COVID & VACCINI / 5 ANNI DI MENZOGNE & MASSACRI. IMPUNITI – PRIMA PARTE

Comincia ad emergere, negli Stati Uniti, la vera origine del Covid, quella famigerata fuga dal laboratorio di Wuhan sempre negata dalle autorità (sic) a stelle e strisce, in pole position Anthony Fauci. Inizia ad ammetterlo perfino la CIA.

La Commissione Europea, la canto suo, continua ad ordinare vagonate di vaccini anti covid, stavolta dalla seconda star, ‘Moderna’, per evitare le rogne causate dai mega contratti (taroccati e zeppi di tangenti) con Pfizer, stipulati a inizio 2021 tra Ursula von der Leyen e il Ceo Albert Bourla.

Ursula von der Leyen con Albert Bourla. Sopra, in primo piano Robert Kennedy Jr e, sullo sfondo, Anthony Fauci nei laboratori di Wuhan

Da noi, intanto, tutti zitti e sempre muti sulla valanga di ‘effetti avversi’ e ‘morti improvvise’ causate dai vaccini a mRNA killer, proprio quelli griffati Pfizer e Moderna: una strage scientifica di cui né la magistratura né la politica intendono accertare le palesi responsabilità. Nel perfetto silenzio mediatico: tutti cloroformizzati.

Succede a 5 anni esatti dallo scoppio della pandemia: perché proprio il 30 gennaio 2020 l’Organizzazione Mondiale della Sanita (OMS) dichiarò l’emergenza sanitaria pubblica a livello internazionale.

Partiamo allora dalle news per poi passare in rapida carrellata orrori & errori (nonché maxi business sulla pelle di tutti i cittadini) della covid-dirty-story.

 

IL WUHANGATE

Finalmente, a quanto pare, la epocale svolta sanitaria negli Usa sta per cominciare.

Soprattutto per impulso di Robert Kennedy junior, il neo ministro della Sanità, per anni in prima fila a combattere sul fronte della tutela della salute dei più indifesi, i bambini, in sella alla sua ‘Children’s Health Defence’. Negli ultimi anni, poi, Kennedy ha firmato due libri che proprio adesso diventano due pesantissimi atti d’accusa contro il Deep State, la gestione della pandemia portata avanti in modo scellerato dall’amministrazione Biden per la regia del virologo di ben 7 presidenti, Anthony Fauci.

Si tratta di ‘The Real Anthony Fauci’ uscito a novembre 2021, e di ‘Wuhan – The Cover Up’ (ossia il Depistaggio di Wuhan) di due anni dopo, novembre 2023.

Robert Kennedy e il suo libro su Fauci.

Perché oggi quei due libri sono delle vere bombe? Hanno anticipato in modo clamoroso ciò che sta per iniziare a succedere. Ossia, si alza finalmente il sipario sul vero ruolo giocato da Fauci nella gestione di quella pandemia e, soprattutto, nel depistaggio su Wuhan: ha infatti dettagliato, Kennedy, per filo e per segno la sequela dei generosi finanziamenti partiti dal ‘National Institute for Allergy and Infectiouse Deseases’ (NIAID) diretto a vita da Fauci (1984-2022) e approdati all’‘Istituto di Virologia’ di Wuhan, transitati attraverso la agile OngEcoHealth Alliance’ dell’amico Peter Daszak, tanto per dar meno nell’occhio. A Wuhan – rammentiamolo – venivano effettuate ricerche fuorilegge negli Usa, riguardanti il ‘gain of function’, quel guadagno di funzione che consente il passaggio del virus dall’animale all’uomo.

Davanti a due giudici americani (della Louisiana e del Missouri) Fauci ha sempre negato, con una colossale faccia di bronzo, quei finanziamenti e perfino di conoscere il compare di merende Daszak; così come ha negato con decisione che quel virus possa essere stato prodotto in modo artificiale in laboratorio, bensì a suo parere sbocciato in modo ‘naturale’. Stessa musica davanti ad una Sottocommissione sulla pandemia del Congresso Usa, dove per ore e ore è stato interrogato e ha negato ogni addebito, condendo la sua narrazione con una caterva di ‘non so’, ‘non ricordo’, ‘è passato troppo tempo’ e via mentendo e menando il can per l’aia.


O
ra sta per arrivare la resa dei conti: e proprio per questo il previdente e grande amico, Joe Biden, come ultimo atto della sua presidenza, ha voluto a tutti i costi concedere la ‘grazia preventiva’ a Fauci: un ‘istituto’ che non esiste, inventato ad hoc, dal momento che fino ad oggi, ufficialmente, il super virologo non è ancora sotto inchiesta, nessun processo è cominciato nei suoi confronti.

Ai confini della realtà.

Adesso capiamo in pieno il perché di questa folle decisione, la ‘grazia preventiva’.

Nei giorni scorsi, infatti, sono rimbalzate dagli Usa notizie che Donald Trump ha deciso di desecretare una serie di carte & documenti ancora top secret relativi alle uccisioni di John Fitzgerald Kennedy, Robert Kennedy e Martin Luther King. Perché le precedenti amministrazioni avevano solo fatto finta di agire in quel senso, mentre i documenti più bollenti sono rimasti super classificati. E Trump ha deciso di portare alla luce anche le vere carte in tema di Coronavirus, in particolare sul giallo cinse, quello che profeticamente il ministro della Salute ha definito il ‘Depistaggio di Wuhan’.

E poche ore fa le news.

John Ratcliffe

Il neo capo della CIA, John Ratcliffe, nel corso di un’intervista rilasciata al sito ‘Breitbart’, ha affrontato il tema dei documenti da desecretare, ha parlato del giallo di Wuhan e ha sostenuto che acquista un peso decisamente maggiore la probabilità che il virus, creato artificialmente, sia uscito dal laboratorio. Contraddicendo totalmente la versione fino ad oggi ‘ufficiale’ della Casa Bianca sempre confermata dalla Biden-Fauci gang. Ha promesso, Ratcliffe, che verranno effettuati tutti gli sforzi possibili per accertare la verità, fino a questo momento negata non solo agli americani ma a tutto il mondo.

Anche per via di ‘altissime’ collusioni, complicità o quanto meno omertà. Come nel caso dell’Organizzazione Mondiale della Sanita (OMS). La quale organizzò, a gennaio 2021, una ‘special mission’ in quei famigerati laboratori di Wuhan, durata appena pochi giorni e conclusasi con un clamoroso flop. Tornarono a casa con le pive nel sacco, i ricercatori del team OMS: non siamo riusciti a cavare un ragno dal buco, commentarono, ci hanno fatto vedere quello che hanno ritenuto di farci vedere, sono stati molto gentili e disponibili, e finita lì, a tarallucci e vino. Incredibile ma vero.

E sapete cosa ha fatto, un anno dopo, il direttore scientifico OMS, Jeremy Farrar, appena insediato? Ha tagliato subito corto: di una seconda missione per capire cosa può essere successo non ne se parla nemmeno, costa troppo, l’ho cancellata dai programmi.

Jeremy Farrar

Il direttore era ed è una grande amico di Bill Gates: il quale oggi è il numero uno assoluto, il padrone o il deus ex machina, se preferite, dell’OMS, ossia è il primo donatore-finanziatore a livello internazionale. Capito? Un’organizzazione pubblica che ‘dovrebbe’ tutelare la salute di tutti i cittadini del mondo è nelle mani di un privato, che, guarda caso, oggi coltiva (a parte i suoi terreni, è il più grosso latifondista Usa) i suoi interessi proprio nel campo dei vaccini e sul fronte della promozione di gigantesche campagne vaccinali in mezzo mondo…

Guarda caso, infatti, Super Bill è il ‘padre’ di ‘Moderna’, nel 2010 una piccola start-up capace in pochi anni di proiettarsi nel firmamento di Big Pharma raggiungendo nel 2020 addirittura il vertice maximo, in coabitazione con il colosso Pfizer: perché Moderna – decollata grazie al gigantesco propellente finanziario fornito dalla onnipresente ‘Bill & Melinda Gates Foundation’ – ha tagliato l’epico traguardo nella ideazione, produzione e commercializzazione del vaccino covid, superata di un’incollatura appunto da Pfizer, per l’occasione gemellata con la tedesca BionTech.

E’ ormai una creatura del tanto democratico mister Microsoft, l’OMS: proprio per questo Trump ha appena deciso di tagliare i fondi. Con ogni probabilità un grosso errore: perché in questo modo il peso di Gates diventa in pratica monolitico (precede di gran lunga nazioni del calibro di Francia, Regno Unito e Germania). Ed invece, un feroce contestazione dall’interno potrebbe portare a qualche risultato, contestando alla base quella leadership totalmente folle e lontana dai principi che animarono l’OMS alla sua nascita: perché doveva essere finanziata solo dagli Stati, e invece oggi a dominare sono, oltre a Super Bill, le stesse case farmaceutiche.

Siamo sempre ai confini della realtà. In questo mondo capovolto. E di ladri, come tanti anni fa coloriva in musica Antonello Venditti.

 

PRIMA PZIFER UBER ALLES, ORA ARRIVA SPIKEVAX

Ma eccoci a fagiolo per vedere cosa combina ‘Moderna’, la creatura tanto cara a Super Bill.

Ha appena ricevuto un gran cadeau proprio da lady Ursula von der Leyen, visto che è di poche ore fa, siglato il 25 gennaio scorso, il contratto di fornitura per 146 milioni di dosi del suo ‘vaccino’ a mRNASpikeVax’. Con ogni probabilità chiamato così in onore della ormai famigerata proteina Spike, all’origine di tanti guai per il cuore di tutti quelli che si sottopongono a prodotti simili, causando pericarditi, miocarditi, ictus, trombosi fino ai letali infarti.


Per la precisione, il maxi contratto che fornirà quei sieri a 15 paesi UE (Italia stavolta non compresa), è stato allestito, su ovvio input del numero uno della Commissione UE, dall’‘Autorità per la preparazione e la risposta all’emergenza sanitaria’ (HER); ed avrà una durata quadriennale. Ottimo e abbondante per le casse della un tempo modesta start upmagicamente trasformatasi in un’autentica star in appena 10 anni. E addirittura, adesso, in grado di superare la ‘regina’ Pfizer, che fino ad oggi aveva monopolizzato le forniture alla UE.

Una dirty story che più volte abbiamo denunciato e dettagliato con le contro-inchieste della Voce. E che ora ‘consiglia’ la lady tedesca (è stata, rammentiamolo, ministra della Difesa nel governo teutonico) a ‘cambiar partner’, visto che è ancora scottata dal Pfizergate: il maxi affaire dal quale però fino ad oggi non è ancora scaturito alcun esito giudiziario significativo, visto che il tribunale di Liegi ha rinviato il prosieguo del dibattimento a data da destinarsi, e non precisata – incredibile ma vero – nell’ultimo verbale di udienza il 12 dicembre 2024. Miracoli belgi.

Riepiloghiamo il giallo per sommi capi.

I contratti che puzzano di corruzione lontano un miglio sono tre, tutti del 2021, per un totale da ben 71 miliardi di euro, non proprio noccioline.

I primi due sono passati senza suscitare troppo clamore, perché almeno esaminati da una Commissione di valutazionedel Parlamento europeo chiamata a verificare la congruità dei contratti: e ha comunque chiuso un occhio su tutta una serie di clausole vessatorie per i cittadini UE e del tutto favorevoli a Pfizer, sollevata – guarda caso – ad esempio da ogni responsabilità civile e penale peer eventuali effetti avversi prodotti dal suo vaccino, Comirnaty.

Del tutto anomalo il terzo contratto, proprio quello più grosso, da 31 miliardi. Perché è stato stipulato – udite udite – via sms, avete capito bene, un messaggino scambiato tra Ursula e Bourla. Un sms, poi, addirittura sparito, letteralmente volatilizzato. Roba da mille e una notte…

Lo stesso (pur complice) Parlamento europeo ha cercato di capirci qualcosa. Prima si è mosso l’ufficio dell’Ombudsman, ossia il ‘Difensore civico europeo’ che ha cercato notizie e ragguagli. Niente. Dalla presidenza solo una scarna notizia: di quel messaggino non c’è traccia. Zero assoluto.

E’ poi la volta di un Commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid, incaricata di indagare non solo sull’efficacia e la sicurezza di quei prodotti, ma anche sul giallo dei contratti, il terzo uber alles.

Heiko von der Leyen

Ebbene: per ben due volte von der Leyen e Bourla sono stati convocati per verbalizzare. Ma anche stavolta un buco nell’acqua: anzi 4. Perché entrambi non hanno risposto alla convocazione, e per ben due volte: di tutta evidenza strafottendosene del Parlamento europeo. Il solo Bourla, alla seconda chiamata, ha inviato al suo posto la responsabile Pfizer per i mercati esteri, Janine Small, la quale – in perfetto stile Fauci – ha inanellato una serie di ‘non so’, ‘non ricordo’, ‘è passato del tempo’, facendosi uscire solo uno stentato ‘eravamo in piena emergenza, quindi…’

Dimenticavamo una chicca: il marito di Ursula, Heiko von der Leyen, è al vertice di una società statunitense che opera nel campo delle biotecnologie, ‘Orogenesis’: la quale – guarda caso – è in ottimi, costanti rapporti d’affari con Pfizer

Terzo atto, davanti alla corte del Tribunale di Liegi, chiamata a pronunciarsi su una serie di capi d’imputazione da novanta: corruzione, falso, distruzione di documenti, abuso d’ufficio. Da galera a vita, perché si è trattato di maxi operazioni sulla pelle di tutti i cittadini e costate la vita a uno sterminato numero di persone (per via dei mortali effetti avversi), cifre da genocidio.

La prima udienza, a metà 2024, è stata rinviata per via delle elezioni europee che, guarda caso, hanno incredibilmente portato al bis di lady von der Leyen sulla strategica poltrona di Presidente della Commissione UE.

La seconda si è tenuta a metà dicembre, appunto: gli imputati, more solito, non si sono presentati e l’udienza è stata, come detto, rinviata senza una data da destinarsi. Cose che possono succedere solo su Marte.

Vuoi vedere: c’è lo zampino di Elon Musk che su quel pianeta ha ottimi agganci?

All’inizio abbiamo fatto cenno alla tragedia degli ‘effetti avversi’ e delle ‘morti improvvise’. Per un fresco ragguaglio vi proponiamo la lettura di un pezzo firmato da una delle mosche bianche del giornalismo nostrano proprio su questo fronte bollente. Ecco quindi, appena messo in rete da ‘Il Giornale d’Italia’,  Ogni giorno ’40 morti improvvisi’ ma tutto va bene. Sinner ha vinto ancora

Abbiamo scritto fin troppo. Per questo motivo rimandiamo a domani il seguito della story. Soprattutto di quel bollente 2020, per poi arrivare ai vaccini killer e ai controlli taroccati.

 

 

P.S. Come al solito, per leggerne di più sui personaggi citati nel pezzo, basta andare alla casella CERCA che si trova in alto a destra della nostra home page e digitare nomi e cognomi (ROBERT KENNEDY, ANTHONY FAUCI, BILL GATES, URSULA VON DER LEYEN, ALBERT BOURLA e così via) o delle sigle (PFIZER, MODERNA, ORGANIZZAZIONE MONDIALE SANITA’ etc) per ritrovarne di tutti i colori.

 

Comunque, sui misfatti griffati von der Leyen, vi proponiamo uno degli ultimi pezzi messi in rete dalla Voce. E’ del 19 luglio 2024

URSULA VON DER LEYEN / E’ CORROTTA. PERCIO’ LE SPETTA IL BIS AL VERTICE UE


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