Ignobile figuraccia i Parlamento del tandem Nordio-Piantedosi sul caso Almasri, requisitoria perfetta della Schlein che ci regala la straordinaria efficacia della definizione “presidente del coniglio da tana” per la Meloni in abituale fuga dal confronto parlamentare. C’è andato giù con giusta veemenza anche Conte per i 5Stelle e ha consegnato a Nordio a più riprese l’accusa motivata di “Vergogna,vergogna, vergogna!”
Scomunica, equivalente di “espulsione”. Il Pci di Togliatti affidava ai ‘probiviri’ l’autorità insindacabile per liberare il partito da militanti ad ogni livello ritenuti colpevoli di comportamenti indegni e ad esempio da candidati nelle proprie liste contravventori del divieto di propaganda personale con manifesti, volantini, facsimili della scheda elettorale. Non è da meno il potere deliberante della chiesa cattolica che condanna alla gogna chi non la rispetta. Ma non è più il tempo di anatemi, scomuniche, scienziati non condizionati dall’imperscrutabilità dei dogmi. Il tempo corre via rapido, con frenesia totalizzante: espulsione, scomunica, sono sempre più spesso provvedimenti che finiscono impolverati in soffitta, obsoleti, inapplicati. Se il Pd, erede annacquato del comunismo immediatamente postbellico, condanna alle dimissioni chi in suo nome commette reati, ma sorvola sulle responsabilità non meno gravi dell’attenzione ‘astratta’ per i deboli e gli oppressi, la Chiesa rinuncia a esercitare il diritto di espellere con la scomunica i suoi ‘figli’ che operano in conclamata antitesi con il cattolicesimo. Certo, c’è di peggio. Il criminale Netanyahu che si professa impunemente di religione ebraica e gli arabi non sono da meno, interpretano l’islamismo per legittimare la disumanità di violenze brutali. È senza risposta il perché la Chiesa non ricorra alla scomunica di massa dei cattolici americani che si riconoscono in Trump, colpevole di reati che violano quasi tutti i dieci comandamenti, blasfemo al punto di proporsi come delegato da Dio in Terra. Sono senza risposta l’abuso dell’autoproclamazione di Giorgia Meloni “Yoy soy cristiana, mujer”, che urla stizzosa a Montecitorio e finge moderazione a Bruxelles, l’amichettismo di Arianna, che esalta come adorata sovrana la sorella convissuta ‘more uxorio’ con un compagno, fuori dalla sacralità del matrimonio religioso, “madre” che avalla la disumanità dei lager dove si deportano i migranti e condivide la xenofobia di Salvini, cattolica complice della sfascio della sanità pubblica, della conseguente tragedia dei poveri costretti a non curarsi, appassionatamente ‘amica’ dell’arcenfanfaro (fanfarone) Trump che minaccia di deportare l’intero popolo pastinese e di trasformare la loro terra in succursale della ridente Florida, di Musk coagulante del nazifascismo mondiale; bugiarda seriale, mandante del ritorno trionfale in Libia del criminale, torturatore, assassino Almasri; premier di Palazzo Chigi ricattabile per inabilità a riscrivere i rapporti il Paese africano che ci tiene sotto scacco con la fornitura di petrolio e la minaccia di vendicare la carcerazione del losco figuro destinatario del mandato d’arresto della Corte Penale Internazionale disatteso dai capasciacqua (zucca vuota) Nordio e Piantedosi, certamente non per scelta personale. All’anema da’ palla (alla faccia delle bufale), Nordio ci fa o ci è, comunque continua interpretare la tragica farsa del tempo perso prima di rispondere in Parlamento al fattaccio Almasri perché il documento della Corte europea pervenuto al governo è di 40 pagine, non un corposo dossier, in inglese e che però attacca in dettaglio!! Signor Nordio, “ca nisciuno è fesso”. Attento, se insiste con quell’alibi Napoli la ribattezza come “chiachiello”
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