Pensano che esagero, che non porto rispetto alla presidentessa del consiglio, a cui mi riferisco con “signorina Giorgia”, “borgatara della Garbatella” con l’altisonante “Yo soy Giorgia, mujer, madre, cristiana” urlato nel corso del comizio in Spagna, rivolta ai nazifascisti di Vox. Darei ragione alla crtica, se non fosse che la premier è davvero signorina, a suo tempo convivente con tale Giambruno, con il quale ha concepito la figlia, poi abbandonato per il suo sboccato sessismo, se essa stessa non fosse orgogliosa della fanciullezza vissuta nel quartiere romano citato. Insomma, di che dovrei scusarmi? Comunque, informato del suo elevato pensiero sulla sentenza della Corte Penale Internazionale, sui mandati d’arresto per Natanyau e il suo ex ministro di ultra destra Gallant, accusati di crimini di guerra e con analoghe motivazioni per il vertice di Hamas, mi piego all’obbligo di solidarizzare con Giorgia e per traslazione con il suo vice Salvini che condivide la sua opinione sul merito della sentenza.
Ella perdonerà il tono confidenziale di questa riflessione sulla sentenza (sintesi la definisce Salvini e commenta così la notizia di una possibile trasferta italiana di Netanyau “Sarà il benvenuto, Israele è sotto attacco da dieci anni!” Non saltate sulla sedia, il ‘carrocciaro della valpadana’ ha detto proprio così). E Giorgia: “Approfondirò le motivazioni che hanno portato alla sentenza della Corte Penale Internazionale. Un punto resta fermo per questo Governo, non ci può essere equivalenza tra le responsabilità dello Stato di Israele e l’organizzazione terroristica Hamas. Sono due cose diverse”. Chiarisce Crosetto, suo ministro della difesa: “Ritengo sia una sentenza sbagliata, ha messo sullo stesso piano il capo degli attentatori, che ha organizzato e guidato l’attentato del 7 ottobre, ha ucciso donne, uomini, bambini, e ha catturato ostaggi, con il premier israeliano e il suo ex ministro della Difesa”. Prendiamo per buona, a al contrario, la spregiudicata analisi Meloni-Crosetto, cioè solo se si capovolge la destrorsa tesi sui colpevoli dei crimini di guerra. Ovvero, se è da condannare il sanguinario, orribile raid di Hamas, lo è a maggior ragione la ‘vendetta’ di Israele, la strage disumana, definita genocidio, le migliaia di bambini e di civili massacrati, l’obiettivo esplicito di cancellare l’etnia e il territorio del popolo palestinese, l’aver raso al suolo la striscia di Gaza, abitazioni civili, scuole, ospedali, la barbarie di aver affamato i superstiti del massacro.
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