Giallo Bove.
Notizie altalenanti e non sempre concordanti sul malore improvviso che ha colpito il ventiduenne calciatore della Fiorentina, Edoardo Bove, sul campo di gioco.
Occorreranno ancora molti giorni – secondo gli esperti – prima che si possa avere un responso in grado di portare maggiore e sperabilmente definitiva chiarezza.
Come vedremo tra poco, fino ad oggi sono state avanzate, nei giorni scorsi, le ipotesi più disparate.
Ma balza subito evidente una circostanza: a livello ufficiale nessun medico, nessun ricercatore ha fatto il minimo cenno ad una possibile correlazione (in gergo tecnico ‘nesso causale’) con il vaccino Covid, come effetto collaterale avverso. Anche sul fronte mediatico il silenzio più totale, rotto solo da ‘il Giornale d’Italia’, una voce praticamente nel deserto, da anni, per informare i cittadini sui rischi correlati ai sieri, soprattutto quelli a mRNA (Pfizer e Moderna) che impattano direttamente sul sistema genetico.
DAL POTASSIO ALLA TORSIONE DI PUNTA
Partiamo dalle news e passiamo in rapida carrellata le piste fino a questo momento seguite.
In prima battuta si è parlato di possibile calo improvviso di potassio nel sangue del giovate atleta, il quale, rammentiamolo, nell’ambulanza che lo ha portato con urgenza al ‘Careggi’ di Firenze ha subito un arresto cardiaco ed è ancor oggi, a 4 giorni dall’evento, in terapia intensiva.
Poi è venuta alla luce la possibilità di una ‘sindrome vagale’.
Quindi la pista più suggestiva, “un’aritmia ventricolare con torsione di punta”. Purtroppo, non si tratta di un virtuosismo calcistico ma di “una aritmia molto rapida che si sviluppa in soggetti affetti da un particolare disturbo nell’attività elettrica del cuore, detto intervallo QT, di origine anche genetica. Per cui esami genetici ad hoc possono prevenire tali arresti cardiaci”, come ha illustrato al ‘Corriere della Sera’ Silvia Priori, ordinario di Cardiologia all’Università di Pavia.
Mentre le ultime notizie Ansa sembrano incoraggianti, un quadro a tinte più fosche viene tratteggiato in un reportage de ‘La Gazzetta dello Sport’ che così titola il suo ultimo servizio: “Bove, carriera a rischio. Si indaga su DNA e miocardite”. La ‘rosea’ spiega che i medici hanno cominciato a esaminare con estrema attenzione il codice genetico del giovane calciatore. Avrebbero scoperto, via risonanza magnetica, una micro cicatrice al cuore. L’aritmia – viene dettagliato – può avere un’origine ‘subdola’ e ben difficilmente prevedibile. Comunque, resta centrale la mappatura del suo DNA, per capire se alla base esiste o no una patologia genetica che genera la cardiomiopatia.
Ci vorrà almeno un mese per sapere tutto ciò, precisa la Gazzetta, secondo cui il caso somiglia sempre più a quello dell’ex calciatore danese che ha giocato per l’Inter, Christian Eriksen, il quale dopo una lunga convalescenza, per riprendere l’attività agonistica, ha subito un intervento per installare un defibrillatore sottocutaneo. Ora gioca nella Premier League inglese, perché la normativa italiana è più restrittive sul tema.
PRODOTTI COVID TOTALMENTE “INSICURI”
Chi ha paura di Virginia Wolf?
Perché sembra esserci un timore quasi reverenziale o meglio una sorta di omertà diffusa e comunque un’informazione più che opaca nell’affrontare la bollente questione degli effetti avversi causati dai prodotti anti covid?
Meglio non chiamarli neanche ‘vaccini’, per rispetto a quelli tradizionali, comunque da prendere sempre con le molle e da usare secondo i principi di “massima cautela e precauzione”, come ha sempre sostenuto il francese Luc Montagnier, Nobel per la scoperta del virus HIV.
Figurarsi i prodotti Covid, sperimentati per appena 4 mesi, rivelatisi scarsamente efficaci (un risicato 20 per cento che man mano si azzera, contro lo sbandierato 94-95 per cento) e, soprattutto INSICURI, proprio per quegli effetti avversi, soprattutto ai danni del sistema cardiocircolatorio, ma non solo, visto per fare un altro esempio l’incremento esponenziale delle patologie tumorali da quando sono iniziate le somministrazioni vaccinali.
A livello internazionale, il primo allarme è stato lanciato dal ‘British Medical Journal’, che ha messo a segno nel corso di un anno – da agosto 2020 ad agosto 2021 – tre autentici scoop scientifici. Il primo denunciando in tempo reale il più che anomalo ok concesso dalla sempre rigida ‘Food and Drug Administration’ Usa alle due star di Big Pharma, Pfizer eModerna, per i loro prodotti anti Covid. Il secondo per contestare, a gennaio 2021, quei trionfalisti dati taroccati sull’efficacia. E soprattutto il terzo, per alzare il velo sugli altrettanto taroccati ‘trials’ griffati Pfizer, le sperimentazioni lampo, da cui è derivata la totale insicurezza di quei sieri, addirittura ‘obbligati’ per legge, in perfetto stile nazista, dai governi occidentali.
Altro faro nel deserto quello acceso da Robert Kennedy junior, ministro della Sanità nella futura amministrazione Trump se il nome passa al Senato. Ha animato e anima da anni la coraggiosa e battagliera ‘Children’s Health Defence’, sempre in prima linea per tutelare la salute dei più indifesi, i bambini, soprattutto sul versante dei vaccini. E la sua costola informativa, The Defender’, in modo quotidiano informa i cittadini, soprattutto i genitori, sulla sempre più imponente valanga di effetti avversi.
LE SCIENTIFICHE PREVISIONI DI TARRO
Da noi i primi squarci di più che autorevole verità scientifica sono starti aperti dal virologo (e anche psichiatra) Giulio Tarro, allievo di Albert Sabin che scoprì e donò al mondo l’antipolio, mentre oggi Big Pharma sui brevetti realizza profitti arci miliardari con la pala. Dall’avamposto del Cotugno negli anni ’70 Tarro sconfisse il colera e poi il ‘male oscuro’ che aveva ucciso decine e decine di bambini a Napoli. Nel 2018 ha firmato “10 cose da sapere sui vaccini” (quelli tradizionali) e poi, appena scoppiata la pandemia, “Covid 19 – Il virus della paura” (giugno 2020) e, due anni dopo, “Covid 19 – L’incubo è finito” (giugno 2022). Tra poco vedremo in quale modo i due libri siano profetici nel senso letterale del termine.
Torniamo al giallo Bove e agli eventi avversi che hanno colpito e stanno colpendo i giovani atleti.
Mesi fa abbiamo dato notizia di una ricerca commissionata dalla FIFA, la federazione del calcio mondiale, certo non abituata a dare i numeri, anzi, sempre tendente a ‘minimizzare’. Ebbene, si tratta di numeri da brivido che riguardano le “morti per arresto cardiaco sui campi da gioco tra marzo 2021 e marzo 2022”, cresciute addirittura del 420 per cento nei paesi UE. Un’altra cifra spaventosa: 769 calciatori, a livello mondiale, hanno subito un arresto cardiaco o altro malore sul campo: mentre quei numeri si potevano calcolare sulle dita di due mani solo un anno prima e nei precedenti, una media di 6-7, quando, cioè, non erano ancora iniziate le nefaste campagne vaccinali.
Non poche ‘autorità’ hanno contestato quelle cifre. Ma sta di fatto che sono ben presenti in rete e chiunque le può leggere (in caso di manifesta non veridicità sarebbero sparite subito): basta digitare EMD 112 – Studio sull’aumento di SADS e di decessi per arresto cardiaco improvviso
In queste ore, per le condizioni di Edoardo Bove, si parla di approfonditi esami sul DNA, e di rigorosi accertamenti che possono evitare simili tragedie.
TEST GENETICI PRE-VACCINO NEGATI
Nel suo secondo libro, Tarro non soltanto dettaglia in modo minuzioso gli effetti avversi che si possono scatenare in un organismo soprattutto sul sistema cardiocircolatorio con miocarditi, pericarditi, trombosi, ictus e infarti; ma nella parte finale sottolinea (rammentiamolo, 2 anni e mezzo fa, a giugno 2022) l’assoluta necessità di effettuare TEST GENETICI ad hoc prima di ogni inoculazione del vaccino anti covid, soprattutto quelli a mRNA che hanno un forte impatto, per loro stessa natura, sui nostri geni, mandando a soqquadro un equilibrio psico-fisico storico.
La domanda alta come un grattacielo è proprio questa: il corpo di quella persona può sopportare l’impatto di quel vaccino? Solo un esame genetico appropriato può verificarlo.
Quindi c’è da porsi un altro interrogativo: come mai è stato così ‘agevole’ imporre l’obbligo vaccinale mentre nessuna autorità politica o scientifica si è mai posta il problema di rendere altrettanto obbligatori – e pagati dallo Stato perché costosi – quei fondamentali Test genetici?
Come mai ancora adesso si parla di giustissimi esami genetici per accertare le condizioni cardiache di un atleta, mentre ancora non si fa un minimo riferimento a quei test genetici prima di essere vaccinati?
Il Parlamento se ne è totalmente lavato le mani – per quanto concerne i test pre-vaccino – i ministri della Salute hanno ignorato del tutto il problema, peggio che andar di notte con i vertici scientifici (AIFA, EMA, Istituto Superiore di Sanità), i media hanno letteralmente disinformato, depistato e sfornato fake news: ignoranza crassa o criminale collusione con i sistemi di Big Pharma?
Tutti d’amore e d’accordo per nascondere ai cittadini verità scientifiche che ora stanno drammaticamente emergendo. Bastava quindi quel maledetto consenso informato per costringere gli italiani (come del resto i cittadini di mezzo mondo) a mettersi in cappio al collo…
La Voce, a partire dall’inizio del 2021, ha cominciata a documentare i primi effetti avversi, seguendo poi man mano la valanga sempre più dirompente. Basta andare alla casella CERCA che si trova in alto a destra della nostra home page e digitare EFFETTI AVVERSI oppure PFIZER e MODERNA, o GIULIO TARRO e ROBERT KENNEDY o ancora BRITISH MEDICAL JUORNAL e così via per ritrovare articoli e inchieste sul tema.
Adesso vi proponiamo due significativi pezzi pubblicati da ‘Il Giornale d’Italia’. Il primo, firmato da Max Del Papa, è del 2 dicembre, Il calciatore Eduardo Bove di 22 anni si accascia mentre si allaccia gli scarpini, ma niente paura: è la torsione di punta’
Il secondo pezzo ci porta a ulteriori riflessioni. E’ sempre del Giornale d’Italia e si intitola: ‘Bergamo: una sola bara per camion’: la rivelazione del Segretario nazionale OSA Antonio Porto. ‘Immagine per incutere terrore nella popolazione’
E’ proprio quella paura, quel panico, quel terrore che viene perfettamente descritto da Tarro (anche psichiatra) nel suo primo libro, come meccanismo basilare per far ‘passare’ le nefaste politiche governative, dagli Usa all’Europa all’Italia, che hanno reso obbligatori i vaccini, imposto i lockdown, calpestando quindi salute & diritti primari di tutti i cittadini.
Un meccanismo che, del resto, hanno scoperto da tempo due procuratori generali, in Louisiana e in Missouri, i quali hanno messo sotto inchiesta il celebre (o famigerato) virologo di ben 7 presidenti Usa, Anthony Fauci. Due i filoni d’inchiesta: uno porta a Wuhan e alle vere origini del coronavirus (per via di quelle ricerche cinesi finanziate dal NIAID griffato Fauci); l’altro alle pressioni sui social media per disinformare i cittadini, gettarli nel panico e censurare i pareri dei ricercatori indipendenti. Un bel filotto! Da rammentare altri due libri imperdibili, firmati da Robert Kennedy: “Anthony Fauci – The Real Story” (novembre 2021) e “Wuhan -The Cover Up” (novembre 2023).
Ultima ciliegina sulla torta.
Tra i media a stelle e strisce circola l’indiscrezione che Joe Biden, dopo aver concesso la grazia al rampollo Hunter in vista delle due sentenze che lo avrebbero spedito in galera, sta pensando adesso a un provvedimento simile per l’amico Fauci. Non è stato ancora condannato: ma si sa, prevenire è meglio che curare…
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