Brutta, orrenda bestia la xenofobia. Evoca storie antiche e recenti. Racconta le umiliazioni dei nostri ‘poveri con la valigia di cartone’, esuli in ultima classe sui piroscafi che hanno attraccato nella Baia di Hudson e scaricato italiani del sud in cerca di fortuna, ‘usati’ per i lavori più umili, ghettizzati nelle little Italy, vilipesi, emarginati. Identica discriminazione razziale ha mortificato la gente del sud sfruttata in Paesi europei, in Belgio, Germania, Francia e nell’Italia del triangolo industriale, che anche dopo decenni di convivenza, decisiva per l’economia del Nord, altrimenti in crisi per deficit di forza lavoro rifiutata dai settentrionali, nega il fitto di case ai meridionali.
Un caso di rozza intolleranza: il titolare di un ristorante impedisce a un cliente di cantare in napoletano, un altro è di ignobile gravità. Un migrante scippa la borsetta a una ‘signora’ dell’‘alta Italia’ che lo insegue, la recupera e si vendica. Lo uccide brutalmente passando sul suo corpo per quattro volte, alla guida di un ‘suv’. Si potrebbe, si dovrebbe infierire, segnalare il diffuso razzismo di gran parte delle tifoserie del calcio, che insultano i giocatori con la pelle nera e le squadre del sud (indecente il tifo perché il Vesuvio erutti e seppellisca Napoli). Il tema del razzismo è oggetto di accesi contrasti tra chi lo nega e chi lo condanna. Un punto critico del dissenso chiede chiarezza.
In che misura la criminalità è percentualmente da addebitare agli italiani e ai migranti? Il Censis smentisce autorevolmente la retorica che con l’aumento della presenza di stranieri cresca il numero dei reati: nel decennio 2012-2022 sono diminuiti dell25%. Presenza nelle carceri di extracomunitari? Idem, decresce e mette in evidenza che in un gran numero di casi non si può ricorrere a pene alternative come gli arresti domiciliari perché in tanti non hanno una casa dove ottemperare all’obbligo di residenza. Questione di fondo è la tipologia di gran parte dei reati contro il patrimonio. A commetterli sono principalmente i migranti irregolari, sfruttati, mal pagati, senza contratto, spesso colpevoli di reati per sopravvivere. Chi punta il dito sul fenomeno dei crimini commessi dagli stranieri, si appella all’urgenza di affrontare il tema della sicurezza ma contesta che la priorità dell’Italia, sono le mafie, i femminicidi (al 90% responsabili gli italiani), le ‘morti bianche’ dei lavoratori, i suicidi dei detenuti. Purtroppo non è solo un grave problema dell’Italia divisa, di Nord e Sud, ma lo è a maggior ragione per il nostro Paese che nel tempo lo ha ‘vissuto sulla pelle’ e non se n’è liberato. “Bianchi, biondi, occhi azzurri”, ovvero razzismo che ricorda il peggio della disumanità. Possiamo giurare che sia un capitolo della storia orrendo, ma irripetibile o molto somiglia alle 500mila vittime del sanguinario regime siriano di Assad, alla strage dei 140 mila palestinesi uccisi, dal criminale Netanyahu?
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