NAZI AMARI / I GIORNI NERI GRIFFATI MELONI-SALVINI

La marea nera è servita. Il poker è in tavola.

Dopo il voto europeo, in rapida successione tre elezioni di fila le quali, se miracolosamente per ora non hanno portato i neo nazisti al governo, hanno sancito che quello spirito hitleriano non è per niente morto e sepolto come tanta feccia politico-mediatica voleva far credere. Perché quella volontà di negazione-distruzione-annientamento di ogni diritto e ogni valore, anche il più elementare, è più ‘vivo’ che mai, pronto a massacrare ciò che resta delle varie Costituzioni nazionali. Del resto dagli Usa ogni giorno arrivano ottime lezioni di ‘democrazia’!

Un’orba barbarica in piena regola, che sotto i vessilli della ‘Paura’ e del ‘Terrore’ reclama   Ordine & Sicurezza, facendo leva sull’odio per il diverso e, in questo momento storico, dell’Immigrato. Sepolte ormai le Utopie, le speranze per un mondo realmente diverso che hanno animato per decenni la Sinistra, quella vera: proprio perché oggi una Sinistra organizzata e capace soprattutto di organizzare il dissenso contro il Potere che massacra e distrugge ogni giorno Salute, Lavoro, Ambienti e Diritti è sparita, polverizzata, volatilizzata. Motivo per cui può tranquillamente trionfare e governare l’Ignoranza, l’Incultura, l’Arroganza delle destre sfasciste, fascistoidi e anche di chiara ispirazione nazista, come è appena successo in Austria.

Herbert Kickl. Nel fotomontaggio di apertura, Giorgia Meloni ed Elon Musk

Ha appena sfiorato il 30 per cento pieno, a Vienna, FPO guidata dall’invasato ma ben organizzato Herbert Kickl. Gli farà, per ora, muro una sgarrupata ‘Grosse Coalition’ messa in piedi tra socialisti (SPO), popolari di centrodestra (OVP) e liberali (NEOS). Un’accozzaglia tanto per reggere, ma con l’aria che tira di guerre ed economie in crac, l’argine durerà ben poco.

Come succede in Francia. Con un esecutivo che dopo 3 mesi forse governerà, una formazione gollista di destra inventata da le roi Emmanuel Macron per evitare la formazione di un esecutivo da parte di chi aveva vinto le elezioni, il ‘Nuovo Fronte Popolare’ di sinistra e dare un colpo anche a quel ‘Rassemblement National’ griffato Marine Le Penche aveva trionfato alle europee.

Stesso scenario, per certi versi ancor più drammatico, in Germania, l’ex locomotiva d’Europa ferma al palo. Tre voti amministrativi a raffica, proprio in Lander fino ad oggi roccaforte SPD, hanno sancito un crollo storico per il partito socialdemocratico e il trionfo di ‘Alliance fur Deutschland’, di chiara matrice nazi. Il Cancelliere ormai delegittimato Olaf Scholz resta avvitato alla sua poltrona: ma il destino è rimandato solo di qualche mese. Poi sarà il caos. Caso mai con la terza guerra mondiale (nucleare, biologica o cybernetica, fate voi) alle porte…

Marine Le Pen

E cosa fa dopo il voto di Vienna il vice premier, ministro delle Infrastrutture e capo Lega Salvini Matteo? Esulta come neanche il più esaltato tifoso della Curva Sud per il trionfo del grande amico Herbert, herr Kickl in perfetto stile nazi. E ha la faccia di bronzo, il Salvini, di lanciare un ceffone al povero ministro degli Esteri e numero uno di Forza Italia Antonio Tajani che condanna quel voto pro nazi. “Non ha digerito bene e ha il mal di pancia”, commenta rozzamente.

Nella stessa giornata gli riesce un’altra acrobatica rovesciata: perché tornano alla ribalta le sue foto del 2019 con il capo ultrà della Curva Sud milanista, Luca Lucci. Nessuno, però, all’opposizione pianta un casino come si deve e gli chiede, caso mai con un’interrogazione parlamentare: come mai, quando 5 anni fa era ministro dell’Interno, bighellonava nei paraggi di San Siro sottobraccio con il capo ultrà in combutta con le mafie e implicato in traffici di coca?

Luca Lucci

Non si scappa: o è un coglione, perché il titolare del Viminale non può non sapere gli sta a fianco e caso mai gli è pure amico; o è amico sul serio, quindi colluso, per cui deve finire sotto processo. Elementare Watson: terzium non datur. Quindi, oltre alla bega Open Arms per cui può beccare 6 anni di galera, altrettanti e forse di più ne può tranquillamente prendere per tali rapporti ultra border line. E soprattutto: un tipo del genere può restare senza problemi sulla poltrona di vice premier d’un paese minimamente civile e sulla comoda poltrona ministeriale?

Ai confini della realtà.

Come ai confini della realtà le parole pronunciate dalla ‘Giorgia’ Nazionale un paio di giorni fa alla ‘Fiera del Levante’. Da vera Alice nel Paese delle Meraviglie.

Eccole, testuali: “Il governo ha messo in campo tanti mattoni di una strategia più ampia per rispondere al protagonismo del Mezzogiorno che non chiede assistenzialismo, sussidi, mancette elettorali, ma chiede di essere messo nelle condizioni di competere ad armi pari con il resto della nazione”.

E ha il coraggio di aggiungere, come una perfetta Vispa Teresa: “Troppo spesso il Mezzogiorno in passato è stato considerato una zavorra, ma in realtà è la grande vera opportunità di crescita dell’Italia. A noi spetta il compito di liberare il suo potenziale immenso e inespresso, con investimenti, con la spinta infrastrutturale necessaria per ridurre il divario con il resto d’Italia”.

Ma viene da Marte, la Giorgia Meloni che tutto il mondo ci invidia?

Matteo Salvini e il Ponte sullo Stretto

Forse, con l’ultima frase, si riferisce al ‘Ponte sullo Stretto’ tanto vagheggiato dal suo vice Salvini. E’ con il famigerato Ponte che si lancia il Sud? Possibile mai che un Governo affidi il destino italiano, a questo punto, ad un progetto non solo vecchio e stravecchio, ma soprattutto ad un’opera totalmente inutile, ambientalmente devastante e costosissima, per un Paese che non ha neanche gli occhi per piangere. Ma attenzione: si tratta di un regalo ben infiocchettato per le Mafie, da Cosa nostra fino alla camorra passando ovviamente per le ‘ndrine, tanto care a non pochi pezzi da novanta del Palazzo.

Non sa, Alice-Giorgia, che il Sud ha qualche problemino in più? Per andare sul concreto, perché Giorgia non si fa un giretto in qualche pronto soccorso napoletano e vede l’aria che tira, caso mai sporcando qualche suo leggiadro abitino indossato nelle ultime tournee internazionali? Sarebbe non poco istruttivo: e la smetterebbe una buona volta di parlare di ‘soldi alla sanità dati dal suo governo’ perché è una bugia alta come un grattacielo: un falso in piena regola, un misero gioco delle tre carte come neanche fanno più alla Ferrovia di Napoli…

Così come la beffa pensioni. “Il governo le aumenta”: altra fake grande come il Colosseo, quando anche i più ignoranti sanno che il suo esecutivo non ha aumentato di un euro le minime sociali, quei pochi spiccioli arrivano solo dagli inevitabili aumenti Istat, una media di 20 euro all’anno…

Proprio Giorgia, poi, ha la faccia di bronzo per dire: “basta con le mance al Sud”. Lei, maestra di mance mensili, ultima presa per il culo i 100 euro ‘Babbo Natale’, neanche un cenone per pochi eletti…

L’abbiamo scritto cento volte: molto più coerente della nostra Super Premier il comandante Achille Lauro, un tempo sindaco monarchico che prima di ogni elezione regalava ai napoletani dei quartieri più poveri pacchi di pasta e una scarpa: l’altra dopo il voto.

Per Giorgia, che con ogni probabilità s’è trasferita da mesi sulla Luna e da noi è rimasta la sosia (forse l’identica, almeno nella voce, Arianna?), val la pena di intonare la mitica canzone di Frank Sinatra, ‘Fly me to the Moon’, colonna sonora finale di un Eastwood d’annata (2000), ‘Space Cowboys’.

Una modesta proposta. Perché Giorgia non prende il volo con la sua nuova ‘Fiamma’ (è proprio il caso di rievocarla) Elon (Musk) a bordo della navicella griffata Space X ? Almeno per un po’ di mesi non fa danni…


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