Non sono solo canzonette. Quelle della cinquina, che il voto telefonico ha giudicato migliore musica leggera all’italiana, sono per lo più frutto di furbizia, del far leva sulla commossa emotività dei votanti con la narrazione di ‘casi’ strappalacrime. Ne hanno fatto le spese la splendida Giorgia e qualche altra buona canzone ‘normale’. Boom di ascolti, in gran parte come scelta liberatoria per mettere in parentesi lo scenario di guerre d’aggressione, lo sfacelo del nostro governo di destra, l’onda sovranista che allaga mezzo mondo. Ma che c’entra la faccenda ‘Paragon’ con il festival di Sanremo? Lo rivela Renzi, in prosecuzione del belligerante percorso di oppositore del melonismo. Breve premessa. Israele, per chi non ne fosse informato, è forse il Paese del mondo che vanta i servizi segreti più efficienti e con il maggior numero di addetti. Per averne un’idea: anni fa la squadra di basket di Tel Aviv disputò un incontro ad Avellino contro la formazione locale. Al seguito degli israeliani vigilava per la sicurezza un mini esercito di agenti dei servizi segreti.
È UN CASO SE ‘PARAGON’, software di intrusione nella vita delle persone, è israeliano? Non lo è. Il nostro governo è tra gli acquirenti ed esplode lo scandalo dell’uso improprio. Il sofisticato spyware ha ignorato le limitazioni contrattuali e ha spiato giornalisti ‘scomodi’, attivisti italiani che operano per salvare la vita di migranti nel Mediterraneo. Guarda caso, anche il direttore di Fanpage, testata che ha denunciato con l’inchiesta resa pubblica da Report fatti e misfatti del nazifascismo della destra italiana. L’accusa di Renzi ricorda che il governo, interrogato sul caso Paragon, mercoledì scorso, alla Camera, ha negato la violazione delle norme sullo spionaggio, ha dichiarato che nessun giornalista era stato spiato, che il contratto con Paragon era operativo e ha minacciato querele contro chi afferma il coinvolgimento del governo. Ieri sera, così Renzi, profittando del sold out del pubblico televisivo per la serata finale del Festival, l’esecutivo meloniano si è clamorosamente smentito e ha ammesso la sospensione del contratto con Paragon per uso illegale. L’annuncio durante il Sanremo, sperando che passasse inosservato. Renzi: “Faccenda molto grave. Riguarda la libertà e la privacy degli italiani, la credibilità dell’esecutivo”. Stamattina in “L’aria che tira” (La7) la Serracchiani (Pd) ha condiviso la denuncia di Renzi sulla manfrina del governo che si è ‘sputtanato con la smentita rilasciata durante la kermesse canora. De Cristofaro, senatore di Alleanza Verdi-Sinistra: “Più il mistero dello spionaggio ai danni di giornalisti e attivisti italiani si aggiunge di nuovi particolari, più cala una coltre di nebbia a coprire tutto”. Giorgia (no, non la cantante che l’ha contesta) ma la ‘signorina presidentessa del consiglio’, è come sempre latitante, perché globetrotter in giro per il mondo, a caccia di endorsement.
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