MATTARELLUM DI CAPODANNO / LA SAGRA DELL’OVVIO. POVERA ITALIA

Mai discorso di Capodanno presidenziale, a memoria d’uomo, è stato talmente e totalmente inutile.

Vuoto.

La fiera, la sagra o se preferite la liturgia dell’ovvio elevata alla sua massima potenza. Da autentico guinness dei primati.

Robot Sergio Mattarella non ha fatto alcun cenno, nel suo discorso che pure ha toccato nei rituali 15 minuti tutti i temi possibili e immaginabili, ai pregi e difetti dell’intelligenza artificiale, nonostante si tratti di una questione sulla bocca di tutti. Forse c’è un perché: le sue parole e le sue frasi sono il parto diretto di una mini I.A., anche sgangherata e ‘sgarrupata’.

Tutte le Menti dei Partiti, i Vate (r) della Politica di casa nostra, hanno applaudito in gregge, un coro di ok all’unisono: ognuno lesto nell’intestarsi un pezzo, un segmento dell’Alto Discorso.

Il segno dei tempi. Del resto il ‘meglio’ di questo governo sfascista e di questa eccelsa ‘Politica’ è in grado di esprimere, come ministro della Cultura, un prodotto della più totale Sub-Cultura come Sangiuliano Gennaro, al secolo Genny. Dopo aver proiettato, nell’esecutivo precedente, come titolare degli Esteri, un altro esemplare di rango, uno che sapeva tutte le capitali a memoria, Di Maio Luigi, alias Giggino. Leggendari

Ma torniamo all’ormai già altrettanto mitico Discorso del Presidente, entrato a vele spiegate nei libri di storia patria (e dopo ne capirete il profondo perché).

Ecco, fior tra fiori, alcune lucenti gemme quirinalizie. Testuali (come potrete a breve riscontrare).

Nella notte di Natale si è diffusa la notizia che a Gaza una bambina di pochi mesi è morta assiderata”.

Lo sterminio dei bambini a Gaza

Peccato: al Colle più alto non sono stati informati che a Gaza in 1 anno e 2 mesi sono state massacrate dall’esercito israeliano quasi 50 mila persone, in gran parte donne e bambini (secondo le stime, almeno da moltiplicare per 4 il numero delle vittime reali, ossia persone che nel giro di pochi mesi perderanno la vita per mancanza di cibo, acqua, medicine e un tetto).

“Nella stessa notte di Natale feroci bombardamenti russi hanno colpito le centrali di energia delle città dell’Ucraina per costringere quella popolazione civile al buio e al gelo”.

Fino ad oggi non si conoscevano bombardamenti non feroci, né si sapeva di popolazioni non civili. Ma al Quirinale non conoscono la ‘storia’, né sanno niente degli accordi NATO-Russia della primavera 1991. Consigliabile un corso di recupero anni perduti.

Gli innocenti rapiti da Hamas, e tuttora ostaggi, vivono un secondo inizio d’anno in condizioni disumane”.

Bombardamenti sugli ospedali in Ucraina

110 ostaggi circa contro 50 mila sterminati (vedi al primo punto): almeno un minimo di aritmetica quirinalizia, che diamine! Non è mai troppo tardi, è sempre tempo per un novello maestro Manzi con tanto di lavagna & gesso. Anche per impartire un corso dedicato al minimo ‘Senso delle Proporzioni’.

Queste forme di barbarie non risparmiano neppure il Natale e le festività più sentite”.

Veniamo quindi ad apprendere da fonte presidenziale che i crimini possono anche ‘passare’ durante tutto l’anno, ma forse è meglio astenersi nelle ‘feste comandate’, come si diceva un tempo.

Eppure mai come adesso la pace grida la sua urgenza”.

Epico. E soprattutto ‘pittorico’, come il celebre Urlo di Munch. La vera pennella presidenziale.

La pace che non significa sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce gli altri paesi con le armi, ma la pace del rispetto dei diritti umani, la pace del diritto di ogni popolo alla libertà e alla dignità’”.

Ma chi era San Francesco e chi è, oggi, Papa Francesco?

Perché è l’unica garanzia di una vera pace, evitando che vengano aggrediti altri Paesi d’Europa”.

Mentre tutto ok se gli Stati Uniti ammazzano in mezzo mondo (sono 45 i focolai di guerra ‘attizzati’ dagli Usa, oggi, a livello internazionale), hanno fatto il Vietnam, l’Iraq e l’Afghanistan (tra le perle) per esportare la loro libertà e la loro democrazia.

Vi è bisogno di riorganizzare la convivenza, il modo di vivere insieme”.

Siamo all’Etica quirinalizia.

Sono lacerate le pubbliche opinioni”.

 Il quadro mondiale si fa a tinte sempre più fosche.

Faglie profonde attraversano le nostre società”.

E’ il Presidente-Sismologo che parla.

 

Fin qui la panoramica e soprattutto la memorabile visione internazionale del nostro Capo dello Stato. Che poi prosegue il suo Volo approdando nel Belpaese. Era ora.

Luci e ombre riguardano anche la nostra Italia”, esordisce da ottimo padre di famiglia.

E poi passa subito al sodo: “Vi sono lunghe liste d’attesa per esami che, se tempestivi, possono salvare vite”.

Liste d’attesa negli ospedali italiani

Fino ad oggi ne eravamo totalmente all’oscuro.

Numerose persone rinunciano alle cure e alle medicine perché sono prive dei mezzi necessari”.

Accipicchia.

Ma non bisogna perdersi d’animo. Perché il presente è già dipinto di blu, o di rosa se preferite: “I dati sull’occupazione sono incoraggianti”.

Basta non dirlo ai senza lavoro e ai giovani.

Resistono, tuttavia, aree di precarietà, salari bassi, lavoratori in cassa integrazione”.

Quanto è buono Lei, Signor Presidente.

L’export italiano registrata dati positivi, e così il turismo”.

Certo merito dell’esecutivo guidato con mano ferma e gran coraggio dalla nostra Giorgia nazionale.

Tra il Nord e il Sud c’è però una diseguale disponibilità di servizi”.

Ma autentico economista e meridionalista doc.

Nubi, però, si addensano all’orizzonte: “Il mutamento del clima incide decisamente sugli eventi naturali”.

Da perfetto meteorologo.

Per poi virare, da provetto timoniere, sul burrascoso versante sociale: “Un’attenzione particolare richiede il fenomeno della violenza. Soprattutto quando coinvolge i nostri ragazzi”.

Nessuno, dobbiamo riconoscerlo, fino ad oggi se ne era proprio accorto.

La speranza, però, è subito dietro l’angolo: “I giovani sono la grande risorsa del nostro Paese”.

E ci mancherebbe.

Ci vuole, però, ‘Rispetto’, come consiglia anche la ‘Treccani’: “Della vita, della sicurezza di chi lavora, della dignità di ogni persona, dei suoi diritti”.

Chi era mai Edmondo De Amicis?

Una parola per gli ultimi, come i carcerati, non può certo mancare nel menù del Colle: “I detenuti devono respirare un’aria diversa da quella che li ha condotti all’illegalità e al crimine”.

Da Vero Padre di Tutti.

Eccoci alla ciliegina sulla torta: la Patria. E l’inno presidenziale al Patriottismo (da far mettere sull’attenti perfino Orban): “Patriottismo è quello dei medici di pronto soccorso. Dei nostri insegnanti. Di chi fa impresa. Di chi lavora. Di chi studia. Degli anziani”.

Al posto dell’inno di Mameli?

Le parole finali del Vate: “La speranza non può tradursi soltanto in attesa inoperosa. La speranza siamo noi. Il nostro impegno. La nostra libertà. Le nostre scelte”.

Ma chi erano mai Roosevelt o Kennedy?

 

P.S. Affinchè non chiamiate subito il 113 per accusarci di contraffazione, vi invitiamo a leggere il testo integrale e originale del messaggio presidenziale, così come riprodotto dal sito ‘Quirinale’ e titolato   Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella


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