SANITA’ USA / VIVA ROBERT KENNEDY

La rivoluzione ‘possibile’ e sempre attesa negli Stati Uniti sta cominciando. Per abbattere il Deep State che detta la sua legge da oltre un ventennio; per limitare lo strapotere di Big Pharma che prende i soldi, ammazza & scappa; per assicurare trasparenza sui giganteschi buchi neri nella ‘dirty story’ a stelle e strisce.

Tre segnali da novanta arrivano praticamente in contemporanea.

La nomina definitiva a capo del dipartimento della Salute e dei Servizi umani (HHS) – in pratica è il Ministro della Sanità – di Robert Kennedy junior, figlio di Robert e nipote di John Fitzgerald Kennedy.

Tulsi Gabbard. In apertura, Robert F. Kennedy Jr. presta giuramento come segretario del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani davanti al giudice associato della Corte Suprema Neil Gorsuch, nello Studio Ovale della Casa Bianca a Washington il 13 febbraio 2025

La nomina di Tulsi Gabbard a nuovo capo dell’Intelligence Usa, dopo anni e anni di collusioni dei Super Servizi con i vertici della Casa Bianca, di insabbiamenti & depistaggi da brividi. La desecretazione di tutti i documenti ancora top secret, decisa da Donald Trump, sugli assassini proprio dei due fratelli Kennedy e di Martin Luther King. E’ di un paio di giorni fa la scoperta, da parte della ‘nuova’ FBI, di ben 2400 documenti fino ad oggi inediti. Ma procediamo con ordine e partiamo dalle news.

 

 

 

SEMPRE IN DIFESA DELI “INDIFESI”

Da 24 ore Robert Kennedy è il 26esimo Segretario del Dipartimento alla Salute e Servizi umani, una poltrona che più bollente non si può, vista l’aria che tira, soprattutto sul fronte delle pandemie, sempre evocate e profetizzate anche per il prossimo futuro – per fare solo un esempio ‘eccellente’ – da Bill Gates, come molti avranno ascoltato domenica scorsa nel salotto chez Fazio Fabio.

E visto anche cosa bolle in pentola in un organismo fondamentale per la salute globale, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, da cui Donald Trump ha annunciato di voler uscire visti i guai combinati dall’OMS negli ultimi anni. Una decisione comunque controversa: perché in tal mondo il totale controllo dell’Organizzazione finisce nelle mani di Gates, che ne è già ora il deus ex machina dall’alto delle sue colossali ‘donazioni’.

Mitch McConnell

Ma vediamo cosa è successo al Senato. Dove si sono svolte interminabili audizioni per tutti i ministri in pectore, un vero ‘fuoco di fila’ contro Kennedy e Gabbard nel palese tentativo di delegittimarli, perché ritenuti molto pericolosi proprio per quel ‘Deep State’.

Dopo una ventina di giorni (ricordate che Trump si è insediato il 20 gennaio) di un rovente ‘processo’ e un primo ok ricevuto da una commissione ristretta, finalmente c’è stato il voto di tutto il Senato. Alla fine Kennedy ce l’ha fatta, ricevendo il NO compatto di tutti i democratici e il SI altrettanto compatto dei repubblicani (quindi 52 a 48); meno 1 voto, quello dell’ultraconservatore del Kentucky Mitch McConnell, ormai ex eminenza grigia nel partito di Trump.

Dunque a Kennedy è ora affidato il delicatissimo compito di guidare un poderoso apparato che conta quasi 100 mila dipendenti (tra ricercatori, medici e tutto il personale tecnico e amministrativo) e ben 13 Agenzie collegate e controllate che gestiscono un budget stratosferico, per il 2025, da 1,8 trilioni di dollari.

In pole position la strategica ‘Food and Drug Administration’ che ha la supervisione su tutti i farmaci, gli alimenti e i tabacchi. Dopo quasi un decennio di commissariamento, sempre affidato nelle mani di boss della Medicina di regime in totale conflitto d’interessi (perchè collusi con le star di Big Pharma, come Scott Gottlieb e Robert Califf), oggi è in sella, come direttore vero e proprio, Martin Makary, chirurgo pancreatico alla prestigiosa “Johns Hopkins School of Medicine”, non poco critico nei confronti dell’obbligo vaccinale contro il Covid.

Jay Bhattacharya

Altro tassello strategico, i “National Institutes of Health” (NIH), che verranno guidati da Jay Bhattacharya, Ph.D,docente di politica sanitaria pubblica all’altrettanto prestigiosa “Stanford School of Medicine”, tra i firmatari della ‘Dichiarazione di Barrington’ sottoscritta da un centinaio di ricercatori indipendenti contro i lockdown durante la pandemia decisi dall’amministrazione statunitense.

Ancora, un altro cardine nel sistema sanitario Usa è rappresentato dai ‘Centers for Deseases Control and Prevention’ (CDC), finiti spesso al centro di polemiche per il ‘gonfiamento’ del numero di casi Covid e la minimizzazione, invece, di quelli relativi agli ‘effetti avversi’ causati soprattutto dai sieri a mRNA (come ‘Pfizer’ e ‘Moderna’). I CDC verranno diretti da David Weldon, 7 mandati al Congresso Usa e molto critico sull’uso del ‘thimerosal’, un adiuvante al mercurio usato per la produzione di molti vaccini che a suo parere può causare l’autismo.

Proprio nel suo primo discorso Trump ha fatto riferimento ad un tragico dato sullo spaventoso aumento dei casi di autismo tra i bimbi: se fino a pochi decenni fa si registrava 1 caso su 10.000, oggi siamo all’incredibile cifra di 1 su 38.

David Weldon

Ecco una frase pronunciata da Robert Kennedy appena dopo l’ok finale al Senato: “Per 20 anni mi sono alzato la mattina, mi sono inginocchiato e ho pregato Dio che mi mettesse in condizione di poter porre fine all’epidemia di malattie croniche infantili. Ora quel momento è arrivato”.

Ed è ultraventennale, infatti, il costante impegno profuso da Robert Kennedy nell’animare l’associazione ‘Children’s Health Defence’ sul fronte della tutela della salute dei più indifesi, i bambini, a 360 gradi, ma con un occhio particolare rivolto ai vaccini.

Non è per niente un no vax, Kennedy; come non lo era certo il premio Nobel francese Luc Montagnier che scoprì il virus dell’HIV. Eppure sono stati accusati (e Kennedy lo è ancora e sempre) di essere degli accesi no vax: per il solo motivo di aver consigliato a pediatri e genitori ad usare con estrema precauzione e seguendo il doveroso principio di massima cautela i vaccini tradizionali, perché il corpo di ogni bambino può reagire in modo diverso. Attenzione massima, soprattutto, per quello anti covid e incredibilmente resi obbligatori quando erano ancora del tutto sperimentali, poco efficaci e, soprattutto, insicuri, come hanno dimostrato e dimostrano le valanghe di effetti avversi in mezzo mondo.

Vediamo, a questo punto, in che modo i media di casa nostra hanno commentato la nomina definitiva di Robert Kennedy al vertice della sanità a stelle e strisce.

Non fa informazione ma mena solo randellate il sito Rainews.it: “E’ una figura che definire controversa è un eufemismo. No vax e scettico sull’esistenza del Covid, fautore di teorie complottiste e decisamente filorusso, sedicente ambientalista radicale, Kennedy si è trovato contro gli appelli di 75 premi Nobel e 17 mila medici secondo cui la sua nomina ‘metterà a rischio la salute pubblica”. Ai confini della realtà. Ma è mamma RAI

Anthony Fauci

Ecco come titola AGI, seconda agenzia in Italia, di proprietà ancora pubblica: “Il Novax e complottista Robert Kennedy è stato confermato dal Senato del Congresso Usa alla guida del dipartimento Sanità”.

Da rammentare sempre due epici libri firmati negli ultimi anni da Kennedy junior, due veri atti d’accusa, iper documentati, non solo nei confronti del virologo di 7 presidenti Usa, Anthony Fauci, ma anche di Bill Gates, e annesse of course Big Pharma e Big Tech. Si tratta di “The Real Anthony Fauci” uscito a novembre 2021, e di “Wuhan – The Cover-Up” di novembre 2023, ossia proprio il Depistaggio griffato Fauci sulle vere origini del Coronavirus, in quei famigerati laboratori dell’Istituto di Virologia di Wuhan dove venivano svolte ricerche più che border line sul ‘gain of function’: ricerche finanziate allegramente dal ‘National Institute for Allergy and Infectious Desease’ (NIAID) guidato a vita (1984-2022) dal Super Virologo italo-americano.

Lo salverà da crimini & misfatti commessi quella incredibile ‘grazia preventiva’ concessa proprio l’ultimo giorno di presidenza dal Big friend Joe Biden? Staremo a vedere.

Ecco il link che vi fa rileggere un pezzo messo in rete tre mesi fa dalla ‘Voce’, per la precisione il 15 novembre 2024,

ROBERT KENNEDY / CHI HA PAURA DELLA SUA RIVOLUZIONE?

 

 

INTELLIGENCE & CRIMINI DI STATO

E non poco dipenderà, circa la sorte di Fauci, non solo da quanto potranno decidere sia il ministro della Giustizia che quello della Salute, e la Suprema Corte degli Usa, ma anche da quel che deciderà di fare l’Intelligence a stelle e strisce, che negli scorsi anni ha raccolto (via CIA ed FBI) tonnellate di prove & documenti sul giallo Fauci-Wuhan e non solo.

Sì, perché adesso il timone è affidato alle esperte mani (anche se è giovane, appena 44 anni) di Tulsi Gabbard, fresca di ratifica definitiva sempre da parte del Senato Usa. 52 voti a 48, e il solito strenuo difensore del Deep State Mitch McConnell a votare contro: lo stesso, identico copione del voto finale per Robert Kennedy.

E se Robert controllerà 13 strategiche Agenzie collegate, per Tulsi il numero è ancora più impegnativo: la bellezza di 18 – tra cui le star Cia ed Fbi – per un totale di oltre 75 mila funzionari e dipendenti. Da far tremar le vene ai polsi.

La CIA

E un’altra rivoluzione è possibile, tanto per portare luce & trasparenza in un modo dei ‘Servizi’ che per decenni ha lavorato ‘regolarmente’ in modo dirty, sporco, sempre a botte di colossali insabbiamenti e giganteschi depistaggi, nella migliore delle ipotesi: perché in tanti casi, come vedremo subito a seguire, proprio agli 007 dei Servizi è stata affidata la regia (e l’esecuzione) di tanti, troppi crimini & misfatti d’ogni specie, sotto tutte le latitudini.

Con Gabbard – ex ufficiale dell’esercito e poi per anni al Congresso Usa – forse ora si può. Basta farla lavorare; e basta non le capiti qualcosa, proprio come a Kennedy… (e sarebbe il terzo Eroe dalla dinasty).

Sul suo profilo, vi invitiamo a rileggere quanto messo in rete dalla Voce il 18 novembre 2024,

TULSI GABBARD / UNA SVOLTA NELL’INTELLIGENCE USA?

 

 

Eccoci allora alla storica desecretazione d’un mare di carte e documenti sugli assassini dei due fratelli Kennedy e di Luther King.

Secondo le rivelazioni del sito a stelle e strisce ‘AXIOS’, l’Fbi ha appena scoperto 2.400 files mai venuti alla luce, corrispondenti ad un totale di 14 mila pagine fino ad oggi altamente ‘classificate’.

Scrive testualmente Axios: “Questi file, mai consegnati al Comitato incaricato di revisionare e classificare i documenti, potrebbero aprire nuovi scenari”.

John Fizgerald Kennedy

La scoperta, dettaglia Axios, “arriva meno di un mese dopo l’ordine esecutivo di Donald Trump, che ha imposto la declassificazione di tutti i documenti su John Fitzgerald Kennedy, Robert Kennedy e Martin Luther King. Le Agenzie (Cia e Fbi, ndr) hanno tempo fino al 9 marzo per presentare un piano di divulgazione delle informazioni”. Finalmente grossi spiragli di luce dopo anni di omertà, complicità & collusioni della peggior specie.

Per leggere il reportage Axios, ecco il link,  Scoop / FBI finds secret JFK assassination records after Trump order 

Commenta a botta calda il regista americano Oliver Stone (autore del mitico ‘JFK’ uscito nel 1991) che elogia Trump per la sua storica decisione: “Con ogni probabilità i file non conterranno la pistola fumante. Ma potranno certamente offrire nuovi elementi per comprendere meglio quanto è successo”. E propone, Stone, la creazione d’un organismo ad hoc di supervisione, per garantire il rilascio completo e non censurato di tutti i documenti.

Consigliamo a tutti i nostri lettori di rivedere il suo ‘JFK’ che già all’epoca, pur senza valersi di alcuna carta top secret, riuscì a ricostruire in modo ‘scientifico’, spettacolare ed emozionante quelle tragedie (nella pellicola ci sono i tre casi). Messe in scena, poi, da un cast stellare: in pole position un procuratore che aveva capito quasi tutto sulle connection CIA-FBI-Mafia e non solo, un superbo Kevin Kostner; affiancato, tra gli altri, dal sempre grande Tommy Lee Jones nei panni dell’uomo-Cia. Lo ha proiettato ieri sera, azzeccandoci una volta tanto, Rai Movie. Lo potete trovare sul sito di Rai Play: ammiratelo, reggete per le quasi 3 ore e mezzo, gustatelo colpo-di-scena su colpo-di-scena. Un (docu)film che fa storia.

 


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