SALVINI E LA SUA SINDROME DI PINOCCHIO

Si definiscono “bugiardi patologici”, sono coloro che non riescono proprio a dire la verità nemmeno su argomenti futili, quando cioè non si trae alcun reale beneficio. È come se fossero portatori di un gene della bugia, causa di una specie di “Sindrome di Pinocchio”. Si tratta in genere di una innocente attitudine a mentire. Dire compulsivamente bugie, anche se solo per sostenere la propria fragile autostima, si falsa cioé la realtà sull’altare della propria immagine e poi, col passare del tempo nei ricordi a distanza, quella bugia diventa una verità assoluta. E così il miracolo è compiuto. Quel gesto, quell’episodio che poteva squalificarci, si trasforma col tempo in un gesto eroico, un’azione da poter ricordare senza patemi e che si può raccontare senza vergogna. Capita qualcosa di simile anche con alcuni atti di violenza che diventano poi, nel nostro immaginario, persino gesti di amore. Ma alcuni politici assumono, senza pudore, simili comportamenti trasformando le loro bugie in una precisa strategia comunicativa. E allora, se è vero che “le bugie hanno le gambe corte”, questo assunto di saggezza popolare vale anche per i loro comportamenti. Un caso da manuale è il comportamento del ministro Salvini. Abituato a mentire sistematicamente, come un bambino dispettoso. Perché continua imperterrito, di qualunque cosa parli, ad infilare nei suoi deliranti interventi frasi a sproposito del tipo “… è colpa della sinistra” “… ancora una responsabilità dei sindacati di sinistra” “… questa è l’ennesima eredità dei lunghi anni di governo della sinistra”.

Lo fa anche quando tutto ciò, a ben pensarci, dovrebbe rivelarsi macroscopicamente insostenibile. Per tentare di capire questa compulsione basterebbe riascoltare alcune sue recenti affermazioni fatte per giustificare gli insopportabili ritardi dei treni o la loro soppressione, che rendono inaffidabile per tutti gli italiani continuare a ricorrere al trasporto pubblico. Dimentica però che lui è da oltre due anni ministro dei Trasporti e quindi il solo responsabile dell’attuale disastro.

È proprio vero che impostori si nasce. Il ministro omette sistematicamente di dire che è seduto su una poltrona ministeriale da molto più tempo di quelli che accusa. Ma, dobbiamo ammetterlo, mentire clamorosamente come sa fare lui è, in fondo, un segno di grande abilità sociale. Non tutti ne sono capaci. Ma il nostro inamovibile ministro lo è. Il suo atteggiamente autoassolutorio può anche diventare, proprio come in questo caso, una trappola tossica che serve solo a nascondersi dietro l’illusione di poter vivere una realtà più dignitosa e appagante, ma dimentica che simili bugie ingannano soprattutto sé stessi. Alla lunga, a furia di ripeterle, per lui diventano realtà, ma questo può accadere solo a chi vuole crederci.

Salvini ed i suoi fedelissimi, sostenuti puntualmente dall’intera maggioranza, potrebbero anche illudersi che la loro non è prova di incapacità politica o di ignoranza amministrativa. È notorio che ogni volta che si tenta di attribuire ad altri la propria responsabilità, spostandola su una fantomatica “sinistra”, che ha governato prima, si commettono tutti gli errori possibili, inclusi quelli “ingiustamente”attribuiti all’attuale ministro. No, e se Salvini fa questa operazione di becera comunicazione politica, sa di agire un consapevole autoinganno. In questo caso ci troveremmo di fronte ad una malattia, e allora bisognerebbe curarlo. Ma certamente non consentirgli di continuare impunemente a fare il ministro.

Ricordate la ridicola storia del chiodo? E quella dei ripetuti scioperi effettuati nel settore di sua competenza? A tutti sono sempre seguiti decreti di precettazione degli scioperanti, affermando insulsamente che erano stati proclamati solo per “allungare le giornate di ferie”, fingendo di dimenticare che quei lavoratori, quando scioperano, non ricevono alcun compenso in un paese dove invece ricevono i salari più bassi del mondo occidentale. Riteniamo che la falsificazione della realtà sia una pratica diffusissima, utile forse per non abbattere la propria autostima e per non prendere atto dei propri limiti, e che quando si governa questa pratica è inutile, a volte pericolosa.

Tanti sono i casi di bugiardi seriali che incrociamo quotidianamente, come quegli studenti che fingono di aver superato esami mai sostenuti o quei professionisti che millantano nei loro curricula master o prestigiose esperienze di lavoro all’estero. In genere lo fanno perché obnubilati dalla sensazione di onnipotenza che dà loro la credulità del prossimo e dalla illusione di poterla controllare, a cui segue la convinzione che, finché non si produce un danno diretto, le loro bugie sono da considerarsi alla stregua di iperboli innocenti, di innocui peccati di omissione. Ma in questo caso non è così. Non si può praticare quotidianamente la menzogna quando si è un ministro del governo di un grande paese. Bisognerebbe liberarsi una volta per tutte di politici come questi etichettandoli come incapaci e sostituirli, individuando qualcuno con competenze tecniche … o almeno politiche.

Ci sono alcuni grandi paesi occidentali (come gli USA), che questa maggioranza tanto ammira, che considerano le bugie dette dai politici come una grave colpa. Persino presidenti e alti burocrati si sono dimessi proprio per questi motivi.

Ma i politici italiani no, continuano a restare saldamente al loro posto … incollati senza pudore alle loro poltrone.


Scopri di più da La voce Delle Voci

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Lascia un commento