STORIA / LA LEZIONE DI TRUMP. E IL TAROCCO A SANREMO

Lezione di storia impartita dalla Casa Bianca all’Unione europea che vuol continuare la guerra a tutti i costi. E al Quirinale che paragona la Russia al Terzo Reich.

Perfino il ‘folle’ Donald Trump capisce qual è il vero scenario, oggi. Ecco la filosofia del tycoon, fatta filtrare nelle ultime ore, anche via tweet del ‘bipolare’ Elon Musk.

La sostanza: la Guerra Fredda è finita, Mosca non è più il nemico, basta con gli allargamenti ad Est della NATO. E la stoccata proprio all’Alleanza Atlantica: è anacronistica, va radicalmente modificata e l’Ucraina non vi entrerà mai(almeno sotto la sua presidenza).

Se questo è il piano a stelle e strisce per stoppare il conflitto in Ucraina, tutto risolto in 24 ore: Vladimir Putin lo firma subito, anche bendato.

Sergio Mattarella

Proprio perché sono stati esattamente due i motivi veri all’origine della guerra in Ucraina: il continuo, progressivo allargamento ad Est della NATO e, ciliegina sulla torta, la volontà del pupazzo-presidente Volodymyr Zelensky di entrarvi, una minaccia per il Cremlino che si vedeva puntare i missili proprio ai suoi confini.

Ricorda la storia, al contrario di altri, The Donald (bocciato invece su tutto il fronte a Gaza, dove vuole la deportazione dei palestinesi): e soprattutto quell’accordo raggiunto nel 1991 dalla Russia di Michail Gorbacev con Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e Germania: la NATO non avrebbe mai messo nemmeno un piede in direzione Est, oltre la linea dell’Oder. Quel patto, però, fu tradito e da allora in poi l’Alleanza ha radunato sotto il suo ombrello ‘protettivo’ (sic) non pochi pezzi dell’ex Unione Sovietica. Per rammentare meglio quella vicenda ecco il pezzo messo in rete dalla ‘Voce’ a poche ore dall’inizio del conflitto, 23 febbraio 2022:

LO SCOOP DI “DER SPIEGEL” / I PATTI 1991 CON LA RUSSIA TRADITI DAGLI AMERICANI. OGGI PUTIN HA RAGIONE…

Lo ricorda il nostro Presidente Mattarella quell’accordo?

Maria Zacharova

Difficile, visto che fa un po’ di confusione con la storia, dimenticando, primo fra tutti, il sangue versato da milioni di soldati russi che hanno respinto il mostro nazista. Ora, parlare di Terzo Reich sembra francamente impervio, non azzeccato, un’eresia. Che non è poi roba molto diversa dalla blasfemia, come ha fatto la portavoce degli Esteri Maria Zakharova.

Tutti, da noi, come in un perfetto gregge di pecore, in modo perfettamente bipartisan, a denunciare “l’aggressione” verbale. Dal Quirinale nessun commento, solo la raccomandazione a leggere con attenzione il testo (un autogol).

Uniche mosche bianche (‘rosse’) che ‘osano’ dissentire, il sempre lucido e controcorrente ex sindacalista Giorgio Cremaschi, di cui vi proponiamo il fresco intervento

E PERCHÉ NON DOVREBBERO OFFENDERSI?

E Contropiano’, che ha appena messo in rete  Bufera Zakharova su Mattarella / Con la storia non si scherza 

Trasferiamoci all’Ariston di Sanremo, che per 5 giorni azzera tutto il resto e occupa per intero l’informazione (o quel che ne resta) dall’alto del suo sbandierato 75 per cento di ascolti (ricordate l’Auditel che dava i numeri?).

L’esibizione a Sanremo di Noa e Mira Awad

E passiamo da un autogol storico ad un’acrobazia da guinness dei primati. Sul fronte del ‘taroccamento’ più sfacciato e della presa per il culo di tutti gli italiani che, purtroppo, se la sono bevuta.

Ricordate il botto della prima serata, la mitica ‘Imagine’ di Lennon splendidamente cantata da Noa e Mira Awad, l’israeliana e la palestinese, abbracciate nel segno della pace e della fratellanza universale?

Bene, un falso storico. Nei fatti. Ignorato praticamente da tutti i media di regime, ormai cloroformizzati e ridotti a giganteschi pascoli per bufale, fake news allo stato brado. Titola ad esempio il Corsera: “Chi sono Noa e Mira Awad che cantano Imagine a Sanremo 2025. Israele e Palestina insieme”. Ribadisce Sky Tg24: “Sanremo 2025, la cantante israeliana Noa e la palestinese Mira Awad cantano Imagine”.

Quindi tutto a posto, tutto in ordine, Pace & Fratellanza al Top.

Per soddisfare la curiosità, scorriamo Wikipedia e leggiamo qualche nota biografica della star palestinese. “Cantante, attrice e autrice palestinese con cittadinanza israeliana. Vive a Tel Aviv”.

Primo colpo: vive a Tel Aviv?

Andiamo avanti: “Ha rappresentato Israele all’Eurovision Song Contest 2009 insieme a Noa, cantando il brano ‘There must be another way’”. Colpo doppio! Ha rappresentato Israele proprio in duetto con Noa?

Nel 2002 ha cantato con Noa una versione del brano dei Beatles ‘We can work it out’”.

Ma ci è o ci fa, Big Conti? Fa passare come grande novità un dejà vu di oltre vent’anni fa? E lo spaccia per un duetto di pace fra israeliani e palestinesi quando invece si tratta di un duetto tutto griffato Tel Aviv? Ai confini della realtà.

Ma non è finita qui. Sentite.

Scrive sempre Wikipedia: “E’ diventata una celebrità della televisione israeliana dopo la sua apparizione nella serie ‘Arab Labor’.”. Accipicchia!

E sempre nel fatidico 2002 “ha interpretato il ruolo di Eliza Dolittle nel musical ‘My Fair Lady’ con la compagnia teatrale ‘Israeli Opera’ al Centro arti sceniche di Tel Aviv”.

Poi la ciliegina sulla torta: “Nel 2006 è apparsa nel ruolo di una soldatessa delle Forze di difesa israeliane nel musical di una scrittrice israeliana, Maya Arad”.

Perfino una soldatessa dell’IDF che ha massacrato decine di migliaia di palestinesi?

Ci manca solo il ruolo della moglie di Bibi Netanyahu in una prossima soap.

Ma tutte queste cose Il nostro Conti Super Star forse le ha dimenticate in camerino…

Uno dei pochi ad accorgersi dal ‘gioco delle due carte’, a quanto pare, è Ghali, che via social sbotta: “Ditemi che è uno scherzo! Israeliana e israeliana cantano in nome della pace… Purtroppo non è uno scherzo. Solidarietà a tutto il popolo palestinese e a tutti i popoli oppressi della terra”.

 

P.S. Ma dov’è mai finito il Roberto Benigni che 40 e passa anni fa prendeva in braccio Enrico Berlinguer? E ora sviolina Mattarella…


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