IL CORAGGIO DELLE IDEE

Di tutto di più nella giornata della memoria: perfino il coraggio della Meloni di definire il fascismo complice dell’olocausto, tutti i Tg, tanti approfondimenti e film, lo straziante racconto per immagini (“Il Cavallo e la Torre” di Marco Damilano) dei bambini-cavia ebrei vittime di aguzzini nazisti, il luogo dove venivano uccisi per impiccagione e la domanda senza risposta “Come è stato possibile?”. Anche polemiche. La comunità ebraica si è dissociata dalle manifestazioni dell’Anpi, perché filo palestinese, a Napoli ha contestato De Luca, portavoce di quel che pensano le menti sgombre da posizioni pregiudiziali e cioè: Israele non è la destra di Netanyau, Israele è un popolo di grande civiltà, ma quanto accade a Gaza produrrà come conseguenza migliaia di potenziali terroristi. In replica il rabbino capo Moscati ha condannato “Perché fuori luogo” il riferimento alla situazione politica attuale (Politica? Più di 50 mila morti, migliaia bambini, Gaza rasa al suolo, ndr) nella Giornata della Memoria e alla bambina uccisa a Gaza dal freddo”.  De Luca: “La forza della democrazia è la capacità di rispondere all’inciviltà (raid del 7 ottobre) con la civiltà del diritto”.

 

 

 

SARÀ QUEL CHE SARÀ e chi continua a credere che “La giustizia è uguale per tutti”, che la magistratura non opera con benevolenza nel giudicare i reati dei politici, che la sciagurata separazione delle carriere provocherà l’assoggettamento dei Pm al potere dei partiti, potrebbe assistere finalmente alla condanna di un ministro. In chiaro: Daniela Santanché, sorella d’Italia in feconda amicizia con la signorina presidentessa del consiglio, aderisce con corpo e anima, come edera, alla poltrona di Palazzo Chigi e al sedile meno comodo di parlamentare. La magistratura deve fare il suo corso e completare con altrettante sentenze le quattro imputazioni dell’imprenditrice accusata di falso in bilancio, riciclaggio, truffa in danno dell’Inps, bancarotta. Interprete esemplare della tracotanza, che connota l’appartenenza alla destra, trae vantaggio dal disagio della Meloni, in bilico tra il prevalere dell’amicizia e la consapevolezza di dover rispondere politicamente dei ‘misfatti’ di un’esponente dell’esecutivo indifendibile. Chiedono alla Santanchè di commentare la richiesta ambigua di Giorgia che l’’invita a valutare la sua scabrosa situazione e lei: “Sono innocente, vado avanti, me ne frego del partito” e si può immaginare l’apprezzamento dell’amico del cuore La Russa che di “me ne frego” ha memoria viva e certamente lo condivide. Va oltre Daniela, si dice certa che il presidente del Senato non l’abbandonerà mai, così attribuendogli potere decisionale alternativo alla magistratura, in memoria della comunione d’intenti della moglie di La Russa e del compagno della Santanchè, che con l’acquisto e la frettolosa vendita della villa di Alberoni hanno realizzato il profitto di un miliardo nel tentativo di sanare debiti e stato fallimentare delle aziende Santanché. Report di Ranucci rivela che la villa è stata venduta a tale Altair D’Arcangelo, inquisito per associazione a delinquere ed evasione fiscale. Il commento relativo non replica con un nuovo “me ne frego”, Daniela se la cava con questo pirotecnico svicolare: “La puntata non l’ho vista”.


Scopri di più da La voce Delle Voci

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Lascia un commento