SENATO USA / LOBBY SCATENATE CONTRO ROBERT KENNEDY E TULSI GABBARD

Pensavate che ad oltre due settimane dalla faraonica proclamazione di Donald Trump quale nuovo (ri) presidente degli Stati Uniti la sua amministrazione fosse già alacremente al lavoro per cambiare l’America?

Vi sbagliavate di grosso, perché a parte le (pericolose) sceneggiate del braccio destro e non poco sinistro Elon Musk, e le sparate geografiche e geopolitiche del tycoon, la macchina deve ancora partire.

E sono attualmente in corso, al Senato, le “confirmation hearings”, ossia le “audizioni di conferma” per tutti i candidati ministri: un terreno non poco scivoloso e rischioso, perché lobbysti & corrotti d’ogni risma sono dietro l’angolo per pugnalare il candidato ‘scomodo’, ‘rompiscatole’, fuori dal ‘Sistema’, lontano da quel ‘Deep State’ che nell’ultimo quarto di secolo ha dettato legge negli Usa.

Il Senato degli Stati Uniti. Sopra, Robert Kennedy Jr.

Così succede che i due nomi davvero nuovi usciti dal cilindro di ‘The Donald’ rischiano davvero grosso. Hanno infatti dovuto subire un autentico fuoco di fila – scatenato non solo dai dem ma anche da un nutrito manipolo di repubblicani ‘abbordabili’ dalle lobby – Robert Kennedy junior, papabile per la poltrona di ministro della Sanità (che ha il controllo di tutte le ‘Agenzie’ strategiche, per dirne solo una la ‘Food and Drug Administration’), e Tulsi Gabbard che ‘dovrebbe’ avere in mano tutta l’Intelligence a stelle e strisce (ben comprese le 18 altrettanto strategiche ‘Agenzie’ che vi dipendono).

In queste prossime ore il Senato dovrà esprimersi in modo definitivo: il candidato-ministro dovrà ottenere almeno 51 voti su 100, altrimenti viene rispedito al mittente e subito a caccia di un nuovo nome.

Capito come funziona il tanto democratico Sistema yankee, condizionato da pressioni & corruzioni d’ogni specie?

Kennedy è stato accusato d’ogni nefandezza, di essere un ‘anti Scienza’, contro la Medicina ufficiale, di militare tra i No Vax, addirittura di essere un ‘Predatore’: praticamente il Mostro di Londra o di Milwaukee, se geograficamente preferite.

Lui ha risposto con l’esperienza di una vita, con la sua associazione ‘Children’s Health Defence’ sempre a fianco dei più indifesi, i bambini, sul fronte della salute ed anche su quello, bollente, dei vaccini. Ha spiegato con estrema chiarezza di non potere essere considerato un No Vax (come è successo per il Nobel Luc Montagnier) per il sol fatto che vuole vaccini efficaci e, soprattutto, sicuri. Proprio come Montagnier, ha sempre sostenuto che i vaccini tradizionali, utilissimi e in grado di salvare milioni di persone, vanno comunque usati sempre secondo il principio di cautela e precauzione massima: perché non si tratta comunque di acqua fresca, e ogni bimbo può rispondere in modo diverso al siero. Ha rivendicato la sua battaglia contro questi vaccini covid a mRNA, perché immessi sul mercato quando erano del tutto sperimentali, poco efficaci e, soprattutto, poco sicuri, tanto che hanno provocato e stanno provocando una valanga di effetti avversi, soprattutto a livello cardiaco e sul versante delle patologie tumorali (in sensibile aumento), senza contare la montagna di ‘morti improvvise’ soprattutto tra i giovani, anche sportivi.

Giorni fa Kennedy ha puntato l’indice contro non pochi parlamentari (soprattutto senatori) che ricevono generose donazioni da grosse case farmaceutiche, le star di Big Pharma: i quali, di tutta evidenza, non possono poi essere così ‘sereni’ nelle loro decisioni…

A tal proposito, ecco un significativo pezzo messo in rete il 30 gennaio da Maurizio Blondet,  JFK junior: ‘Senatori Usa pagati da Big Pharma

Passiamo a Tulsi Gabbard, una vita tra le fila dei democratici, poi è uscita sbattendo la porta e alla fine è approdata tra i repubblicani. Ha sempre tenuto la barra dritta, denunciando non pochi crimini di guerra griffati Usa e i tanti, troppi ‘misteri’ e lati quanto meno ‘oscuri’ dell’Intelligence a stelle e strisce, collusa in troppe ‘dark stories’. Per questo il suo arrivo garantisce (o meglio, garantirebbe) certo una ventata di legalità & trasparenza, assolutamente necessaria perché gli americani possano riacquistare fiducia nelle istituzioni.

A seguire vi proponiamo un interessantissimo intervento firmato da Pino Cabras e in queste ore pubblicato da ‘Il Giornale d’Italia’,  Tulsi Gabbard e i segreti delle 18 agenzie di Intelligence Usa, la nomina potrebbe aprire una stagione tra Glasnost e Perestrojka

Ecco un paio di passaggi significativi.

Tulsi Gabbard

L’audizione al Senato di Tulsi Gabbard è stata un fuoco di fila di tabù politici abbattuti uno dopo l’altro nella sede più solenne. Per capirci: ha dichiarato le stesse cose che scrivo da anni in libri, atti parlamentari e articoli: cioè che al-Qaida e la galassia jiadista sono stati meri strumenti di Washington e che tutte le guerre degli ultimi 25 anni sono state fatte dal governo statunitense sulla base di falsi pretesti e con effetti destabilizzanti e criminali”.

Non so se alla fine avrà quei 51 voti su 100 che le servono, perché le reazioni di una parte della politica e dei bugiardi dei media sono formidabili e senza precedenti: gli interessi minacciati sono immensi. Trump ha puntato la prua contro il mondo ‘neo-con’ che con ogni probabilità non è estraneo alle pallottole che lo hanno sfiorato. Perciò ha voluto dare un ruolo chiave ad una figura come Tulsi Gabbard; così come sulla Sanità ha sfidato la super-mafia farmaceutica lanciando Robert Kennedy jr.”.

 

Infine, vi proponiamo un pezzo della CNN, titolato  Trump’s allies trying to shore up support for RFK Jr. and Tulsi Gabbard following confirmation hearings

 

Negli ultimi mesi (e per Kennedy da anni) la ‘Voce’ ha scritto molti articoli e inchieste sui due; basta andare alla casella CERCA che si trova in alto a destra della nostra home page e digitare ROBERT KENNEDY e TULSI GABBARD per trovarne a iosa.


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