“Lei, calpesta le formiche?” Risata generale e via, smorfie della perplessa traduttrice del linguaggio dei segni, abituale campionario di graziose mossette della signorina presidentessa del consiglio: giornalisti, telespettatori, politologi, melonisti, come dicono i napoletani si sono inutilmente “arravugliati’ nella mission impossible di dare un senso alla domanda del bulgaro italianizzato Alexander Jakhnagiev, giornalista, pittore, performer, nonché amico conclamato di Giorgia, suo portavoce in quanto direttore dell’Agenzia di stampa ‘VISTA’, “Lei calpesta le formiche?” Un anno fa lo stravagante Alexander aveva chiesto alla premier “Il tempo è lineare o circolare?”. Escluso stato di annebbiamento da abuso di alcol e droghe del giornalista con tanto di codino da diciottenne anticonformista, si prospettano due ipotesi: questa, da scartare subito per le note affinità politiche del giornalista con l’inquilina di Palazzo Chigi: Jakhnagiev avrebbe inteso evidenziare il rumoroso silenzio della premier su temi di vitale importanza per gli italiani: povertà, lavoro, sanità. È allora molto probabile che Alexander paragonasse gli oppositori della destra a formiche e chiedesse alla ‘donna sola al comando’ se avesse in programma di liberarsene schiacciandole. Si è concluso così l’incontro di fine anno Giorgia-giornalisti, rinviato con un colpo di vera furbizia al giorno successivo alla liberazione di Cecilia Sala, evento che intrecciato all’amichevole rapporto con il tandem Trump-Musk avrebbe monopolizzato ed è successo, le domande dei giornalisti. Brava davvero Giorgia.
BRAVISSIMO DONALD. Tra pochi giorni si insedierà per la seconda volta nel tempio della Casa Bianca. Un gioco di prestigio giudiziario all’americana propone il surreale paradosso de ‘me ne frego’ di Trump della condanna di 34 reati. Non conoscerà il ‘disagio’ della carcerazione e non dovrà sborsare neppure un dollaro di multa. Si conclude così il processo per i pagamenti alla pornostar in cambio del silenzio sulla relazione. Trump, nella storia della ‘democrazia degli Stati Uniti entra con il record di primo presidente in carica pregiudicato. Il suo background processuale: New York, frode finanziaria, condanna a pagare 464 milioni di dollari; condanna per abusi e diffamazione nei confronti della scrittrice Carroll; incriminazione per aver ‘portato a casa’ file riservati (reato archiviato); tentativo di restare al potere nonostante la sconfitta del 2020 (salvato con l’immunità); tentativo di sovvertire l’esito delle presidenziali (assalto al Campidoglio). E tutto questo nulla toglie all’affettuosa amicizia del tycoon con presidenza, ministri e aggregati di Palazzo Chigi.
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