Effetti avversi causati dai vaccini anti covid, soprattutto a MRNA, come quelli griffati ‘Pfizer’ & ‘Moderna’: è ormai un diluvio di numeri, percentuali e statistiche da brivido, un moltiplicarsi di studi e ricerche indipendenti che documentano, in modo scientifico, la criminale strage perpetrata dai governi al servizio di Big Pharma.
E tutto nel più assordante silenzio, con i media ormai totalmente cloroformizzati e sempre più scodinzolanti al servizio dei colossi farmaceutici e dei loro lacchè politici.
Intanto si è appena svolta il 15 novembre un’udienza alla Corte di Giustizia Europea (sic) per il ‘Pfizergate’ che vede sotto i riflettori il presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen e il Ceo di Pfizer, Albert Bourla, alle prese con la maxi corruzione sui contratti di fornitura del ‘Comirnaty’, per un importo totale da ben 71 miliardi di euro, l’ultimo dei quali ‘stipulato’ – udite udite – via ‘sms’’, i messaggini, avete capito bene. Un’udienza totalmente inutile, visto che si svolgeva ‘in casa’. Appuntamento quindi al 6 dicembre, davanti al Tribunale penale di Liegi: l’occasione per passare ai raggi x la super connection arcimiliardaria sulla pelle dei cittadini, europei e non solo.
Ma procediamo con ordine e partiamo dagli ultimi numeri sui devastanti effetti collaterali causati da quei prodotti che non è neanche più il caso di chiamare ‘vaccini’: almeno per rispetto degli scienziati, come Albert Sabin, che hanno donato al mondo autentici sieri salvavita. Nel suo caso l’antipolio, con la preziosa collaborazione del nostro Giulio Tarro, tra l’altro uno dei pochi virologi che hanno subito messo in guardia su quegli effetti avversi, soprattutto a livello cardiocircolatorio.
L’ULTIMO ALLARME ARRIVA DA OXFORD
Cominciamo da quelli contenuti in un esplosivo studio condotto da un team di ricercatori della ‘Mc Cullough Foundation’ di Oxford e appena pubblicati dall’‘International Journal of Emergency Medicine’.
Veniamo subito alla sintesi finale, per poi passare ai dettagli scientifici. Dalla ricerca emerge in modo inequivocabile “una significativa associazione tra vaccino Covid e un aumento esponenziale di morti per infarto” quantificabile in un “+ 1236 per cento tra il 2020 e il 2023”, cioè dopo i 3 anni (2021-2022-2023) di campagne vaccinali.
Ai confini della realtà.
Lo studio – viene spiegato – ha esaminato i “rapporti annuali sugli arresti cardiopolmonari, i tassi di sopravvivenza e gli incidenti dei servizi medici di emergenza (EMS) della Contea di King, Washington, dal 2016 al 2023. La Contea di King – chiariscono – presentava un’opportunità unica per una simile analisi, dal momento che quasi tutta la popolazione (si stima il 98 per cento) aveva ricevuto almeno una dose di vaccino covid-19”.
Eccoci a una sfilza di numeri e percentuali che fanno accapponare la pelle: “Nel 2021-2022 le presenze totali nei pronto soccorso della Contea di King sono aumentate del 35,3 per cento rispetto al 2020, e dell’11 per cento rispetto agli anni pre-pandemia. I casi di ‘morte evidente’ all’arrivo dell’EMS sono cresciuti del 19,8 per cento nel 2020, del 36,5 per cento nel 2021 e del 58.8 per cento nel 2022 rispetto alla media del 2017-2019. Abbiamo riscontrato un aumento del 25,7 per cento degli arresti cardiopolmonari totali e un aumento del 25,4 per cento della mortalità per arresto cardiopolmonare dal 2020 al 2023 nella Conte di King, Washington”.
Lapidario il commento dei ricercatori di Oxford: “Esiste una significativa associazione eziologica e temporale tra l’eccesso di arresti cardiopolmonari e la campagna di vaccinazioni Covid-19”.
Più chiari di così davvero non si può.
Il team di scienziati chiede “il monitoraggio e l’analisi continua dei dati sugli arresti cardiopolmonari per informare le autorità di salute pubblica, soprattutto nel contesto dei piani di vaccinazione”; e invocano “l’unione dei dati sulle somministrazioni dei vaccini nei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (i CDC statunitensi, ndr) con tutti i casi di decesso, in modo tale da poter analizzare il tipo di vaccino, la dose e la data di somministrazione come possibili fattori determinanti”.
E’ l’ennesima, autorevole conferma di quanto già emerso, con evidenze che lasciano poco spazio ai dubbi, in altre ricerche condotte in mezzo mondo da equipe indipendenti, ossia non al soldo di Big Pharma.
Ecco una serie di esempi.
SOS DA MEZZO MONDO
A febbraio 2024 la rivista ‘Vaccine’ pubblicata i risultati di uno studio basato su un gigantesco campione, ben 99 milioni di persone in 8 paesi del mondo. Ebbene, anche in questo caso sono stati evidenziati “rischi significativamente più elevati di miocardite dopo la prima, la seconda e la terza dose di vaccino a mRNA”, oltre ad un forte “rischio di pericardite, sindrome di Guillain-Barré e trombosi del sacco venoso cerebrale”.
Ad aprile i CDC a stelle e strisce, che solitamente minimizzano (per usare un eufemismo), si sono visti costretti a rendere pubbliche, dopo la decisione di un tribunale, ben 780 mila segnalazioni di reazioni avverse gravi ai vaccini anti covid, in precedenza non divulgate, quindi ‘nascoste’.
La scorsa primavera uno studio elaborato da scienziati giapponesi ha rilevato e rivelato “un aumento statisticamente significativo dei decessi per cancro dopo la somministrazione della terza dose, proponendo diverse teorie di nesso causale”.
Sconvolgenti i dati diffusi addirittura dalla FIFA ad inizio settembre. La ‘Federation International de Football Association’, infatti, ha effettuato una propria rilevazione sulle morti improvvise dei calciatori sui campi di gioco nei paesi europei tra marzo 2021 e marzo 2022, ossia in piena campagna vaccinale. Si tratta delle ‘SADS’, ossia ‘Sudden Adult Death Syndrom’. Sapete cosa è saltato fuori? I decessi di atleti, ossia di calciatori, sono stati ben 769. Ma quello che spaventa è il raffronto con gli anni precedenti: la media era di 5-6 l’anno!
Ai confini della realtà.
Ecco, a seguire, alcuni pezzi che vi consigliamo di leggere e per fornirvi una panoramica più completa.
Un reportage scientifico elaborato da ‘Children’s Health Defence’, l’associazione animata da Robert Kennedy junior, è stato tradotto e messo in rete giorni fa da ‘Renovatio 21’, I vaccini anti covid comportano un rischio di coaguli cerebrali e ictus del 112.000 per cento maggiore rispetto ai vaccini influenzali
‘Il Giornale d’Italia’, dal canto suo, pubblica il 12 novembre Vaccini Covid a mRNA e danni al cuore sui ragazzi tra i 12 e i 15 anni: sintomi nel 57 per cento dei casi dopo 2° dose, nel 43 per cento dei pazienti dopo 1° dose
E vi rammentiamo un pezzo ‘Voce’ dell’8 giugno scorso,
VACCINI ANTI COVID KILLER / ECCO LE PROVE SCIENTIFICHE
Non solo danni cardiaci e patologie tumorali (e relativi tragici decessi) in aumento esponenziale provocati dai vaccini anti covid, in particolare quelli a MRNA, ma anche disturbi psichiatrici di vario tipo in forte incremento.
Lo documenta un’altra fresca ricerca, stavolta condotta da un’equipe della Corea del Sud e appena pubblicata dalla rivista scientifica ‘Molecular Psychiatry’ del gruppo ‘NATURE’.
Così viene dettagliato dal team: “Questo studio ha lo scopo di indagare sugli affetti avversi psichiatrici dopo la vaccinazione anti covid-19. Abbiamo reclutato il 50 per cento della popolazione residente a Seul selezionata dal database delle segnalazioni pervenute al ‘Korean National Health Insurance Service’ (KNHIS) il 1° gennaio 2022. I partecipanti (2 milioni 27 mila 353) sono stati divisi in due gruppi in base alle vaccinazioni Covid-19”.
Dopo una serie di dati tecnici, soprattutto relativi alle modalità di studio utilizzate, eccoci alla conclusione finale: “La vaccinazione contro il Covid 19 ha aumentato i rischi di depressione, ansia, disturbi dissociativi correlati allo stress e somatoformi, disturbi del sonno e disturbi sessuali”. Mentre non vengono segnalati effetti avversi sul fronte della schizofrenia e dei disturbi bipolari.
“Pertanto – viene consigliato – è necessario adottare particolari precauzioni quando si somministrano ulteriori vaccini anti covid alle popolazioni vulnerabili agli eventi psichiatrici”.
Insomma, il quadro è a tinte che più fosche non si può.
PROCESSO A LIEGI PER URSULA VON DER LEYEN
Sorgono spontanee alcune domande alte come un grattacielo.
Ma se ne fotte del tutto la classe politica di casa nostra dello sterminio in atto?
Fanno finta non vedere o cosa, i vari Roberto Speranza (quello del ‘Tachipirina e Vigile attesa’ che ha portato al camposanto migliaia e migliaia di italiani tra febbraio e dicembre 2020), Mario Draghi (“Chi non si vaccina uccide se stesso e gli altri”, la sua sparata), Giuseppe Conte & C.?
Lo stesso vale per la Scienza, la Medicina di regime, i Bassetti & Burioni con tutta la Band al seguito che continuano a spingere i cittadini alla vaccinazione anti covid killer.
E lo stesso per i media, che tranne poche mosche bianche (‘il Giornale d’’Italia’ e, su questo fronte, ‘la Verità’ e alcuni siti di contro-informazione) non fanno altro che diffondere, proprio come un virus letale, disinformazione & fake news.
Insabbia, copre e depista l’Unione Europea, visto che il pesce puzza dalla ‘capa’ come si suol dire a Napoli e non solo.
A proposito, per chiudere il cerchio, all’inizio abbiamo fatto cenno all’inutile udienza che si è appena svolta alla Corte di Giustizia UE per il ‘Pzifergate’.
E resta la speranza, ultima a morire questa sì, che venga fatta luce e soprattutto Giustizia dal Tribunale di Liegi, davanti al quale dovranno comparire lady Ursula von der Leyen e il compare di merende, ossia il Ceo di Pfizer, Albert Bourla.
Potete starne certi, all’udienza non compariranno. Adducendo le solite, rituali ‘scuse’: come hanno fatto, ad esempio, in occasione delle numerose audizioni tenute dalla ‘Commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid’ istituita due anni fa dallo stesso Parlamento di Strasburgo, che li ha più volte convocati senza successo, come la Voce ha documentato in tanti articoli.
Prima o poi, comunque, dovranno presentarsi. E c’è da augurarsi, sul serio, che stavolta ci sia davvero un giudice non a Berlino, ma a Liegi.
Per rileggere articoli e inchieste della Voce sui personaggi nominati nel pezzo, basta come al solito andare alla casella CERCA che si trova in alto a destra della nostra home page e digitare, ad esempio, URSULA VON DER LEYEN o ALBERT BOURLA oppure PFIZER, ROBERTO SPERANZA o MARIO DRAGHI, oppure ROBERT KENNEDY.
Ecco, comunque, l’ultima cover story messa in rete dalla Voce sul Pfizergate: è del 19 luglio,
URSULA VON DER LEYEN / E’ CORROTTA. PERCIO’ LE SPETTA IL BIS AL VERTICE UE
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