Sta per scoppiare la pace – o almeno la tregua – in Palestina?
Lo capiremo a breve.
Ma è ormai certo che per 15 mesi è stato GENOCIDIO.
Perpetrato dall’esecutivo israeliano capeggiato da Bibi Netanyahu sulla pelle della indifesa popolazione civile. 50 mila le vittime ufficiali; almeno 3 volte di più secondo le stime formulate da ‘Lancet’ per malattie ormai croniche e conseguenze soprattutto fra i bambini.
Ha parlato senza timore di genocidio perfino Papa Francesco lo scorso 17 novembre nelle sue parole da piazza San Pietro.
Lo ha stabilito la solitamente timida ‘Corte Penale Internazionale’ (CPI) dell’Aja che ha spiccato un mandato di arresto nei confronti del premier-boia di Tel Aviv.
Un genocidio sul quale ha puntato i riflettori sei mesi fa – primo fra tutti gli Stati – il Sudafrica, che ha denunciato Israele davanti alla stessa CPI.
Meno di un mese fa, a metà dicembre, è la volta di un documentatissimo rapporto di ‘Human Rights Watch’ titolato, in modo che più significativo non si può, “Il crimine di sterminio e gli atti di genocidio commessi da Israele a Gaza”.
Non è certo finita qui.
Perché adesso arrivano i poderosi j’accuse lanciati da fonti certo ‘non sospette’ e non poco autorevoli: perché israeliane doc. Stiamo parlando di uno dei più navigati reporter, Gideon Levy, e dell’autorevole storico Lee Mordechai.
MORDECHAI E NON FUGGI
Partiamo dal monumentale j’accuse formulato da Mordechai. Il quale, va rammentato, è docente di storia alla ‘Hebrew University’ di Gerusalemme nonché alla non meno prestigiosa ‘Princetown University’ (insegna al Dipartimento di Storia) del New Jersey.
Abbiamo scritto di ‘j’accuse’ non a caso. Perché il documento elaborato si presenta come una vera e propria testimonianza d’accusa: molto utile, ad esempio, per suffragare le già robuste tesi di genocidio non solo davanti alla Corte dell’Aja, ma soprattutto davanti a una prossima Corte stile Norimberga, la quale può vedere alla sbarra non più i nazisti che massacrarono gli ebrei, ma le autorità di Tel Aviv che stanno massacrando (anche in queste ore della ‘trattativa’) i palestinesi.
Il finale dell’arringa firmata da Mordechai è proprio ‘idealmente’ rivolto ad un prossimo tribunale in grado di processare e condannare in modo esemplare Netanyahu e la sua gang, ossia tutto il governo di Tel Aviv, i più sfrenati (quasi tutti) i membri del Likud, nonché i vertici Militari & dei Servizi, artefici di misfatti & atrocità d’ogni specie.
Attenzione. Quando parliamo dei vertici politici israeliani non ci riferiamo solo al nazi Bibi. Ma anche a parecchi di quelli che, se sono ancora in vita, vanno portati alla sbarra. Ci spieghiamo meglio, anche ripercorrendo il filo dell’articolata ‘arringa’ di Mordechai.
Tutto il marcio ha origine molti decenni fa, per la precisione nell’immediato dopoguerra, 1947. Proprio quando vennero tenute a battesimo le ‘Nazioni Unite’, che tra i primi loro atti partorirono quello scellerato ‘Piano di Partizione della Palestina’, autentico veleno sparso in quei poi martoriati territori.
E’ infatti a seguito del ‘Piano’ che sbocciarono, si alimentarono e man mano crebbero le mire imperial-espansionistiche del neonato Stato di Israele e tutte giocate sulla pelle dei palestinesi storicamente residenti in quei territori. Solo gli ignoranti di storia possono ‘non capire’ i motivi del perenne conflitto: come dimostrano da mesi e anni i governanti di casa nostra, a secco non solo di grammatica minima, ma soprattutto dei più elementari rudimenti di storia (a parte gli sfascisti meloniani di oggi, anche i vertici ‘progressisti’, ciucci e presuntuosi).
Ecco l’incipit del ‘Rapporto Mordechai’, la bellezza di 124 pagine, zeppe di documenti, testimonianze, fatti che più incontrovertibili non si può.
“Io, Lee Mordechai, storico professionista e cittadino israeliano, testimonio in quanto documento la situazione a Gaza mentre si svolgono li eventi”.
E subito prosegue: “La grande quantita’ di prove che ho visto, molte delle quali sono citate più avanti, è stata sufficiente a farmi credere che Israele stia commettendo un genocidio contro la popolazione palestinese a Gaza”.
Da perfetto storico, reporter d’inchiesta e avvocato.
A seguire, vi proponiamo un pezzo messo in rete da Maurizio Blondet il 14 gennaio, titolato E’ genocidio e io, storico israeliano, lo documento
Un’ottima risposta alle tesi ‘innocentiste’ sempre avanzate da un nume da noi totalmente intoccabile, Liliana Segre, che nega ogni genocidio e riconduce ogni cosa ai fatti del 7 ottobre: dimenticando del tutto, strada facendo, che proprio Netanyahu e il suo Likud nel 2019 decisero di finanziare Hamas in funzione anti Autorita’ Palestinese.
Farebbe non male, la senatrice, a leggere quanto scrive non solo da mesi (ossia dal 7 ottobre) ma da anni Gideon Levy, reporter dello storico quotidiano israeliano ‘Haaretz’: sulle enormi responsabilità dei leader di Tel Aviv negli ultimi 40 anni. Non ne salva nessuno, tranne Itzah Rabin, il quale, ovviamente, fu ucciso dal fuoco ‘amico’. Capito?
E’ appena tornato alla carica, Levy, per puntare i suoi riflettori sul massacro scientifico dei palestinesi, sul genocidio griffato Netanyahu & la sua banda nazi al seguito.
Per questo vi proponiamo la lettura del pezzo messo in rete dall’ottimo sito americano ‘Antiwar’ e titolato “‘You’re a Nazi’: Speaking out against Israel’s War Crimes in Gaza
ASSETATI FINO ALLA MORTE
Abbiamo prima fatto riferimento al recentissimo rapporto elaborato da Human Rights: un altro fortissimo atto d’accusa contro i vertici di Tel Aviv.
Carte alla mano, è sempre genocidio.
Ecco cosa scrive il sito di ‘Vatican news’, non proprio bolscevico, in una sua nota del 20 dicembre 2024.
“Privare deliberatamente dell’accesso all’acqua i palestinesi di Gaza per provocare la distruzione fisica della popolazione, parziale o totale, è uno dei requisiti del crimine di genocidio, per come è stato codificato dal Diritto Internazionale. L’accusa di ‘Human Rights Watch’ (HRW), una delle più note Ong a livello internazionale per la difesa dei diritti umani, è contenuta in un rapporto di 174 pagine in cui viene documentata la distruzione di infrastrutture idriche e riportate numerose testimonianze”.
Così prosegue il pezzo di Vatican news: “Le autorita’ israeliane – si legge nel documento – hanno intenzionalmente privato i civili palestinesi di Gaza di un adeguato accesso all’acqua dall’ottobre 2023, con grande probabilita’ causando migliaia e migliaia di morti, commettendo un crimine contro l’umanita’ di sterminio e atti di genocidio. A dimostrare l’intenzionalita’ della distruzione delle infrastrutture idriche di Gaza, il rapporto HRW accusa – esibendo come prove diverse immagini satellitari – l’esercito israeliano di aver fatto saltare decine di riserve idriche d’acqua e cisterne e di aver reso inservibile l’acquedotto costruito dagli Emirati Arabi Uniti tra l’Egitto e il sud della Striscia di Gaza. Anche il taglio dei rifornimenti di carburante che servivano a tenere in funzione gli impianti di desalinizzazione ha contribuito ad assetare la popolazione”.
A seguire vi proponiamo il link che vi fa leggere il rapporto, messo in rete da ‘Human Rights Watch’ il 19 dicembre 2024 e titolato appunto Il crimine di sterminio e gli atti di genocidio commessi da Israele a Gaza
Per ricordare meglio il tutto e non dimenticare mai i crimini commessi da Natanyanu & C. contro la inerme popolazione palestinese, ecco il pezzo pubblicato all’indomani delle parole di Papa Francesco, il 18 novembre 2024, Medio Oriente e il genocidio: le parole del Papa, la risposta di Israele
E per tutelare la MEMORIA delle vittime innocenti di tutti i nazismi.
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