ROBERTO: “VENI, VIDI, VICI”

Inevitabile irresistibile show se dici a Benigni “Vieni, Sanremo ha bisogno di te”. L’intenzione meloniana di chiudere la porta alla politica? Un prevedibile, inevitabile flop. Il monologo di Benigni ha incluso lo sconquasso mondiale che minaccia il Pianeta per le conseguenze del letale sodalizio dei tycoon Trump-Musk, la guerra, la pace, il tandem nefasto Meloni-La Russa, parole rispettose per il presidente della Repubblica insolentito dalla Russia con ingerenze scorrette. Su Salvini: “Carlo Conti ha paralizzato l’Italia con Sanremo. Dovrebbe far il ministro dei trasporti”, l’immagine di Musk e Meloni in orbita nel cosmo per il loro viaggio di nozze, mentre  guardano il Festival dal satellite con scia tradizionale di barattoli, in direzione Marte. Polemico il cenno alla massa di italiani pronti a saltare sul carro del vincitore e “Musk” mussoliniano: “O Roma o Marte…(marcia su Roma)”. “Trump? Segue Sanremo da Mara a Lao e ipotizza un mega Festival (“Make Sanremo great again”). Per questo obiettivo punta a far sua la Liguria, Stato numero 53 degli Usa: “O la Liguria accetta pacificamente o metto un dazio del 200% sulle trofie al pesto’”.
La presenza del Roberto nazionale porta con sé la buona novella di un suo prossimo programma Rai che lo vedrà protagonista attesissimo (Il sogno, 16 marzo). È suggerito da virus della napoletanità il cenno al tripudio dell’Ariston per l’exploit di Sal Da Vinci e Stash (‘Rossetto e caffè). Prezioso contributo per la ‘buona serata’ del Festival l’intelligente, divertente, scoppiettante co-conduzione di Geppi Cucciari e il sorprendente Mahmood, le performances dei big in applaudito abbinamento. Stasera, il tirar delle somme. Giù il sipario sul Festival che giganti del mondo televisivo che tentano di strapparlo alla Rai.


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