FRONTEX / PRONTI I DRONI KILLER ANTI MIGRANTI MADE IN TEL AVIV

Tedeschi e israeliani alleati di ferro sul fronte anti migranti in Europa.

E’ stato appena rinnovato, infatti, il primo accordo siglato ad ottobre 2020, da ‘Frontex’ con il tandem di big (o pig, se preferite) sul versante delle industrie militari, la tedesca ‘Airbus DS Airbone Solutions’ (ADAS’) di Monaco e ‘Israel Aerospace Industries’ (IAI).

Al centro del contratto ultramilionario c’è la fornitura dei droni killer che l’esercito di Tel Aviv ha utilizzato in questi anni per il massacro delle popolazioni palestinesi e sta ancora usando per portare a termine il genocidio proprio mentre, in modo del tutto ipocrita, l’esecutivo del boia Bibi Netanyahu ha appena firmato l’accordo per la tregua nella martoriata Striscia di Gaza.

Il drone ‘MALE’

Si tratta dei droni ‘Heron’, i quali hanno un nomignolo che è tutto un programma: vale a dire un acronimo che calza perfettamente a pennello, ‘MALE’, che sta per ‘Medium-Altitude- Long Endurac’. Per monitorare tutte le aree e uccidere in modo ‘chirurgico’, come peraltro è raramente avvenuto in questi tragici mesi, dove l’esercito nazista di Tel Aviv ha puntato soprattutto a scuole, ospedali, infrastrutture civili, azioni perfettamente in linea con un piano di genocidio che più scientifico non si può.

Ma partiamo dalle news sul fronte del ‘MALE’.

Ecco la striminzita ma significativa nota diramata dal tanto umanitario ‘Frontex’ griffato UE; precisando subito che ADAS è una controllata al 100 per cento del gigantesco gruppo aerospaziale tedesco ’Airbus Defence and Space’.

“La controllata di Airbus e il suo partner da lungo tempo Israel Aerospace Industries continueranno a fornire a Frontex i servizi di sorveglianza aeronavale con l’impiego di velivoli senza pilota”, ossia del tipo Male-Heron.

E subito conclude: “l’Heron opererà per altri quattro anni, dando un importante contributo alla sicurezza e alla stabilità dell’Europa. La prosecuzione delle missioni con sistema a pilotaggio remoto Heron, secondo i termini del contratto, avverrà a partire dall’inizio 2025”.

Passiamo ai primi commenti a caldo dei vertici aziendali in perfetto assetto di guerra.

Gonfia il petto il presidente del CdA di Airbus DS Airbone Solutions, Tim Behrens: “Questo nuovo contratto sottolinea sia la posizione leader di ADAS e IAI nella fornitura ed esecuzione di servizi con sistemi di droni in grado di volare a medie altitudini e per lunghi periodi, nonché il successo della cooperazione avviata con l’Unione europea”.

Moshe Levy

Si stropiccia le mani anche Moshe Levy, ex colonnello dell’Aeronautica militare di Tel Aviv e oggi vice presidente e top manager del settore aero-militare del gruppo IAI: “Israel Aero Industries è fiera di essere di nuovo scelta da Airbus quale sub-contractor per il programma Frontex”.

Eccoci ad alcuni dettagli tecnico-operativi.

Il drone killer Male-Heron è attualmente utilizzato da diversi paesi europei, asiatici e africani sia per attività di intelligence, riconoscimento e sorveglianza, sia per azioni di attacco contro obiettivi   terrestri e navali. In modo, quindi, di ‘controllo’ e di ‘attacco’: sia difensivo che offensivo, come ammettono i vertici militari dei due paesi e anche, of course, di Frontex.

Male-Heron può volare ininterrottamente per 20 ore a un’altitudine di 35 mila piedi in tutte le condizioni atmosferiche. Ha un raggio operativo di 1.000 miglia e – secondo gli addetti ai lavori – per le esigenze di controllo dei flussi miratori sul Mediterraneo sarà dotato di sistemi elettro-ottici per le missioni diurne ed infrarossi per quelle notturne.

Viene ancora spiegato: “Heron in versione navale è equipaggiato con un radar per il pattugliamento di grande performance e con un sistema automatico di identificazione delle imbarcazioni”.

Uno sbarco di migranti

Ancora. Tutte le informazioni raccolte dal super drone verranno inviate direttamente al Centro di comando operativo di Frontex, che ha il suo quartier generale a Varsavia, e ai vari centri di controllo delle Guardie di costiera dei paesi UE: “Ciò consentirà – viene ancora chiarito – di coordinare le operazioni di ricerca in tempo reale e di intervenire contro tutte le attività illegali, garantendo in questo modo la sicurezza dell’intero Mediterraneo”.

I droni Heron sono stati usati con gran profitto, esattamente 15 anni fa, in occasione della ‘Operazione Piombo Fuso’ordinata dal governo criminale di Tel Aviv tra fine 2008 e inizio 2009 per bombardare e sterminare migliaia di palestinesi inermi.

E hanno proseguito in questi anni nella loro azione di MORTE senza che nessuna autorità internazionale abbia mai mosso un dito.

Ai confini della realtà.

Una brevissima cronistoria dell’accordo.

Il contratto iniziale per il coordinamento delle attività di intelligence anti-migranti con i droni IAI è stato sottoscritto a fine 2020. Le prime operazioni di intercettazione delle imbarcazioni nel Mediterraneo sono iniziate all’inizio del 2021, dopo una serie di prove tecniche che il consorzio Airbus-IAI effettuò sull’isola di Creta. Il contratto prevedeva l’uso delle piattaforme a pilotaggio remoto con relative attrezzature di comunicazione, la raccolta e la trasmissione dati ad un portale remoto, la memorizzazione delle missioni, il controllo e l’assistenza con collegamenti radio e via satellite, la manutenzione dei velivoli e l’addestramento del personale.

Non è finita qui.

Perché sempre quasi 5 anni fa, il 1 ottobre 2020, Frontex stipulò un secondo contratto ultramilionario con un’altra big nel ricco settore militare israeliano, ‘EIBIT SYSTEMS Ltd’ di Haifa. Quell’accordo prevedeva la fornitura di droni da utilizzare per operazioni di intelligence, sempre in funzione anti-migranti.

Allora, a farla da padrone, erano i droni killer ‘Hermes’ (proprio come l’ellenico ‘Mercurio’, il dio della guerra), capaci di volare per 36 ore di fila ad un’altezza di 30 mila piedi. Una gran quantità di quei miracolosi droni venne fornita a fine 2020 al Regno Unito, per la precisione all’Agenzia britannica di controllo marittimo e guardacoste e svolse un’intensa attività di sorveglianza rigorosa nelle acque del Galles.

Shimon Peres

L’ottimo e duttile Hermes è stato abbondantemente usato dall’esercito israeliano nel corso dell’ ‘Operazione Margine Protettivo’ E viene ancora oggi adoperato per sanguinarie operazioni d’attacco contro la inerme popolazione palestinese. Le armi, si sa, non bastano mai.

Ciliegina ‘storica’ sulla torta.

La ormai mitica ‘Israel Aerospace Industries’ venne partorita dal governo di Tel Aviv nel lontano 1953, a soli 7 anni dalla nascita dello Stato di Israele.

E sapete chi ne fu il padre-fondatore? Shimon Peres, per anni premier di quello Stato che cominciò proprio allora la marcia nazista verso il genocidio del popolo palestinese, oggi con successo portata a termine da boia Bibi Netanyahu: che ha perfino il coraggio di firmare la tregua falsa e taroccata, invece di presentarsi davanti alla corte di una Norimberga II.

Ma il tempo è galantuomo: e ci finirà presto. Con gli altri suoi criminali nazisti al seguito.


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