DEPRESSIONE / UN REPORT SULL’UMORE INQUIETO

C’era una volta il ‘Prozac’. La ‘miracolosa’ e rivoluzionaria pillola destinata a risolvere il mal di vivere, a sconfiggere la patologia del secolo, a riempire quel buco nero in cui tanti milioni di persone stavano sprofondando: la depressione, anni prima al centro di un libro che fece epoca a inizio anni ’60, ‘Il male oscuro’ firmato da Giuseppe Berto.

Tanto reclamizzato all’epoca, così pompato da diventare una moda. Come in questi tempi ‘patologicamente’ il semaglutide per curare il diabete e al tempo stesso far perdere taumaturgicamente peso, come abbiamo descritto nel pezzo messo in rete il 19 ottobre

 SEMAGLUTIDE / IL NUOVO ELDORADO DI ‘BIG PHARMA’

Per i casi più ‘tosti’, allora al Prozac si poteva accoppiare lo ‘Zoloft’. Un bis perfetto: per mandare in letargo (o in coma) tante persone, come follemente successe a metà anni ’90.

Quindi si è passati al più ‘morbido’ ‘Entact’, con il ‘generico’ noto come ‘Escitalopram’, molto gettonato, da anni, in tutte le farmacie.

“Ti dà quella spinta per sollevarti – commenta un medico di base che ne ha viste tante – un po’ di benzina nel motore. Ma se il motore è scassato c’è poco da fare”.

Colorisce un altro medico di famiglia con anni di esperienza: “Giusto un po’ d’aiuto. Ma se sei depresso per i fattori che te la provocano, la depressione, serve a ben poco. Se il lavoro non ce l’hai e questo ti butta già la pilloletta non te lo trova. Se stai male con tua moglie non te ne trova un’altra. Se te lo chiudi nella lampo, cazzi tuoi”.

Più chiari di così…

Comunque sia, le patologie psichiatriche, e in pole position la depressione of course, sono aumentate in modo esponenziale negli ultimi anni, come documentano tutte le statistiche ufficiali, ministeriali, dell’Istituto Superiore della Sanità e via di questo passo. Effetto soprattutto del lockdown, che ha innescato una serie di sindromi a cascata; poi la stessa paura, il terrore di infettarsi col virus del Covid. Ottime e abbondanti concause le guerre in rapida escalation da 3 anni ad oggi e i cambiamenti climatici, altro cruccio sempre più piantato nella testa di molti, soprattutto per l’amplificazione via mainstream.

Ciò detto, vogliamo segnalare uno stimolante convegno che si terrà il 28 ottobre prossimo ore 10, in occasione della Giornata Europea sulla Depressione, a Salerno (Sala convegni DSM, Mia M.L. King), titolato “I giovani e l’umore inquieto – Report sulla ricerca clinica sulla depressione maggiore negli adolescenti”.

Tra i promotori la Fondazione CERPS, che da anni sta svolgendo una eccellente opera di catalogazione scientifica dell’immenso archivio storico dell’ex ospedale psichiatrico di Nocera Inferiore, una miniera sconfinata sul fronte non solo della conoscenza in materia (per dirne una, sono custoditi dei testi firmati da Sigmund Freud) ma anche della memoria, visto che sono conservate, e ora in fase di ‘trascrizione’, centinaia e centinaia di cartelle clinichhe relative a pazienti (quasi tutte ragazze) ‘ristrette’ in quel ‘manicomio’.

Walter Di Munzio

La relazione introduttiva del convegno verrà tenuta da Walter Di Munzio, psichiatra e direttore scientifico della Fondazione Cerps.

In quel presidio lavorò per anni un grande amico e collega di Franco Basaglia, di cui quest’anno ricorre il centesimo anniversario dalla nascita e padre della storica legge 180 che a fine anni ’70 ‘abolì i manicomi. Stiamo parlando di Sergio Piro, che a fine anni ’80 e in tutti i ’90 è stata una delle firme di prestigio della ‘Voce’, con le sue mitiche rubriche ‘La Biro di Piro’ e ‘SenzaTitolo’.

Nel 1987 con la Voce abbiamo pubblicato il nostro primo volume, “Sopra la panca – storie senza conclusione di follia, manicomi e riforme in Campania”, corredato dalle splendide fotografie di Luciano D’Alessandro, i cui mitici scatti sono uno dei tesori più preziosi conservati in un immenso spazio all’interno del Vittorio Emanuele II di Nocera Inferiore.

Il libro è firmato da Sergio Piro e del suo principale allievo di allora, prorpio Di Munzio.

Il quale un anno ha fa ricominciato a scrivere per la Voce. Siamo grandi amici e la sua collaborazione costante ci è di enorme aiuto.

 

A seguire, la locandina


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