Salvini di nuovo ‘servito e non riverito’

Il tribunale di Ragusa scagiona la nave tedesca di soccorso Sea-Watch e cancella la multa inflitta. Soddisfatto il personale della Ong, e nuova denuncia   dell’applicazione arbitraria della legge Piantedosi, che blocca le navi nei porti e impedisce di soccorrere, di salvare i migranti. Accuse al nuovo decreto ‘Flussi’ che intende bloccare gli aerei di soccorso e impedire il monitoraggio di quanto avviene nel Mediterraneo. La Sea Watch: “Governo accusato di ostacolare e criminalizzare il soccorso in mare di violare i diritti umani.

Il “Domani”, giornale che come Il Fatto Quotidiano, la Repubblica, la 7, interpreta la politica in antitesi con Telemeloni, racconta la brutta faccenda di una “Lezione di Manganello”. Gli studenti del liceo genovese Fermi in visita all’Expo Training di Milano, hanno assistito alla dimostrazione di come si usano gli strumenti per la gestione dell’ordine pubblico, i manganelli, il laser. Nel video postato da uno studente e mostrato alla madre, compare l’immagine di un ragazzo molto giovane coinvolto dalle modalità di impiego degli strumenti di repressione. Registrate anche ‘battute’ sessiste sull’uso delle manette. Elena Bruzzese, segretaria generale Flc Cgil di Genova: “Il ricorso alla violenza promosso attraverso la militarizzazione della scuola e delle attività didattiche connesse è quanto di più lontano di quanto previsto dai piani dell’offerta formativa e dalle finalità stesse dell’educazione alla pace e alla convivenza democratica”.Fratoianni, AVS e sinistra italiana: “. “Siamo davvero curiosi di sapere quale sia la missione educativa di tale iniziativa e di tali gesti. Credo che i ministri dell’Interno e dell’Istruzione ci dovranno dare delle spiegazioni in Parlamento, oltre naturalmente al capo della Polizia e all’ufficio scolastico regionale della Liguria. Fra tutte le cose che i ragazzi e le ragazze italiani dovrebbero imparare non credo proprio che ci debba essere l’uso del manganello condito da battutacce da greve avanspettacolo o da caserma del secolo scorso, la scuola deve formare cittadini consapevoli, educare al dialogo e alla pace, oltre che alla convivenza civile”. Siamo davvero curiosi di sapere quale sia la missione educativa di tale iniziativa e di tali gesti”.

Boccia e la ferita di Sangiuliano: “Controllate quando ha messo i punti. Nostre chat? Tagliate”. Maria Rosaria Boccia è tornata a parlare pubblicamente del caso che ha coinvolto lei e l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. A Piazzapulita (Formigli, la7), ha commentato tra le altre cose la ferita alla testa riportata da Sangiuliano, motivo per cui è accusata di lesioni aggravate. Secondo l’ex ministro, sarebbe stata lei a procurargliela. Boccia, ha sottolineato che si tratta di uno dei capi d’imputazione: “Non ne posso parlare adesso”. Le hanno mostrato le chat in cui Sangiuliano la accusava in privato scrivendo: “Sfregiato. Se non fossi stata tu avrei picchiato durissimo”. La Boccia: “Bisognerebbe datare il giorno in cui ha messo i punti”.  Il contenzioso Boccia-Sangiuliano, questo è certo, non finisce qui.

 

 

Viva le donne

Coraggiose, indipendenti, sagge: le donne. È una tra molte verosimili risposte a chi in buona fede si domanda come sia possibile eleggere a presidente degli Stati Uniti un soggetto da espulsione,  che avvelena il suo Paese con un ignobile mix di sovranismo sessista, omofobo, razzista, finanziato dai petrolieri responsabili del letale mutamento climatico, dai fabbricanti e trafficanti di armi, un violento machista che istiga così i suoi sottosviluppati followers: “Qualcuno spari a Liz Cheney” all’ex deputata repubblicana che in campagna elettorale pro Harris ha definito il tycoon “Totalmente inaffidabile, completamente instabile.” Trump vorrebbe sparare a Liz Cheney e ucciderla per vendicarsi dell’ex deputata repubblicana che ha attaccato Donald Trump. La Cheney non è un caso unico di donne, molte famose, che ripudiano l’appartenenza al partito repubblicano e dichiarano coraggiosamente di votare per la Harris. La Cheney con un lampo felice di creatività incita le donne, incluse le mogli di elettori repubblicani, a tradire mariti e fidanzati nel segreto dell’urna. Sulle pareti dei bagni pubblici femminili, nelle palestre, nei camerini prova abiti, in reparti di igiene intima, studi medici, specchi di parrucchieri si  legge:  “Vota pensando al futuro tuo e delle tue figlie” e ricorda l’insulto di Trump “afferrare le signore dai genitali”. Viva le donne, viva l’affascinante Julia Roberts che in un video dichiara il suo  e l’endorsement delle donne per la Harris. Non è sola: contro Trump, oltre a George Clooney e Mark Hamil, le mitiche Beyoncé e Taylor Swift, Sara Jessica Parker, la cantante Lizzo, Jennifer Lopez, la giornalista premio Pulitzer Susan Faludi, il quotidiano britannico ‘The Economist’. Per Trump? Ovvio, tifano il pugile Tyson, l’atleta di wrestling Hogan, il padre rinnegato di Angelina Jolie. Che dire? Moderato ottimismo in due parole: “Viva le donne”, il loro voto fa paura ai trumpiani.

Conflitto di interessi. Povera sorella d’Italia: solo Vespa, giornalista suo fan osa concedere credulità al vergognoso, infinito spot autopromozionale (“Cinque minuti, “Porta a Porta”) complice Rai  telemeloniana. Guai su guai la smentiscono ogni giorno. Anche per il caso di tale Gemmato, sottosegretario alla Salute, altro soggetto “molto vicino alla premier”.  Il recente decreto che abolisce il reato di ‘abuso d’ufficio‘ evita a Giorgia patriota un altro silenzio complice. Gemmato è socio al 10% di Therapia Srl, centro medico in Puglia (tre poliambulatori medici e diagnostici), e sul suo sito suggerisce di affidarsi ai propri servizi “Senza dover attendere i lunghi tempi del Servizio sanitario pubblico”. Gemmato: “Una sinistra bugiarda e rancorosa che non sa più a cosa appigliarsi”. Elly Schlein dichiara che Gemmato non può rimanere al suo posto, alla luce di un palese conflitto di interessi. Si associa Conte. A suo giudizio farebbe pubblicità a una clinica privata da socio proprietario. Tempo fa, sotto accusa per la delega alle farmacie. Gemmato ne possiede una a Terlizzi, in provincia di Bari, gestita dai fratelli.


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