SIRIA / I MASSACRI DEI “RIBELLI” MADE IN USA & ISRAELE

Ci mancava solo un altro devastante conflitto nella martoriata Siria per completare l’esplosivo mosaico che porta il mondo sempre più a un passo dal terzo conflitto, stavolta nucleare.

E ci voleva lo sforzo finale congiunto di Stati Uniti e Israele per aprire, in modo scientifico, le porte dell’inferno su questa terra. Vanificando – ma c’è ancora bisogno di dirlo? – totalmente gli sforzi di una delle ultime voci che predicano ormai nel deserto: quella di Papa Francesco.

Fa anche tragica chiarezza, la piaga siriana. Perché svela, una volta per tutte, come i pezzi da novanta del terrorismo internazionale, quali ISIS e AL QAEDA, siamo sempre stati manovrati, eterodiretti dagli Usa. Come d’altro canto hanno fatto per anni i governi di Tel Aviv nel contribuire in modo decisivo alla crescita di Hamas.

Procediamo con ordine e partiamo dalle news.

Bibi Netanyahu. In apertura, Bashar al-Assad

Cominciamo con il vero obiettivo dell’esecutivo guidato dal boia Bibi Netanyahu, oltre al genocidio del popolo palestinese che sta procedendo con successo. Lo svela addirittura il ‘Jerusalem Post’: “Il messaggio di Netanyahu è chiaro: Israele non ha intenzione di consentire a Teheran di rifornire i suoi proxies attraverso la Siria”. E per questo la Siria sta subendo e subirà – senza che l’ONU e il tanto democratico ‘Occidente’, né ovviamente la sempre muta Europa alzino un dito – l’ennesimo massacro, dopo quelli del 2011 e del 2016 che hanno fatto oltre mezzo milione di vittime civili innocenti.

E sapete chi sono oggi i ‘ribelli’, le milizie che lottano contro il ‘dittatore’ siriano Bashar al-Assad? Decine e decine di fazioni, sotto i vessilli della più agguerrita, ‘Hayat Thair El Salam’, HTS per i suoi aficionados, una vera e propria costola di Al Qaeda. Ricordate la famigerata formazione un tempo agli ordini della primula rossa del terrorismo internazionale germogliata a fine anni ’90, Osama bin Laden?

Bene, oggi HTS unisce le sue forze con quelle dell’altrettanto famigerato ISIS. I conti – come dettaglieremo meglio più avanti sotto il profilo ‘storico’ – tornano: il ‘terrore’ non spunta così, ha bisogna di cure e premure: come quelle regolarmente assicurate dai guardiani del mondo, gli Stati Uniti.

Commenta con grande lucidità l’inviato e analista Alberto Negri: “E così i tagliagole jiadisti sono diventati i ribelli”, i liberatori secondo il mainstream occidentale.

E sintetizza con grande efficacia: “Piegati gli Hezbollah, decimati i palestinesi, frantumata la Siria, pronti a colpire l’Iran, l’asse israelo-americano vede più vicino il progetto imperiale di fare dello Stato ebraico l’incontrastata superpotenza di tutta la regione mediorientale”.

In questo intricato e soprattutto sanguinario scenario – che non potrà che portare alla resa dei conti con Russia e Cina – vanno segnalate alcune tessere del mosaico, le quali stanno facendo il classico doppiogioco.

Bombardamenti su Aleppo

A cominciare dalla Turchia, con il presidente Recep Erdogan sempre meglio nei panni dell’equilibrista e acrobata sulla scena internazionale. La Turchia è membro della NATO ma strizza l’occhiolino ai BRICS (l’alleanza politico-economica tra Brasile-Russia-India-Cina-Sudafrica che tende sempre più ad allargarsi), vuole la distruzione di Israele ma ora nei fatti dichiara guerra ai suoi nemici. E sui cadaveri di Aleppo vuol cementare il suo più incisivo ruolo in tutta l’area.

Gli stessi curdi fanno il doppio gioco: storici rivali di Erdogan, appoggiano strumentalmente Assad ma si alleno strategicamente con gli americani nell’area nord est in funzione anti-Califfato.

Ed eccoci al Qatar, che come al solito, dall’alto delle sue palate petrolifere miliardarie, vuol recitare la parte del super mediatore, come è accaduto, con poco successo, per i massacri nella Striscia di Gaza. E ora che fa? E’ il principale finanziatore dei ‘ribelli’ di HTS

Pedine impazzite nell’esplosivo scacchiere mediorientale.

Per decodificare meglio il complesso contesto scatenato dal fresco scenario siriano, ecco alcuni pezzi.

Messo in rete da ‘Controinformazione’ il 30 novembre, La guerra contro la Siria, guidata da Israele, Usa, Ucraina, Isis e al Qaeda, si sta intensificando

Da l’‘Antidiplomatico’ del 30 novembre,  Assad (2023): ‘La terza guerra mondiale è in corso: ma in una forma diversa…’

A significare che i progetti di Tel Aviv sulla Siria bollivano da settimane in pentola, il reportage pubblicato il 20 novembre da ‘Responsible Statecraft, Is Israel expanding territorial control towards Syria

Infine, messo in rete da ‘Renovatio 21’ il 22 novembre,  Isis e al Qaeda creati dagli Usa

A questo proposito, vogliamo rammentarvi la dirty story più volte raccontata dalla ‘Voce’ sulle vecchie amicizie di Osama bin Laden, soprattutto con la famiglia Bush.

A partire da quel mitico pranzo nella fattoria presidenziale, guest star l’allora racchetta d’oro Bjorn Borg e la sua compagna, Loredana Bertè. Terzo ospite d’onore un certo Osama bin Laden…

Quel meeting ci venne raccontato dal legale della nota cantante, l’avvocato Carlo Taormina: e mai è stata smentita. Così come i rapporti d’affari di Bush senior con il fratellastro di Osama, socio con l’allora numero uno della Casa Bianca nella banca d’affari ‘Carlyle’: si narra – e l’abbiamo scritto – che la famigerata mattina dell’11 settembre 2001 i due conversassero amabilmente sulla terrazza Carlyle con vista sulle Twin Towers

Ecco un pezzo della ‘Voce’ su quella story. Messo in rete il 10 settembre 2023,

11 SETTEMBRE / PERCHE’ GIULIANO AMATO “NON RICORDA” LE RESPONSABILITA’ USA & I LEGAMI BUSH-BIN LADEN?


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