BRICS / L’ALTRA META’ DEL MONDO

E’ in pieno svolgimento a Kazan, in Russia, la sedicesima edizione dei ‘BRICS’, l’associazione nata nel 2015, acronimo di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, le nazioni che l’hanno fondata, alle quali si sono aggiunte un anno fa, in occasione dell’appuntamento a Durban, anche Egitto, Etiopia, Iran ed Emirati Arabi Uniti.

Nel corso della due giorni (22-24 ottobre), si svolgeranno moltissimi incontri bilaterali (una quindicina), che vedranno impegnato il capo del Cremlino, Vladimir Putin e il suo staff, con svariati capi di stato o premier. Hanno subito cominciato con un piatto forte, ossia il faccia a faccia con il numero uno cinese Xi Jinping, mentre per il 23 sono previsti quelli, non meno di peso, con il primo ministro indiano Narendra Modi, il presidente iraniano Masoud Pezeshkian e il presidente turco Recep Erdogan.

Masoud Pezeshkian. Sopra, i leader Brics al vertice di Kazan 2024 (foto ByoBlu)

Di particolare interesse quest’ultimo, visto che la Turchia ha appena presentato una richiesta d’ingresso ai BRICS. Un fatto ‘storico’, visto che Ankara è uno dei membri della NATO, a dimostrazione delle grandi capacità di equilibrismo geopolitico dell’inossidabile capo turco, resistito anche al super tentato (e fallito) golpe del 2016.

Non prende parte al summit un altro grande ‘equilibrista’, il principe Mohammed bin Salman, il cui paese ha aderito un anno fa ai BRICS: di tutta evidenza non vuole agitare i sonni dei vertici Usa, storici alleati dei sauditi.

Sarà collegato in videoconferenza il presidente carioca Ignazio Lula da Silva, che per motivi di salute non partecipa in prima persona.

L’ultima giornata, poi, presenta una vera ciliegina sulla torta: la presenza (e il relativo faccia a faccia con il capo del Cremlino) del Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterrez. Negli ultimi mesi, e soprattutto nelle ultime settimane, colpito dagli acuminati strali lanciati dal premier nazista di Tel Aviv, Bibi Netanyahu, il cui esercito ha preso di mira anche uomini e strutture targate UNIFIL: oltre al genocidio, quindi, anche il totale disconoscimento delle ‘storiche’ formazioni internazionali di pace…

Ma torniamo sulle rive del Volga, in quel di Kazan, a circa mille chilometri dal confine bollente con l’Ucraina; negli ultimi mesi i droni dell’esercito di Kiev hanno colpito alcuni siti industriali legati all’esercito russo.

Antonio Guterres

Di grande rilevanza, la due giorni, perché rappresenta la visione economica, commerciale, sociale e politica dell’altra metà di un mondo sempre più bipolare: la popolazione dei paesi BRICS, infatti, rappresenta circa il 45 per cento di quella mondiale; mentre sotto il profilo economico (tradotto in termini di PIL), la percentuale è pari al 37 per cento circa.

Osserva l’analista politico Konstantin Kolatchev: “Il vertice di Kazan mira a dimostrare che la Russia non solo è lungi dall’essere isolata, ma ha anche molti partner alleati con cui collabora strettamente. Il Cremlino ritiene fondamentale dimostrare che esiste un’alternativa alla pressione occidentale e che il mondo multipolare è già una realtà”.

Uno dei temi al centro del dibattito sarà proprio quello economico e le novità possibili. Secondo Anton Siluanov,ministro russo delle finanze, il sistema finanziario globale è oggi controllato dai paesi occidentali, e quindi c’è bisogno di creare una vera alternativa al ‘Fondo Monetario Internazionale’ (FMI). “FMI e Banca Mondiale – sostiene – non stanno svolgendo i loro ruoli. E’ assolutamente necessario creare nuove condizioni o addirittura nuove istituzioni, nel quadro della nostra comunità”.

L’unico strumento fino ad oggi disponibile è quello della ‘New Development Bank’, creata quasi dieci anni fa, nel 2015, allo scopo di finanziare grandi progetti infrastrutturali e di sviluppo sostenibile non solo per i paesi membri ma anche per tutti quelli in via di sviluppo. Alla sua guida, come presidente, da alcuni anni c’è Dilma Rousseff, ex presidente del Brasile e storico braccio destro di Lula. E da anni Roussef ha cominciato a portare avanti, con grande convinzione, una politica di progressiva de-dollarizzazione, un altro tema al centro degli incontri di Kazan.

Così come quello circa il possibile aumento dell’utilizzo delle valute nazionali negli scambi commerciali tra i paesi membri, destinanti a incrementarsi sensibilmente nel prossimo anno.

Dilma Rousseff

E intanto l’Occidente che fa?

Quali segnali di esistenza in vita dà l’Europa, dove le locomotive di Francia e Germania sono clamorosamente in crisi, non solo sotto il profilo economico ma anche politico?

Per non parlare di casa nostra: dove il crac è totale e il nostro governo sfascista ne combina una ogni giorno per massacrare i pochi diritti rimasti e fare a pezzi quel che resta della nostra Costituzione: non riuscendo neanche ‘capire’ le leggi europee, pur carenti, in tema di immigrazione).

Eppure brindiamo tutti a bordo del Titanic….

Ecco, di seguito, l’ultimo pezzo messo in rete dalla ‘Voce’ il 7 settembre 2024,

TURCHIA / CHIEDE DI ENTRARE NEI BRICS CON RUSSIA E CINA. E ORA?

E un reportage appena pubblicato dalla BBC,   Putin gathers allies to show west’s pressure isn’t working


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