Voilà, Justin scivola su una buccia di banana

Era da scommettere sul molto parlare di casi della follia per  esagerata ricchezza, di soggetti che la patiscono per incapacità a spendere, almeno in parte, quanto arricchisce in automatico i loro patrimoni da nababbi (uno per tutti il pittoresco Elon Musk). Alcuni di loro, dotati di fantasia, legittimano turlupinature colossali, in sintonia con mercanti d’arte, galleristi privi di remore e critici accondiscendenti che spacciano per ‘artistiche provocazioni’ clamorosi episodi di persuasione occulta.

Non mi sottraggo  all’autocritica: nel segnalare nei iorni scorsi il divertissement di tale Justin Sun, super arricchito cinese grazie all’affare delle criptovalute, ho concentrato lo sconcerto sulla destrutturante notizia della vendita all’asta conclusa da Sotheby’s con l’inarrivabile primato di cui può fregiarsi per aver ‘battuto’ l’ ‘opera Comedian’ di Maurizio Cattelan (‘Banana appesa al muro con nastro adesivo’) per la modica cifra di 6,2 milioni dollari, sborsati sena fare una piega da Sun, non nuovo a ‘imprese’ del genere per essersi già aggiudicato un Giacometti, un Picasso, un Warhol. A completare la citazione della ‘Banana’ (Cattelan rivela di averla pagata 25 centesimi di dollaro), lo fa oggi Repubblica. Spende sul caso le pagine 28/29 per intero e non dimentica di ricordare l’Orinatoio di Duchamp, la Merda d’artista di Manzoni, il Rabbit di Jeff Koons (pagato 91 milioni di dollari), il For the Love of God tempestato di diamanti (50 milioni), eccetera. In apertura della pagina 28 nell’esorbitante intervista a lui dedicata, Cattelan celebra la sua opera milanese ‘Dito medio’ e sentenzia: “Folle non è chi crea o acquista opere (sic, opere) come Comedian, ma la stasi creativa a cui il mercato dell’arte si è abituato” (!!!). Nella pagina 29 si sostiene che “Sta all’artista decidere cosa è opera d’arte e al mercato cosa farla pagare (capito, denigratori della Banana?).

A contare non è il manufatto, ma l’idea, così come la Banana di Cattelan si può mangiare e sostituire con un’altra”.  Per fortuna Natalia Aspesi, che si indigna come noi per gli arricchimenti alla Musk, sbeffeggia Sun “Magnate felice e contento” per essersi aggiudicato una “Celebre e puzzolente opera d’arte. Chissà se Cattelan pensa di creare, visti i tempi, un’opera con protagonista Trump nudo”. Dell’autore di ‘Comedian’, Natalia Aspesi, ricorda per chi è profano di arte postmoderna i suoi ‘Hitler in ginocchio’, ‘Bambolotto con la faccia di Picasso’, ‘Bambini impiccati a un albero’. Che dire, l’arte di stupire equivale all’intuito di chi compra azioni quotate al massimo e le vende quando i miracoli della grande finanza le trasformano in miniera d’oro. Ma l’arte, che c’entra?


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