SEMAGLUTIDE / IL NUOVO ELDORADO DI ‘BIG PHARMA’

Tutti pazzi per ‘OZEMPIC’, l’ultimo Miracolo sfornato da ‘Big Pharma’ per prendere due piccioni con una fava: dimagrire come il look chiede a gran voce e risolvere l’eterno problema del diabete. Da mille e una notte. In mezzo mondo (occidentale) e quindi anche da noi

I media, of course, vanno in brodo di giuggiole e sono subito pronti con trombe & fanfare, al solito genuflessi davanti alle prodezze delle star di Big Pharma, come è successo in modo eclatante con i super vaccini anti covid griffati ‘Pfizer’e ‘Moderna’.

Scorriamo, solo fare un esempio di scuola, cosa batte la seconda agenzia di stampa di casa nostra, ADN Kronos, che realizza da anni anche uno ‘special salute’.

Così viene titolato il servizio: “Diabete di tipo 2, insulina addio con semaglutide abbinata a nuove procedure”. Poi il significativo incipit: “Riduce o addirittura azzera le iniezioni di insulina: la nuova promessa del principio attivo dell’Ozempic, il farmaco antidiabetico ‘superstar’ utilizzato per i suoi effetti dimagranti da volti noti come Elon Musk eOprah Winfrey”. Ma anche, va ricordato, dalla supermodella Kim Kardashian.

Continua l’entusiastico pezzo della solitamente asettica (come di prassi devono essere le agenzie di stampa) Adn Kronos: “Abbinando a una procedura endoscopica innovativa chiamata ReCet, l’omologo dell’ormone Glp-1 ha permesso di eliminare la terapia insulinica in quasi 9 pazienti su 10. Lo dimostra una ricerca definita ‘rivoluzionaria’ presentata per l’edizione 2024 della ‘United European Gastroenterology’ (VEG) week

Così prosegue il dispaccio: “Il diabete di tipo 2 colpisce 422 milioni di persone nel mondo e l’obesità è uno dei fattori di rischio più significativi. Mentre al diabete di tipo 1 l’insulina è alla base del trattamento per controllare la glicemia, nel tipo 2 può causare effetti collaterali come l’aumento di peso e complicare ulteriormente la gestione della malattia. C’è bisogno quindi di strategie terapeutiche innovative”.

Così parla la ricercatrice a principale autrice del lavoro, Celine Busch, dell’‘Amsterdam University Medical Center’: “Questi risultati sono estremamente incoraggianti, suggerendo che ReCet è una procedura sicura e fattibile che, se combinata con semaglutide, può eliminare efficacemente la terapia insulinica”.

Ma cosa è successo negli ultimi mesi?

Sotto la pressione di media & pubblicità, tutti i prodotti a base di semaglutide (non solo l’Ozempic, ma ad esempio anche il Rybelsus) sono andati a ruba, le scorte si sono ridotte sempre più di più, nelle farmacie i prodotti cominciano a scarseggiare. Proprio perché li hanno acquistati in larga misura tutti quelli anche un po’ sovrappeso, ‘off label’, ossia andando oltre quel che viene indicato, sotto il profilo terapeutico, nel bugiardino.

Parallelamente si è sviluppato un ‘black market’, un vero e proprio mercato nero, illegale, di prodotti acquistabili in rete a tutti i prezzi. Da tener presente che il costo-base è altissimo, per cui sono fioccate anche le richieste mediche ‘taroccate’, i cosiddetti ‘piani terapeutici’ fasulli, ossia predisposti da medici compiacenti. Last but not least, il lavoro ‘sporco’ svolto da tanti, troppi informatori farmaceutici che sono stati di manica molto larga nell’offrire cadeau, viaggi, crociere e ogni ben di Dio a ‘medici pubblici’ (ossia delle Asl) comprati & venduti. Senza minimamente fottersene della salute dei cittadini, anzi creando spesso e volentieri danni ai pazienti affetti da diabete di tipo 2 che da anni usavano la classica e ottima Metformina, ‘scientificamente’ e colpevolmente dirottati verso i ben più remunerativi farmaci a base di semaglutide, il nuovo Eldorado. La ‘Voce’ ha già documentato non pochi fatti nel suo reportage del 6 maggio 2024,

SANITA’ / CRAC PUBBLICO & BUSINESS PRIVATI – IL CASO ‘SEMAGLUTIDE’

Torniamo al principio attivo, il semaglutide appunto. Che viene prodotto in 3 formulazioni. Ossia l’Ozempic (con siringhe sottocutanee), il Rybelsus (in compresse) e il Wegovy. Spiega un addetto ai lavori: “questa terza formula è stata da poco approvata dall’EMA e dall’AIFA ed è la vera bomba commerciale del futuro per la casa produttrice”.

E chissenefrega degli effetti collaterali, praticamente da tutti minimizzati o addirittura negati, a fronte dei miracoli prodotti, soprattutto sulla via del prodigioso dimagrimento! Quindi, perché aver paura di nausea, vomito & diarrea? Se l’appetito man mano sparisce? Se di fronte a un piatto di spaghetti con le vongole vi si chiude incredibilmente lo stomaco? Ancora: non vi preoccupate se venite assaliti da problemi all’apparato gastrointestinale o se la vostra gastroscopia è da brividi. Nemmeno se qualcuno – certo un ‘eretico’ – vi diagnostica una forma di ‘pancreatite’. E neanche dovete fregarvene se un bel giorno la vista vi si abbassa. Tutto ok. Basta perdere i chili!

Uscendo dalle metafore, ma non da ormai troppe cronache quotidiane, informatevi bene prima di inghiottire o farvi iniettare semaglutide: se lo conosci, come si diceva un tempo, lo eviti.

Se non ci credete, date una sbirciatina ai business che mettono a segno le case farmaceutiche impegnate nel ricco ramo. ‘Eli Lilly’, per fare un esempio, sta producendo un farmaco a base di dulaglutide e uno a base di tirzepatide, il ‘Mounjaro’ (da non confondere con Medjugorje, sempre in tema di miracoli). Sulla stessa strada sono già avviate ‘AstraZeneca’ e ‘Sanofi’.

Ma per ora la leadership è nelle mani di una multinazionale danese, ‘NOVO NORDISK’. Nata nel 1989, controlla la metà (per la precisione il 49 per cento) del mercato globale dell’insulina e oggi presenta in bilancio numeri da brividi (in senso positivo per lei): da 10 miliardi di euro il fatturato annuo, 7 stabilimenti al mondo, 35 mila dipendenti, 23 milioni di pazienti curati con i suoi prodigiosi prodotti. Nel 2023 è risultata – stando alle classifiche ufficiali – la società europea con la più alta capitalizzazione, con la cifra record di 428 miliardi di dollari. E la posizione è destinata nel breve a rafforzarsi ulteriormente grazie all’ultimo miracolo della casa, Wegovy appunto.

Per finire, volete sapere quali sono i proprietari della star danese?

Tanto per cambiare, in pole position troviamo un’altra star (come nei classici giochi di scatole cinesi), ossia la numero 4 a livello internazionale nel sempre più invasivo universo dei fondi speculativi, quegli hedge fund che ormai controllano finanza ed economia di mezzo mondo (occidentale) e sono la più comoda e strategica via per i riciclaggi.

La cordata a tre, perciò, è capitanata da ‘State Street Global Advisor Ltd’ che gestisce una massa, in asset, da ben 4 trilioni di dollari. Stratosferico.

Alle sue spalle ‘MFS International Singapore Pte Ltd’ e ‘Mercer Global Investments Europe Ltd’.

Come al solito, tutti a Fondo.

E anche la Salute (nostra) a farsi benedire.


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