“Il GORO Mountain Resort mira a diventare un importantissimo centro di turismo internazionale, offrendo tante attività sportive e ricreative durante tutto l’anno in mezzo ad uno scenario unico, mozzafiato”.
Avete in animo di godervi una imperdibile vacanza sulle Alpi svizzere?
Oppure progettate giorni indimenticabili tra le nevi del Colorado?
Meglio aspettare ancora qualche annetto, neanche troppo, e potrete trascorre i vostri giorni più belli di sempre tra gli incontaminati paesaggi e le strabilianti bellezze naturali nella regione di Leopoli.
In Ucraina.
Temete di stare su ‘Scherzi a parte’? Neanche per sogno.
Per rendersene conto basta andare sul sito ‘Ukraine travel news’ e leggere il più che accattivante pezzo messo in rete il 24 ottobre e titolato New All-Season GORO Mountain Resort to Be Built in Lviv Region
Altro che bombe, missili & tank: gli oligarchi di Kiev pensano già all’immediato futuro, a maxi investimenti per far felici i ricconi a stelle e strisce o i giapponesi in vena di trips da sballo. Chissenefrega se oggi i soldati muoiono, tanto il presidente fantoccio, Volodymyr Zelensky, l’ha proclamato fin dal primo giorno del conflitto con la Russia: “sarà una guerra fino alle pelle dell’ultimo ucraino”.
Certo non la sua, che appena vede la mala parata (e ora con l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca il vento gira) vola a tutto gas nella sua villa da sogno – e soprattutto da 34 milioni di dollari – a Miami, in Florida; senza dimenticare qualche settimana nella ben più modesta maison a Forte dei Marmi, in Versilia, un saldo da appena 4 milioni e mezzo di euro. Gentili cadeau dell’oligarca e super faccendiere (oggi braccato perfino dall’FBI per riciclaggio internazionale), al secolo Ihor Kolomoisky, che lanciò con le sue tivvù il guitto con la sua trasmissione ‘Servant the People’ (sic) per poi finanziarne la mega campagna presidenziale del 2019 vinta alla bulgara. Val la pena di ridare un’occhiata all’inchiesta pubblicata dalla Voce il 27 marzo 2023
HUNTER BIDEN, ZELENSKY & IL SUPER OLIGARCA / MOLTO ATTENTI A QUEI TRE
Da un oligarca all’altro il passo è breve. Ed eccoci, quindi, al maxi investimento messo in campo da Vitalij Antonov con la super holding OKKO Group, che ha puntato le sue fiches da mezzo miliardo di dollari nel progetto GORO. Ed è a caccia, da alcuni mesi, del restante miliardo che arriverà presto dai soliti fondi speculativi internazionali, oggi i veri timonieri delle finanze (e anche economie) mondiali.
Il momento, però, non è dei migliori. Visto che alcune star che hanno puntato grosso sulla ricostruzione dell’Ucraina non solo dell’umore migliore. Presto spiegato il perché.
Pochi mesi fa il ministero delle Finanze di Kiev ha organizzato un lungo incontro (durato dal 3 al 13 giugno) per negoziare con tutti i principali fondi che hanno investito in Ucraina, una ‘ristrutturazione del debito’, come si dice in gergo tecnico, ossia per ridiscutere scadenze, importi, interessi, riduzioni e via di questo passo. Il pacchetto obbligazionario complessivo, pari ad oltre 20 miliardi di dollari, negli ultimi mesi non ha reso neanche un penny ai sottoscrittori-investitori, per questo ora non poco preoccupati. In pole position il britannico ‘Amia Capital’, il francese ‘Amundi’ e, of course, lo statunitense ‘BlackRock’, il più grande al mondo. Già a fine 2022, a meno di un anno dall’inizio del conflitto, il numero uno di BlackRock, Larry Fink, parlò in videoconferenza con Zelensky, per discutere, già allora, di investimenti & prestiti. Ecco il pezzo della Voce messo in rete il 7 ottobre 2022
ZELENSKY / AFFIDA LA RICOSTRUZIONE UCRAINA AL COLOSSO USA ‘BLACKROCK’
Ed ecco ora alcuni passaggi salienti del pezzo della prima agenzia turistica nazionale, che prima vi abbiamo proposto nella sua versione originale.
“Nella regione di Leopoli, presso i villaggi di Volosyanka e di Verkhnyaya, che fanno parte della comunità di Slavke, è appena iniziata la costruzione di un esclusivo resort sciistico a livello internazionale: il GORO Mountain Resort sarà situato ai piedi della catena montuosa Vysokyy Verkh, ad un’altitudine di 650 metri. Il complesso sarà uno dei più grandi dell’Europa orientale”.
“Avrà 41 piste da sci per un totale di 755 chilometri che copriranno 342 ettari attrezzati anche per l’innevamento artificiale. Ci saranno 18 chilometri d’impianti di risalita, con 2 moderne cabinovie e 11 seggiovie. Una delle due sarà la più lunga dell’Ucraina, quasi 3 chilometri e il Resort godrà anche della pista sciistica più lunga del paese, quasi 4 chilometri”.
“La superficie totale è comunque ben più ampia, quasi 1200 ettari, su cui verranno installate strutture alberghiere, commerciali e ricreative. Ci saranno nell’area 25 hotel, per un totale di 5.500 camere”.
“La prima fase di costruzione, su 127 ettari, è già cominciata a Volosyanka. Vi saranno presto un centro di accoglienza, la stazione base della cabinovia, 10 piste da sci per 13 chilometri e 2 seggiovie; poi 5 complessi alberghieri su 20 ettari per 1.100 camere, aree spa, piscine, ristoranti, aree per i bambini e commerciali. Il completamento di questa prima fase è previsto tra il 2028 e il 2029”.
Per finire il gran tour, eccoci alle notizie sull’oligarca-benefattore e sulla sua corazzata, OKKO Group.
Sul sito del gruppo campeggia l’immagine di una super stazione di servizio (quelle per far benzina) e l’asettica scritta “Oltre 400 stazioni di rifornimento in tutta l’Ucraina”. Sì, perché l’impero griffato Antonov nasce trent’anni fa con alcune pompe, che anno dopo anno si moltiplicano, fino a diventare un vero esercito da oltre 400 unità.
Ma il segreto del fantasioso oligarca è stato quello di diversificare, appena raggranellati i primi profitti. E anche qui, poi, come un vero rullo compressore, settore dopo settore, fetta su fetta del mercato: dal commercio di gas e prodotti petroliferi alle autostrade, dall’edilizia ai tecnoparchi, dai laboratori di ricerca fino ai ‘servizi’ per garantire l’‘economic security’ e all’alta formazione universitaria. Un bel misto dove frullare di tutto e di più come mostra il vero arcipelago messo in piedi dall’inizio degli anni 2000: ‘GALNAFTOGAZ’, ‘OKKO AUTOSTRADE’, ‘HLIBROM’, ‘TECNO PARK BUSINESS CITY’, ‘CONTRUCTION COMPANY PROGRESTEKHBUD’, ‘LINKS LABORATORIES’, ‘LEASING COMPANY UNIVERSALNA’, ‘EFFORT AGENCY FOR THE ECONOMIC SECURITY’.
Così, gonfiando il petto ma con gran modestia, afferma il Capo: “Tutte le unità della Holding sono entità aziendali separate, con la propria strategia di sviluppo, politica finanziaria, gestione e cultura aziendale. Ma in molti progetti coordiniamo i loro sforzi, attraverso i quali siamo in grado di ottenere significative sinergie a vantaggio della nostra competitività. La Holding OKKO GROUP è sempre aperta alla collaborazione ed è interessata a partecipare a nuove, audaci e innovative iniziative che possano cambiare l’Ucraina in meglio”.
Ben lontano quel periodo buio, soprattutto nel corso del 2018, quando il Servizio di Sicurezza dell’Ucraina aveva perquisito sedi e uffici OKKO da Kiev a Leopoli, con l’accusa da non poco di “aver finanziato pseudo-governi nell’’Ucraina orientale”.
Ma tutto poi si è risolto, quei problemi sciolti come neve al sole.
Perché, lo sanno anche i sassi e oggi lo scoprono perfino i super Fondi, il paese guidato dal pupazzo Zelensky è ai vertici della special hit dei paesi più corrotti a livello mondiale. Cin cin.
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