GASDOTTO NORD STREAM / KIEV & CIA UNITI NEL SABOTAGGIO

A sabotare i gasdotti Nord Stream il 22 settembre 2022 è stato un commando segreto ucraino, con legami di lunga data con la Cia”.

E’ un altro grande scoop messo a segno del settimanale tedesco ‘Der Spiegel’, che già aveva realizzato grosse inchieste su quell’attentato e ha proseguito per due anni nelle sue indagini, arrivando a identificare, nome per nome, i 12 componenti del commando, nomi che non rende di pubblico dominio per non metterne a repentaglio l’incolumità.

E proprio in questi giorni, guarda caso, nello stesso Mar Baltico si vero verificati due sabotaggi a cavi sottomarini strategici. E la colpa è stata subito addossata a Russia e Cina che hanno respinto ogni accusa. Del resto, con i sabotaggi Nord Stream era successa la stessa cosa: il Cremlino subito sul banco degli imputati e solo dopo diversi mesi hanno cominciato a sollevare il coperchio sia ‘Der Spiegel’ che il Premio Pulitzer Seymour Hersh, il reporter americano che per primo denunciò la strage di My Lai, in Vietnam

Seymour Hersh

Intanto lo scenario internazionale si fa giorno dopo giorno più esplosivo, con il concreto rischio di un terzo conflitto mondiale alle porte.

Soprattutto per via della totale follia del capo della Casa Bianca Joe Biden che cha impresso una forsennata accelerazione al conflitto in Ucraina. Una vera e propria escalation da brividi nel giro di una settimana, a ridosso dell’elezione di Donald Trump, che aveva ‘minacciato’ un serio negoziato di pace: prima l’ultima maxi fornitura di armi a Kiev; poi l’ok per l’uso dei missili a lunghissimo raggio per colpire al cuore il territorio russo; infine il disco verde alle mine antiuomo, vietate da tutte le convenzioni internazionali. Per la serie: dopo di me il diluvio e, come si diceva un tempo, muoia Sansone con tutti i filistei.

Sorge spontanea la domanda: ma se Biden è ormai fuori di testa, come mai nessuno del suo staff maximo, per fare un solo nome il Segretario di Stato Antony Blinken, lo blocca? Allora sono tutti d’accordo per un altro Olocausto nucleare?

Da un folle all’altro, ma ancor più criminale, eccoci a Bibi Netanyahu, il boia di Tel Aviv contro il quale ha spiccato un mandato d’arresto per genocidio il Tribunale dell’Aja per i crimini contro l’umanità. E lui, come un povero agnellino sacrificale, ha mandato a quel paese la Corte (le cui decisioni, comunque, valgono come il 2 di briscola) e si è paragonato – udite udite – ad Alfred Dreyfus! Da ricovero in un presidio psichiatrico-carcerario costruito solo per lui (e la sua gang).

Ma torniamo agli attentati alle infrastrutture. Ecco le news.

Un paio di giorni fa sono rimbalzate sui media notizie di pesanti danneggiamenti subiti da due grossi cavi sottomarini strategici per le telecomunicazioni.

Il primo si trova nelle acque svedesi del Baltico, il secondo tra la Lituania e l’isola svedese di Gotland.

Il bellicista ministro della difesa tedesco, Boris Pistorius, ha subito affermato, in modo sibillino: “Nessuno pensa che i due cavi siano stati troncati per sbaglio. Si tratta di un’operazione da guerra ‘idrida’”.

Ovvio il riferimento alla Russia e alla Cina, con i media pronti a sottolineare la presenza, in quei giorni e in quelle acque, di una nave di Pechino.

Immediate le reazioni sia del Cremlino che del governo cinese, i quali hanno respinto con fermezza ogni addebito.

Torna molto utile, l’episodio, per gettar fumo negli occhi e far in modo che il nuovo scoop di ‘Der Spiegel’ passi in cavalleria e venga praticamente ignorato dal mainstream.

Ecco cosa hanno scoperto, in due anni di lavoro, i reporter del coraggioso settimanale tedesco.

I responsabili per più grande sabotaggio nella storia europea – viene messo nero su bianco – sono una dozzina di ucraini, militari e civili. Persone addestrate e reclutate da un gruppo che per anni ha organizzato operazioni segrete per l’Intelligence di Kiev. Alcuni hanno forti legami con CIA, risalenti a molto tempo fa”.

I componenti del commando sono subito spariti nel nulla. Ma nei due anni di ricerche, il team di ‘Der Spiegel’ ha fatto ben più della stessa polizia tedesca: è cioè riuscito ad identificarli uno per uno, “tra Europa, zone di guerra e Kiev. Per la prima volta emerge un quadro completo e dettagliato dell’attacco”, portato a segno con pochi mezzi, rispetto al livello dell’operazione, 300 mila dollari. Si trattava – viene precisato – di “una squadra eterogenea di patrioti ucraini, reclutati per una missione rischiosa e altamente simbolica”.

Le autorità tedesche, sempre in due anni di indagini, sono solo riuscite ad accertare che per compiere l’operazione – denominata ‘Diametro’ – il commando ha utilizzato un’imbarcazione a vela, ‘Andromeda’: a bordo, infatti, gli inquirenti hanno trovate dell’esplosivo. Uno dei componenti ‘sospetti’, Volodymyr Sch., esperto in immersioni profonde, è sfuggito all’arresto grazie all’aiuto di un diplomatico ucraino, dopo essere stato rintracciato in Polonia.

Il luogo preciso del sabotaggio è stato individuato a 44 chilometri a nord-est dell’isola danese di Christianso: a 80 metri di profondità si trovano i tubi del gasdotto, da 1 metro e 15 centimetri di diametro, ricoperti da strati di acciaio, cemento e rivestimento anticorrosione, secondo la ricostruzione di ‘Der Spiegel’.

Valerij Zaluzhny

Che fa arriva anche a fare il nome del ‘mandante’. Si tratta del generale Valerij Zaluzhny, all’epoca capo delle forze armate ucraine. Il quale aveva programmato non solo di sabotare in grande stile i gasdotti Nord Stream, ma anche il ‘TurkStream’, che collega la Russia e la Turchia. Ma la seconda operazione non ha avuto successo.

Sottolinea ancora il settimanale nel suo fresco reportage: “Il commando pianificava e realizzava operazioni clandestine per l’apparato di sicurezza ucraino da anni. Aveva nel mirino i gasdotti fin dal 2019, tre anni prima che Mosca lanciasse la sua operazione militare contro Kiev”.

E a poche ore dallo scoppio del conflitto in Ucraina, quel febbraio 2022, proprio ‘Der Spiegel’ mise a segno un colpo sensazionale, fornendo la chiave di lettura per decodificare i veri motivi di quella guerra. Ecco il pezzo messo in rete dalla ‘Voce’ il 23 febbraio 2022,

LO SCOOP DI “DER SPIEGEL” / I PATTI 1991 CON LA RUSSIA TRADITI DAGLI AMERICANI. OGGI PUTIN HA RAGIONE…

Dopo questa chicca, ecco alla ribalta Seymour Hersc nell’articolo Voce del 27 agosto 2023, ATTENTATO AI GASDOTTI NORD STREAM / C’E’ LA FIRMA DI KIEV

Infine, infine, un istruttivo articolo sull’importanza delle infrastrutture sottomarine per le telecomunicazioni pubblicato il 20 novembre da ‘NoGeoingegneria’,  Cavi sottomarini che ci collegano a internet, cosa succederà


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