CAMPI FLEGREI / FA CAPOLINO IL VERO RISCHIO: I GAS LETALI

Finalmente la nube di disinformazione sui veri pericoli che si agitato nel ventre sempre più bollente dei Campi Flegrei, nella zona occidentale di Napoli, inizia man mano a diradarsi. E comincia a mostrare crepe il muro di false ‘verità’ (sic) scientifiche.

Trapelano infatti, nell’ultimo studio elaborato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), i primi riferimenti a forti emissioni di gas che destano non poche preoccupazioni.

Poco, ma è già qualcosa rispetto ai consueti bollettini diramati sul fronte delle sole scosse sismiche.

Riccardo Caniparoli. Sopra, le fumarole sulla collina di Pisciarelli

Il gigantesco rischio – come la ‘Voce’ ha infatti documentato in alcuni precedenti articoli, e in particolare con l’intervista al geologo Riccardo Caniparoli – non è rappresentato dal terremoto, come quello devastante in Irpinia e in Basilicata del 1980: ma dall’esplosione di fanghi bollenti e, soprattutto, l’emissione di gas non pericolosi e tossici, ma letali, cioè mortali.

Uno scenario da brividi, fino ad oggi totalmente ignorato. Soprattutto perché, a furia di pensare solo e soltanto al rafforzamento antisismico degli edifici, sarebbe invece il caso di approntare un piano di evacuazione. Ma attenzione: certo non di tutta Napoli o della sua area ovest, ma solo della popolazione che abita nella ‘Conca di Agnano’ e nella zona delle fumarole (Pisciarelli-Solfatara), il tutto per il raggio di un chilometro e mezzo al massimo (all’incirca 4-5 mila persone).

Il vero rischio, in estrema sintesi, è quello di avere, dopo le ristrutturazioni, edifici sicurissimi, a prova di terremoto; ma una popolazione (di quella zona) totalmente esposta e quindi inerme di fronte all’eruzione di fanghi e, in particolare, all’emissione di gas e vapori mortali. Come in un horror movie non troppo distopico: case e palazzi intatti, ma abitanti e gente ustionata e, soprattutto, gassata.

Come detto, però, qualcosa si muove: piccole ‘scosse’ sul fronte di una seria presa di coscienza e anche di conoscenza del vero problema, soprattutto per far man mano capire alla popolazione quali rischi reali si corrono nei prossimi mesi.

In particolare, aggiornamenti di una certa rilevanza arrivano dal recentissimo studio elaborato dall’INGV in collaborazione con l’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente che fa capo al ‘Consiglio Nazionale delle Ricerche’ (CNR), appena pubblicato dalla rivista scientifica ‘Nature Communications’.

Ecco, a seguire, la nota diramate dall’INGV (identica a quella del CNR)

   Campi Flegrei / Sciami sismici ‘burst-like’ spiegano la dinamica dell’area

Ecco un paio di passaggi significativi.

Lo studio analizza alcuni sciami sismici di tipo vulcano-tettonico di eventi evidenziati a partire dal 2021. Questi sciami sismici, definiti ‘burst-like’, si moltiplicano con una sequenza rapida di piccoli terremoti. Parallelamente, i fenomeni di sollevamento del suolo, l’attività sismica ordinaria e le emissioni di gas – tipici di questa fase di attività – hanno avuto un’accelerazione”.

La Conca di Agnano

In altri contesti, gli sciami sismici ‘burst-like’ sono stati associati a esplosioni freatiche. Ciò suggerirebbe che i fenomeni osservati potrebbero essere potenziali indicatori di cambiamenti significativi nelle condizioni fisiche del sistema idrotermale della caldera flegrea”.

Condizionali a parte, comincia a venir fuori – è il caso di dire – una certa sostanza, visto che si parla di “emissioni di gas” in sensibile accelerazione, di “esplosioni freatiche” e di “sistema idrotermale” in fase di (pericoloso) cambiamento.

Sul fronte giornalistico, l’unica testata che cerca di dar lumi sui Campi Flegrei è ‘il Corriere del Mezzogiorno’: ecco il pezzo appena pubblicato e firmato da Roberto Russo: 

Campi Flegrei: è allarme per i gas nell’atmosfera

Secondo alcuni esperti, poi, possono esercitare una notevole influenza su tutto “il sistema geotermico” e sull’evoluzione dei processi, le cosiddette “fasi lunari” che a loro volta condizionano l’andamento delle maree e, come ulteriore conseguenza, i fenomeni di “accelerazione dei fluidi magmatici”. Fenomeni non poco complessi, sotto il profilo scientifico: ma di grosso impatto, anche perché fino ad oggi tenuti in ben scarsa considerazione.

Un’eclissi lunare

Prendiamo il mese prossimo, marzo. Per il 14 è prevista una eclissi lunare, cui farà seguito due settimane dopo, per la precisione il 30 marzo, una eclissi solare. Non di grossa portata, ma comunque tali da influenzare le maree e i sistemi geotermici. In queste ultime due settimane la luna è stata ‘calante’, e anche le scosse sismiche si sono attenuate. Occhio, quindi, a quelle due date e ai giorni immediatamente seguenti. Senza alcuna preoccupazione per il solito ‘panico da terremoto’: ma senza dimenticare che il problema, come detto, è un altro, più ‘subdolo’: quei di gas & vapori letali.

Stiamo a vedere se le Autorità – Protezione Civile in primis – si svegliano una buona volta dal letargo.

Ecco, a seguire, i tre ultimi pezzi della Voce sulla questione bollente.

Messo in rete il 17 febbraio,

CAMPI FLEGREI / IL RISCHIO “ESPLOSIVO” E’ DI GAS LETALI & FANGHI BOLLENTI !

E’ poi del 18 febbraio “

GAS LETALI AD OVEST DI NAPOLI / TUTTE LE PISTE DELLA BOMBA AD OROLOGERIA

Quindi del 23 febbraio

CAMPI FLEGREI / PERCHE’ LE “AUTORITA’” NON INDAGANO SUI GAS MORTALI?


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