ROYAL MAIL / ORA NELLE MANI DEL SUPER OLIGARCA CECO KRETINSKY

Chissà se Enrico VIII, il più celebre re d’Inghilterra che la fondò nel 1518, si starà rivoltando nella tomba.

Fu lui, infatti, a creare la ‘Royal Mail’, il servizio pubblico postale britannico celebre in tutto il mondo per le sue mitiche cassette postali rosse, circa 120 mila in tutto il Regno Unito.

Il governo laburista, guidato da Keir Starmer ha infatti appena portato a termine il lungo processo di privatizzazione, iniziato quasi 15 anni fa, nel 2011, dal governo conservatore di David Cameron.

L’acquirente è uno dei più grossi (e più liquidi) imprenditori cechi, Daniel Kretisnky, che per portare a termine l’operazione e mettere un altro dorato tassello nel suo imperiale arcipelago di partecipazioni azionarie ha sborsato 3 miliardi e 600 milioni di sterline.

Ma cominciamo a vedere i dettagli, per poi puntare i riflettori sul protagonista del business.

La Royal Mail. Sopra, Daniel Kretisnky

A vendere è la società madre delle poste britanniche, ossia ‘IDS’, acronimo di ‘International Distribution Service’. E’ entrata in forte crisi una quindicina d’anni fa, appunto, quando ha subito i pesantissimi contraccolpi per via della spietata concorrenza dei giganti della distribuzione, ‘Amazon’ in pole position. Tutto ciò ha portato, nel corso degli anni, a un dimezzamento della quantità di lettere e pacchi distribuiti. Motivo per cui il governo Cameron diede il via al tortuoso percorso verso la privatizzazione che oggi giunge al termine.

L’accordo raggiunto con il miliardario ceco, a quanto pare, prevede una serie di clausole che l’acquirente è tenuto per legge a rispettare. Ma per soli 5 anni: e qui forse sta la trappola, perché dopo potrà succedere di tutto.

In questo lasso di tempo quinquennale, secondo le intese che hanno passato anche il vaglio di una commissione tenuta a redigere una accurata ‘revisione’ per verificare l’aderenza ai principi cardine sanciti dal ‘National Security and Investment Act’, il ceco Kretinsky (per niente ceco e men che cretino) dovrà tener fede a tali impegni: in primo luogo, of course, preservare lo storico ‘marchio’ (e ci mancherebbe altro);  mantenere la sede centrale e la sede fiscale nel Regno Unito; rispettare l’obbligo di ‘servizio universale’, il che significa provvedere alla consegna delle lettere per 6 giorni la settimana e dei pacchi per 5 (dal lunedì al venerdì); last but not least, garantire al governo britannico il mantenimento di una ‘golden share’ per consentire un eventuale cambiamento di sede o residenza fiscale, nonché eventuali modifiche dell’accordo stesso. Ma rammentate bene: solo per cinque anni 5. Dopo di che il futuro della Royal Post sarà un volo davvero cieco…

A questo punto – è proprio il caso di dire – ‘vediamo’ chi è il ceco sul ponte di comando, il Kretinsky.

Anna Kellnerova

Nasce nel ’75 a Brno, è soprannominato la ‘Sfinge ceca’, la sua attuale compagna, Anna Kellnerova, è figlia del suo socio e Paperone di Praga (ma non solo), Petr Kellner.

Per dettagliarne le mirabolanti imprese nel mondo degli affari, soprattutto europeo, basta elencare le sue società e partecipazioni da novanta, una lista che non finisce mai, degna del più accorsato oligarca.

Partiamo dalla sua corazzata preferita, quella che ha messo a segno il colpo del secolo a Londra: si chiama ‘EPH’, che sta per ‘Energeticky Prumislovy Holding’, e ovviamente si occupa di grandi business nel vasto campo dell’energia. E’ come si suol dire, entrato dalla finestra con un 20 per cento è ora ne è lo zar assoluto a bordo del 94 per cento azionario.

E’ proprio la sua cara EPH ad acquisire, nel 2010, uno strategico 49 per cento della gigantesca torta ‘EUROSTREAM’, il principale gasdotto che porta dalla Russia alla Slovacchia, passando proprio per l’Ucraina. Ha rilevato la fetta che prima apparteneva al colosso francese ‘GDF’ e alla tedesca ‘E.ON.’.

Passiamo ai media, dove è un vero ‘re’ non solo nella Repubblica ceca ma a livello internazionale. La perla è rappresentata dalla quota detenuta nel salotto di ‘Le Monde Libre’, editrice del celebre quotidiano francese. Ecco la spartizione del capitale sociale: il 20 per cento al gruppo spagnolo ‘Prisa’; l’80 per cento suddiviso equamente tra ‘NJJ’ di Xavier Niel, ‘Berlys Media’ e ‘Le Nouveau Monde’ che fa capo a Mattiew Pigasse e al nostro Kretinsky. Da non poco.

E’ solo l’inizio. Perché l’arcimiliardario di Brno, al timone della sua ‘Czech Media Center’, è proprietario del più letto tabloid di tutta la repubblica ceca, ‘Blesk’.

Eccoci al commercio, dove ugualmente riesce a primeggiare. E’ infatti socio di peso nelle compagini di ‘Macy’s’, di‘Sainsbury’ e di ‘Foots Locker’: ma soprattutto della star tedesca nelle vendite al dettaglio ‘Metro Iag’ e di ‘Group Casino’, a sua volta proprietario della francese ‘Fnac darty’ che pochi mesi fa ha acquistato la nostra ‘UNIEURO’, che invade l’etere di pubblicità. Quanto è piccolo il mondo…

Ciliegina sulla torta lo sport. O meglio il calcio. Naturalmente è proprietario e presidente dello ‘Sparta Praga’, la storica squadra della capitale. Ma è anche comproprietario di una delle più amate squadre inglesi, il ‘WEST HAM’, dove giocò per anni il nostro Paolo Di Canio. I suoi compagni di avventura pallonara sono uno dei re del porno britannico, David Sullivan, e le sorelle Gold, davvero d’oro, Vanessa e Jacqueline, eredi del patrimonio di David Gold.

Capito, allora, in quali abilissime mani è finita l’epica Royal Mail?


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