22 gennaio. Il Tg1 delle 13 e 30 dedica l’apertura al giallo del ratto della neonata alla casa di cura ‘Sacro Cuore’ di Cosenza.
Al thriller vengono dedicati svariati servizi di corrispondenti & inviati per circa una decina di minuti. Rimbombano le parole del padre, ‘siamo morti e poi risorti’, i telespettatori sono diluviati delle prime informazioni sui protagonisti del caso e possono osservare le immagini immortalate delle videocamere di sorveglianza. Da autentico ‘hot case’.
Questa è vera american tivvù, da brividi in presa diretta.
A seguire le notizie del fresco esordio di Donald Trump alla Casa Bianca con la marea di decreti epocali immediatamente firmati dal tycoon.
Poi la tragiche news da Gaza e, stavolta, soprattutto dalla Cisgiordania, il nuovo fronte di guerra aperto dal boia di Tel Aviv Bibi Netanyahu appena firmata la tregua.
Quindi la spy story internazionale del comandante libico incredibilmente liberato dal nostro governo nonostante il mandato di arresto spiccato dalla Corte Penale Internazionale dell’Aja per i crimini contro l’umanità.
Sorgono spontanee alcune domandine.
Ma ci sono o ci fanno al Tg1?
Hanno preso almeno parte ad un corso di giornalismo one week di full immersion?
Oppure pensano che prendere per il culo gli italiani sia ormai lo sport più in voga, tanto siamo ormai vaccinati di fronte alla valanga di fake news quotidianamente propinate dai canali nazionali, Rai, Mediaset o La 7 tutto fa brodo?
E siamo ormai arrivati davvero ai confini della realtà.
Con tutte le patate bollenti sul fronte nazionale e internazionale, tra guerre & missili, stermini & genocidi, ribaltoni politici a livello planetario e da noi i colossali guai quotidiani combinati dal governo nero e sfascista, ecco – miracolosa – l’arma di distrazione di massa, la notiziona sparata in prima o per dieci minuti che non ti fa pensare per un po’ al resto e distoglie l’attenzione dai veri responsabili di crimini & disastri: dal premier nazi Netanyahu al nostro Capo Treno e Capo Carroccio Salvini Matteo, zigzagando tra il nero su Marte Elon Musk e la sua coccola prediletta Giorgia Meloni.
Capita l’aria che tira e la musica che stanno suonando lorsignori, per rincoglionire meglio e ogni giorno di più il ‘loro’ popolo bue?
Ma torniamo al thriller de noantri.
In 24 ore ne abbiamo lette di tutti i colori.
Tranne uno: il nero.
Nessun riferimento ai nazi o para-nazi di casa nostra, alla seconda carica dello Stato Ignazio Benito La Russa che scambia le SS delle fosse Ardeatine per una combriccola di pensionati e musicanti; o ad altri camerati al seguito, spesso e volentieri a digiuno anche di una mezza pagina di storia.
Ci riferiamo soltanto al giovane senegalese, ovviamente di colore, ossia il marito o compagno della cinquantunenne aspirante ‘mamma’ potentina. Lungi da noi ogni riferimento di tipo razzista, che caso mai lasciamo al Roberto Vannacci di turno. Né ci interessa citar nomi e cognomi della ‘sceneggiata’.
Perché proprio così ci è subito sembrata: una autentica sceneggiata in salsa lucana.
Gli ingredienti, del resto, ci sono tutti. E il primo ci porta proprio al colore ‘nero’.
Ci chiediamo infatti allibiti: come mai fino a questo momento nessuno si è lontanamente posto il quesito circa il colore della pelle della neonata? Che per la solita, giusta privacy, non è stata mostrata in viso. Ma nessuno a porsi la domanda delle domande sulla sua epidermide.
Cerchiamo di chiarire meglio i termini del ‘giallo’.
I due genitori-rapitori hanno preso la prima ‘creatura’ che è capitata a tiro. Poco importa se maschietto e femminuccia. Avevano strombazzato via social la nascita di Ansel e invece eccoli a trafugare una neonata (verrà chiamata Gretel?).
Una neonata che avrebbero nei giorni seguenti presentato a parenti e amici in festa.
Ma come giustificare il colore candido della pelle se il padre è un bel ragazzone senegalese scuro scuro, ‘niro niro’ come si diceva nel dopoguerra a Napoli, senza alcun retropensiero razzista?
Cosa avrebbero pensato gli invitati allo storico battesimo?
Un tiro del destino, il cambio di sesso e di colore?
Un miracolo, una sventura, un capriccio del DNA o cosa?
Un altro ‘ingrediente’ della sceneggiata.
Come pensare di farla franca quando si sa che anche le tabaccherie sono oggi videosorvegliate?
A proposito, comunque, tutta la story la dice lunga sui ‘controlli’ che vigono in quella ‘casa di cura’ cosentina: dove chiunque può tranquillamente entrare, vestito da infermiere o da nurse, e portar via un neonato dalla sua culla.
Ma volete vedere che siamo su ‘Scherzi a parte’?
P.S. Abbiamo a lungo riflettuto se la ‘notizia’ che ha aperto il Tg1 in pompa magna fosse più adatta alla rubrica ‘Misteri’ oppure al nostro ‘Bestiario’. Alla fine abbiamo optato per le News: in attesa di ulteriori ragguagli, caso mai daPulitzer, in grado di svelarci l’arcano di questo ‘intrigo lucano’ degno di Alfred Hitchcock…
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