MASSIMO MORATTI & C. / NELLA TRAPPOLA DELLA TOTO’-CROSETTO BAND…

Totò colpisce sempre. Stavolta imitando la voce di Crosetto e mettendo nel sacco i milionari di casa nostra. Come l’ex patròn dell’Inter Massimo Moratti che scuce subito 1 milione tondo tondo di euro, proprio come il mitico D’Alessio l’Amerikano che compra la fontana di Trevi. Mitico.

Adesso, con le nuove super tecnologie e le più sofisticate Intelligenze Artificiali è davvero uno scherzetto da ragazzi imitare la voce del ministro o del presidente, tendere la trappola e farci cascare il fesso di turno. Furbi da far paura, i gaglioffi, che riescono a bypassare indenni il capo segreteria, il numero uno della security, la segretaria personale prima di arrivare al Magnate.

Massimo Moratti

Il Moratti, oppure il Marco Tronchetti Provera, o il Diego Della Valle o se preferite il Giorgio Armani; o addirittura uno della famiglia Beretta, da sempre leader nel settore delle armi; o della dinasty Aleotti, in sella alla star di Big Pharma, ‘Menarini’. Per tutti i gusti.

A quanto pare nel trappolone c’è cascato in pieno l’ex numero uno dell’Inter, Moratti, e al vertice del colosso SARAS, quartier generale in Sardegna, in passato al centro di dirty stories per incidenti mortali sul lavoro. Sentite e ‘guardate’ la scena.

Guido Crosetto

Alla super segreteria del mega presidente galattico telefona un certo ispettor Montalbano (il massimo dello ‘sfottò’) che scavalla tutti i ‘filtri’ e arriva a parlare col Capo. Gli passa ‘O Ministro della Difesa, Guido Crosetto, che gli illustra in due parole la tragica situazione di un giornalista rapito, proprio come è capitato a Cecilia Sala. E lo invita a fare una ‘donazione’ per facilitare e velocizzare la trattativa: il generoso prestito – precisa ‘Crosetto’ – gli verrà restituito appena l’operazione va in porto, quindi gli dà l’IBAN di un conto correte ad Hong Kong. Non ci pensa su neanche 20 secondi, il sempre umanitario Moratti, e in tempo reale fa partire il generoso bonifico da 1 milione: tanto per lui sono bazzecole, pinzellacchere.

Posta l’ex vertice Inter: “Questi sono bravi, nel senso che sembrava assolutamente tutto vero. Comunque può capitare… Poi certo uno non se l’aspetta una roba del genere. Ma succede a tutti”.

A tutti? Ma siamo su ‘Scherzi a parte’?

Solo dopo un bel po’ cominciano a fioccare le denunce. Ossia dopo che Crosetto in persona, venuto a sapere della maxi truffa alla Totò, allerta la procura di Milano e posta un messaggio che mette in guardia i possibili destinatari di sue telefonate taroccate.

Seguono le prime denunce dei truffati, come mister Saras, e degli altri miliardari, che non si sa se e quanto hanno eventualmente versato.

Sorgono spontanee un paio di domande. Con tutti i sistemi di sicurezza oggi al mondo, possibile che una moderna banda del buco o della truffa riesca così agevolmente – e allegramente – a superare ogni sorta di controllo? Possibile grazie ai sofisticati sistemi informatici e software fregare con tale facilità ogni sorta di protezione?

Luigi Di Maio

Possibile che un imprenditore il quale ha rastrellato e rastrella palate milionarie caschi come un tordo nella trappola? Ha forse qualcosa sulla coscienza, ossia che è meglio versare subito senza chiedersi il perché e il per come? Forse è bastata la rassicurazione fornita dal capo gang che la somma sarebbe stata restituita da Bankitalia? O cosa?

La quale, dal canto suo, ha subito provveduto a smentire ogni suo coinvolgimento e messo in guardia dalla truffa della nuova ‘banda degli onesti’ sempre griffata Totò.

Copione molto simile poche ore fa, e a quanto pare subito sventato grazie al fiuto alla Sherlock mostrato dall’ex ministro degli Esteri, Giggino Di Maio.

Nonostante i giganteschi impegni politici che lo tengono impegnato h24 in qualità di ‘Alto Rappresentate’ della UE per gli affari nel Golfo Persico – incarico degno di un Kissinger in forma smagliante e lo ha scelto per quella poltrona nientemeno che Mario Draghi! – ha trovato il tempo per avvertire le folle oceaniche (e transoceaniche) dei suoi followers e dei suoi fans, mettendoli in guardia da un “possibile tentativo di truffa”.

Ecco il testo diramato via Instagram dal nostro grande ex titolare della Farnesina che parlava un inglese stile Oxford: “Negli ultimi giorni ho ricevuto diverse segnalazioni da parte di persone che hanno ricevuto email a mia firma. Nel testo viene richiesto di comunicare informazioni personali e di scaricare allegati. Non sono email inviate da me e non partono dal mio indirizzo di posta elettronica. Potrebbe trattarsi di un tentativo di truffa”.

E precisa: “Consiglio di non rispondere, di non fornire dati e tantomeno di scaricare allegati. Sono già in contatto con le autorità competenti per sporgere denuncia”.

Vuoi vedere che Totò Sceicco o Totò le Mokò hanno pensato di fare il colpaccio con l’Alto Rappresentante UE?

Fra napoletani – capite bene – ci si intende al volo…

Passiamo a qualche, un po’ più seriosa, divagazione sul tema. Ieri abbiamo scritto di giornalisti spiati dai servizi via ‘Paragon’, lo spy system israeliano; oggi di ‘raccolta-fondi’ taroccata pro giornalisti rapiti; e adesso vi proponiamo due pezzi.

Il primo, messo in rete dal blog di Maurizio Blondet, si intitola “La Commissione UE supera USAID, nei pagamenti ai media

https://www.maurizioblondet.it/la-commissione-ue-supera-usaid-nei-pagamenti/

Il secondo riguarda sempre il pozzo nero dei fondi allegramente gestiti nel corso degli anni da USAID. Messo in rete da ‘InsideOver’, ecco “Quando USAID faceva piovere miliardi nelle casse delle Ong di Soros

https://it.insideover.com/politica/quando-usaid-faceva-piovere-milioni-nelle-casse-delle-ong-di-soros.html


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