Lacrime di coccodrillo

Profeta, illuminante anticipatore di un futuro che la malasorte gli ha impedito di vivere, si propone come tragico pronostico il “Non ci resta che piangere” di Massimo Troisi. Spegnete il televisore nelle ore di monopolio dell’informazione avvelenata dai predatori della destra. Nei giorni che hanno preceduto il voto dei subumani yankees e hanno consegnato gli Stati Uniti al disgustoso, pericolosissimo binomio Trump-Musk non pochi democratici italiani, nel clima di suspence per l’esito dell’impari sfida della Harris al tycoon hanno tentennato e concluso l’analisi preventiva delle elezioni Usa con un incosciente “Ma sì, in fondo Harris o Trump per noi cambia poco!” Se siete democratici e antifascisti oggi non privatevi dell’informazione fuori dal coro degli “Alleluia, Donald è tornato”, affidate l’approfondimento per l’amarezza dell’America politicamente incolta alle dettagliate  motivazioni per cui “Non ci resta che piangere” è il titolo perfetto del manifesto per capire le conseguenze del vulnus di inenarrabile gravità che provocheranno i prossimi quattro anni di Trump alla Casa Bianca in annunciata  combutta con Musk, le sciagurate connessioni con la destra di mezzo mondo, in Europa con Orban e sovranisti affini, in  Italia con Meloni, La Russa, Salvini, neofascisti e valpadani leghisti.

Incamerate le analisi di quotidiani non asserviti al melonismo. Come impone l’allarme per il voto negli Usa affidano alla loro prima pagina titoli e anticipazioni di quanto è importante approfondire poi nelle ampie sezioni di giornali antagonisti, del ‘Domani’, della ‘Stampa’ e ‘Repubblica’, il ‘Fatto Quotidiano’, la profondità di analisi del ‘Manifesto”.  Per capire e far capire alla sinistra italiana evanescente che non è un caso, per dirne una, se chi ci malgoverna avalla con evidente omertà  il ‘capriccio’ di Giorgia “Yo soy mujer…” che, compiuto il misfatto del ‘penitenziario’ per migranti in  Albana, perpetua lo spreco di immense risorse, da ultimo con il nuovo flop della nave Libra, che a costi inaccettabili, per decisione tragicomica, trasporta otto migranti, sì otto, in esilio ‘temporaneo’ a Shengjin e prevarica l’indiscussa sovranità della magistratura europea con impropri decreti del governo, che fa macerie della sanità pubblica a favore dei privati e, in generale opera per instaurare un regime da ‘Ventennio”: l’asservimento della magistratura, dell’informazione, della cultura, al ‘pensiero unico della destra. Accettarlo come ineluttabile? Non ci resterebbe che piangere.


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