Pur fra centomila problemi, Napoli sta vivendo un magico momento sul fronte dell’appeal a livello internazionale. Come se, per incanto, la città fosse miracolosamente uscita della perenne ‘nuttata’.
Lo testimoniano, sotto il profilo artistico, le tante fiction di successo e le produzioni cinematografiche girate a Napoli (ultimo in ordine di tempo l’exploit della “Parthenope” di Paolo Sorrentino), o i grandi eventi, sempre più acclamati dalla critica internazionale.
Ma soprattutto lo testimoniano i turisti, tornati in modo prepotente ad ‘invadere’ le strade di Parthenope. Numeri in costante crescita, che fanno dimenticare il biennio buio dovuto alla pandemia da Covid.
Parliamo della situazione, di numeri e prospettive, con l’amministratore della storica perla cittadina sul versante dell’accoglienza, il Grand Hotel Vesuvio. Si tratta di Massimo Maione, al timone del marchio ‘Prestige Hotels’ (comprendente anche l’Hotel Palazzo Esedra a piazzale Tecchio, nel cuore della zona ovest, a Fuorigrotta) che gli ha affidato il padre, l’avvocato Sergio Maione, per decenni il numero uno degli albergatori di Napoli: un’enorme passione, una grandissima professionalità, una visione a 360 gradi ed uno stile inconfondibili.
Dottor Maione, qual è stato l’andamento dei flussi turistici a Napoli negli anni del dopo-pandemia?
“Sì, partiamo da qui, perché il biennio 2023-2024 ci sta offrendo cifre straordinarie, dopo quelle drammatiche registrate nella stagione della pandemia. In particolare, il 2023 ha fatto registrare ottimi risultati, forse tra i migliori degli ultimi trent’anni. Di certo, siamo tornati ai livelli del 2019”.
E il 2024, che volge ormai al termine?
“Quest’anno abbiamo avuto un inizio un po’ in sordina, una Pasqua leggermente timida. Poi però un maggio-giugno ottimo ed un’estate in linea con quella dell’anno precedente. Dati davvero confortanti, insomma, che fanno ben sperare per il futuro”.
E’ cambiata la tipologia del turismo a Napoli?
“Sì, rispetto al passato uno dei dati più incoraggianti è rappresentato dal fatto che stiamo superando la fase della Napoli mordi e fuggi: prima molti turisti venivano nella nostra città per una notte o due, principalmente per andare poi a visitare Capri, Positano o Pompei. Una sorta di base, noi, un punto di partenza per altre mete. Adesso è diverso, sta cambiando: chi viene a Napoli arriva per vedere soprattutto la città, ci resta 3 o 4 giorni e ovviamente ci scappa la gita a Capri o la visita agli Scavi”.
Ci sono indicatori in tal senso, prospettive che segnalano una crescita sempre maggiore del turismo stanziale a Napoli?
“Certo, ad esempio un altro segnale della sempre più forte attrattività di Napoli sono i progetti dei colossi alberghieri: presto arriverà in città la catena Rocco Forte con un albergo alla Riviera di Chiaia, ne seguiranno altri. Questo non può che farci piacere, perché una maggior competitività ci stimola a crescere ancora di più e consolidare il nostro marchio”.
Hanno avuto riflessi sui flussi turistici eventi internazionali come ad esempio la guerra in Ucraina?
“Non abbiamo subito contraccolpi da questo conflitto, dal momento che la quota di turisti russi era già prima molto limitata. Attualmente la stragrande maggioranza, quasi i due terzi, continuano ad essere gli americani, tra il 60 e il 65 per cento del totale. Poi un 20 per cento di europei, il resto italiani”.
Su Napoli però continuano a pesare i problemi relativi alla sicurezza.
“Guardi, sul fronte della sicurezza viviamo i problemi di tutte le metropoli. Certo a New York e, da noi, a Milano, ce ne sono ancora di più con i tempi che corrono. Più che altro il grosso problema della città di Napoli, che inevitabilmente si riflette anche sui flussi turistici, è rappresentato dai trasporti, che restano sempre carenti. Occorre uno grosso sforzo delle autorità municipali per migliorare il servizio”.
Il Comune di Napoli farà la sua parte, secondo lei?
“Sì, sono fiducioso che molti progetti già avviati dal Comune potranno portare non pochi benefici, sia ai napoletani che ai turisti in arrivo. Mi riferisco, soprattutto, al prossimo futuro del Molo Beverello, la porta marittima della città, e mi riferisco anche al maxi parcheggio sottostante piazza Municipio. E poi al grosso restyling previsto per via Partenope, con i ristoranti, gli alberghi, Castel dell’Ovo”.
E il mito di ’Parthenope’ rifiorisce…
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