La “Giornata della Memoria” e la tragedia palestinese

Pubblichiamo l’intervento di un nostro lettore di lunga data, Lucio Garofalo, sulla tragedia palestinese.
In occasione della Giornata della Memoria propongo una breve riflessione “corsara”, vale a dire scomoda, com’è scomoda e testarda la realtà documentata dai fatti, e non dalla retorica vuota, rituale ed ipocrita delle commemorazioni ufficiali…
Oggi la storia si ripete, bensì sotto forma di tragedia, non di farsa. La storia si ripete (in una maniera tragicamente colpevole ed atroce!) in un clima di silenzio, di indifferenza e di omertà istituzionale della cosiddetta “comunità internazionale”, di quel presunto “mondo civile” che fa capo all’Occidente (cancellerie politiche e mezzi di comunicazione di massa)…
Mi riferisco alla tragedia immane che sta martoriando il popolo palestinese, all’orrore ed alla ferocia degli eccidi perpetrati dall’esercito israeliano nella Striscia di Gaza. La storia non si ripete necessariamente ed esclusivamente nelle grandezze numeriche, in dati misurabili tramite la matematica, bensì nella “qualità”… Tuttavia, è una “qualità” agghiacciante e terrificante. La storia può replicarsi e ricorrere nei termini della “sostanza”, ma non delle aride cifre statistiche…
Eppure, la Storia (qui trascritta con la iniziale maiuscola) si dovrebbe configurare in veste di “Magistra vitae”: ma è una Maestra che, come già intuì Antonio Gramsci a suo tempo, “non ha scolari”… Per cui la storia si ripete, senza impartire alcunché a chi dovrebbe trarre qualche prezioso insegnamento: si ripete in modo crudele ed inquietante, ma senza dispensare alcun senso di utilità per l’avvenire del genere umano. La storia non insegna nulla, tranne a coloro che ieri furono le vittime, mentre oggi si sono tramutati in feroci carnefici ed aguzzini.
LUCIO GAROFALO

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