nello Musumeci?
In soldoni.
Ci vuole chiarezza su un possibile, probabile piano di evacuazione dei cittadini di quell’area, solo alcune migliaia, in caso di situazione che volge all’emergenza: ossia con quei ‘paramenti’ che salgono sempre di più. Vale a dire, terra che sale di un centimetro ormai al mese, temperature delle acque sempre elevate, profondità costantemente minore (da 4 a 3 poi a 2 chilometri, ora ad 1 e mezzo).
Piano di evacuazione che non vuol dire ‘deportazione’ nelle aree interne (pur belle) dell’Irpinia o del Sannio, ma in zone vicine: soprattutto visto il numero limitato della popolazione coinvolta.
Meglio la chiarezza, l’efficienza; o brancolar nella penombra, oppure tra i gas?
Vi proponiamo la rilettura dei nostri ultimi pezzi.
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