“Abbracciammoce”

No, l’avvolgente stretta di Milei al corpo di un’adorante Giorgia non è un falso dell’intelligenza artificiale, ma la replica di altre effusioni della signorina presidentessa del consiglio riservate a suoi consanguinei politici, tipo Trump, Orban, Musk. Non ancora Netanyau perché accusato di genocidio dirada le sue escursioni oltre i confini di casa, nel timore che a qualcuno salti in testa l’idea di eseguire il mandato d’arresto spiccato per punire il massacro di palestinesi di cui è responsabile. L’abbraccio a Milei? Certo, per galvanizzare la platea dell’Atreju, già carica per la prova generale di restauro del Ventennio, “yo soy Giorgia” ha santificato il super destrofilo presidente dell’Argentina, che ha ridotto in miseria il suo Paese, il fomentatore di aggressioni squadriste (invita la destra a combattere la sinistra come una falange romana, per ottenere l’endorsement dei pochi iper ricchi che lo sostengono definisce le tasse “un furto” e prospetta l’unione mondiale degli antidemocratici).

Per celebrare il nefasto sodalizio Giorgia se ne frega dell’attesa snervante, infinita di migliaia di discendenti da italiani che non riescono a ottenere con lo ius sanguis la cittadinanza del nostro Paese. Con sospetta, immotivata accelerazione della procedura, l’ottiene Milei. L’Italia democratica, in opposizione alla scellerata iniziativa della ‘borgatara’, emanerebbe un decreto per vietare l’ingresso dell’oligarga argentino nel nostro Paese.

La cronaca è carente, non racconta come vorremmo la performance da avanspettacolo di Giorgia che con piglio giovanile, in sintonia con i ‘fratellini d’Italia’ di Atreju, si è esibita in un balletto da show del sabato sera. Lo ha dedicato a Milei? Prima o dopo il caloroso abbraccio? In alternativa, ha dato spettacolo per festeggiare la proposta di premiare i suoi ministri e sottosegretari del ‘nulla’, o peggio dell’inefficienza, dell’incapacità, con aumenti cospicui delle loro spettanze?  La seconda ipotesi sarebbe pari all’ideologia di Milei che foraggia i nababbi argentini e impoverisce ancor più i poveri. Italia. Lo affermano le analisi degli economisti, è povertà per sei milioni di italiani, extra profitti per i ricchi. Il regalo proposto per ministri e sottosegretari? U altro schiaffo alla miseria. Sparito il reddito di cittadinanza, bloccato il salario minimo, a dimensioni da terzo mondo gli interventi a favore del sociale, i tagli alla sanità pubblica, all’editoria, alla cultura, la destra mostra riconoscenza per i gratificati dell’amichettismo, tirati dento l’esecutivo in assenza di soggetti all’altezza del compito. E allora, voilà, raddoppio dei rimborsi spese, al costo di1,3 milioni di euro. A beneficiarne otto ministri, dall’ultimo arrivato Giuli, a Crosetto, Valditara, Piantedosi, Abodi, Calderone Locatelli, Schillaci e nove sottosegretari, altri dieci componenti del governo, tutti non eletti alla Camera o al Senato. E nulla, denuncia Conte, per eliminare lo scandalo del lavoro retribuito con 4 o 5 euro l’ora. Ironia di Elly Schlein: “Non si dica che questo governo non sa scegliere le priorità”. Probabile che pensasse agli 800milioni dell’operazione fallimentare Albania.

Telegramma. Daniela Santanché, avvinta come l’edera allo scranno di ministra del turismo, sotto accusa per vari reati su cui indaga la magistratura: “Anche se rinviata a giudizio, resto ministra, non mi dimetto”. Ma che bella persona!


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