Il dominio assoluto del ‘media system’ in questo scorcio di ottobre, nessun dubbio, cattura l’attenzione su un paio di clamorose, sfavillanti notizie, una imparagonabile al titanico flop del ‘penitenziario’ albanese, degli 800 milioni finiti nel cassonetto della spazzatura, dei sedici migranti sbarcati e imbarcati nella nave militare a spasso nel Mare Nostrum con costi di 250mila euro per ogni traversata. C’è altro, i nasi pinocchieschi della destra di governo spaccia il nulla di due anni di governo per un surreale “stiamo facendo la storia”. E però, come non esaltarsi per la ‘pacchia’ dei pensionati al minimo mensile che grazie alla generosità, all’attenzione dell’esecutivo per i più fragili, aggiungeranno alla pensione di circa seicento euro la ‘bellezza’ di tre euro, equivalenti alla preziosa opportunità di integrare la magra colazione del mattino con un paio di caffè nei giorni del primo e della metà di ogni mese. Si annunciano adunate oceaniche di pensionati al ribasso per rendere grazie ai big dell’esecutivo, alla premier, a Giorgetti.
Un secondo, non meno affascinante motivo di interesse giornalistico e dell’opinione pubblica è l’ultima esternazione di Donald Trump, che l’incredibile America sembra voler insediare per la seconda volta nella casa Bianca, cancellando il corposo dossier di reati, il razzismo, l’omofobia, il sessismo del pluri processato. Come accreditare il popolo Usa di vivere nel Paese più democratico del mondo se con occhi bendati e orecchie tappate sopportano l’idea di riaffidare il Paese a un soggetto che dovrebbe essere espulso a vita da ruoli istituzionali e finalmente condannato per i reati commessi? Il ‘buon Donald, quando abitava nella casa Bianca, ebbe un dialogo ‘vivace’ con il suo capo gabinetto, che tentava di farlo ragionare evocando i nazisti gli chiese sgomento: “Perché non sei come i generali tedeschi? “I prussiani i Bismark?” disse John Kelly? “No, quelli di Hitler” replicò Trump e per non farsi mancare nulla aggiunse “Hitler ha fatto pure buone cose”. Sentenza che molto somiglia alla stima dei neofascisti italiani per Mussolini, “che pure aveva fatto buone cose!”
La saga del familismo, dell’amichettismo della destra si arricchisce ogni giorno di nuovi ‘casi’. Molto da qualche tempo, ruota attorno al tema “vogliano ribaltare l’idea che la cultura sia appannaggio della sinistra”.Mal mal gliene incolse: Sgarbi dimesso da sottosegretario, Sangiuliano invitato a ‘lasciare’, la Veneziani, direttrice d’orchestra discussa pagata come consulente musicale della premier, la sorella di Giuli (intima amica di Arianna Meloni) assunta nell’ufficio stampa della camera, due capi di gabinetto dimissionati e uno dei due, Spano, accusato di aver affidato al marito la consulenza del museo Maxxi, retroscena svelato da Ranucci per ‘Report’’, Mollicone, (FdI), molto vicino alla premier, nominato presidente della Commissione Cultura. Ecco, così la destra lavora per ribaltare la leadership culturale dell’Italia. Per chi può e vuole: godete lo spasso della vignetta odierna di Ellekappa, protagonista la Meloni che dichiara spavalda “Io non ho scheletri nell’armadio…L’ho messi tutti a fa i ministri”. (nelle foto Meloni bipartisan, con Biden e Trump)
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