Tel Aviv & Kiev ogni tragico giorno che passa più unite sotto i vessilli dei tanto ‘democratici’ Stati Uniti: sempre più decisi ad arrivare alla Terza Guerra mondiale, gettando quintalate di benzina sul fuoco in modo quotidiano e, soprattutto, in modo sempre più platealmente criminale.
Se ne è avuta l’ennesima prova del nove proprio poche ora fa, una prova ‘schiacciante’, come si suol dire nei thriller, la prova delle prove e, se preferite, la ‘pistola fumante’. In questo caso, però, parliamo di missili a lunga gittata, tank, bombe, tutte le forniture militari offensive (altro che difensive, le quali esistono solo nelle menti dei coglioni) più sofisticate del mondo: e servite su un piatto d’argento per il boia di Tel Aviv, Bibi Netanyahu, e il presidente fantoccio dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky.
Al primo è stato inviato un pacco-dono da 8,7 miliardi di dollari; al secondo uno da poco meno, 7,9 miliardi di dollari: tanto per far quadrare alla perfezione i conti – con un esborso di 15 miliardi tondi tondi – del bilancio di morte stanziato periodicamente dalla Casa Bianca per sterminare le popolazioni a loro piacimento. Visto che ora come ora gli Usa sono presenti in ben 47 focolai di guerra a livello internazionale, da loro provocati o sostenuti: per la gioia dell’industria militare a stelle e strisce, che ha visto negli ultimi anni e vede ancor più in questi mesi lievitare i suoi profitti a dismisura.
Viva le wars e chissenefotte di Papa Francesco, che ogni giorno si sgola per dire parole che nessuno ascolta, non solo alla Casa Bianca ma nemmeno all’ONU: un organismo pensavamo solo inutile, ma che invece scopriamo anche molto pericoloso molto per i destini del mondo, come abbiamo documentato nella fresca cover story del 25 settembre,
ONU / PIANI & “PATTI” PER CALPESTARE SALUTE E DIRITTI
Cifre miliardarie criminali a parte, sia a Tel Aviv che a Kiev (e soprattutto nelle parole pronunciate dai due invasati, Netanyahu e Zelensky, proprio in occasione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite) risuonano ormai le stesse parole di morte: “Niente e nessuno ci potrà fermare fino alla vittoria finale”, urla il nazista a capo del governo israeliano. “Insieme dobbiamo vincere e vinceremo”, fa eco il burattino ormai in sella da cinque anni e che dall’inizio del conflitto strepita gonfiando il petto, “fino alla pelle dell’ultimo ucraino”.
Il sempre più rincoglionito e per questo ancor più pericoloso Joe Biden (come faranno gli Usa – e come farà il mondo – a tenerselo fino all’11 gennaio 2025, quando si insedierà il nuovo presidente Usa?) continua a parlare di pace possibile per Gaza, di trattative e negoziati. Ma nella sostanza fa esattamente, in modo patologicamente bipolare, il contrario: fornendo armi a iosa, senza alcun limite, ai due pazzi-criminali. La prossima guerra mondiale (nucleare, cyber o biologica, sono solo variazioni sul tema) è ormai pronta per andare in tavola.
Tanks a lot, Usa!
Per tirarci un po’ su d’animo e per un tocco glamour, passiamo alle Fondazioni tanto Umanitarie sparse per il mondo. Prendendo spunto dal ‘caso Campbell’ appena deflagrato a livello internazionale.
Ora si scopre che le attività filantropiche pubblicizzate per decenni in tutto il pianeta dalla top model Naomi Campbell erano un gigantesco raggiro, una maxi truffa alla faccia di tutti i creduloni, dei poveretti che non vedevano neanche il becco d’un quattrino, del fisco e chi più ne ha più ne metta. Una vergogna colossale, da sbatterla in galera finchè vive a organizzare sfilate fra i detenuti di Alcatraz (se ancora ci fosse). Palate miliardarie raccolte e solo gli spiccioli per le ‘charity’, come hanno accertato le autorità di vigilanza britanniche passando ai raggi x gli anni 2016-2022 della creatura di Naomi, ‘Fashion for Relief’.
Cosa c’è di peggiore che organizzare ‘il bene’ per finta? E invece fottersi i soldi e lanciare la propria immagine nel mondo? Un maxi caso Ferragni, vista la statura delle due protagoniste.
Ma ben peggio hanno tanto altre Maxi Fondazioni. Come quella messa in campo vent’anni fa dai Clinton, Bill &Hilary, presidente e mancata presidente Usa: ha raccolto miliardi di dollari per le popolazioni asiatiche colpite da tsunami e altre calamità naturali, ma la fetta più grossa del bottino non è stata usata per alleviare quelle atroci sofferenze…
Così come in misura esponenziale fa l’altro magnate planetario, George Soros, l’ungherese naturalizzato Usa che a bordo della corazzata ‘Open Society Foundation’ rastrella ogni anno miliardi di dollari con la pala e non li destina certo per le azioni filantropiche sbandierate: ma per organizzare ‘golpe bianchi’ in mezzo mondo, quelle rivoluzioni arancioni che hanno ribaltato governi legittimi e piazzato al posto loro burattini. Proprio come quello di ‘piazza Maidan’ dieci anni fa esatti, nel 2014, che ha spianato poi la strada a Zelensky, proprietario di una villa a Miami da 34 milioni di dollari e di una piccola ‘dependance’ da soli 4 e mezzo a Forte dei Marmi!
Ma il top dei top è rappresentato – come la ‘Voce’ ha più volte dettagliato – dalla ‘Bill & Melinda Gates Foundation’che nell’ultimo quindicennio si è rimboccata le maniche su svariati fronti ‘umanitari’.
A partire dalle generosissime donazioni ultramiliardarie che la hanno proiettata al vertice dell’‘Organizzazione Mondiale della Sanità’: addirittura, quella dell’inventore di ‘Microsoft’ è seconda nella hit internazionale, solo dietro agli Stati Uniti e ben davanti a nazioni del calibro di Francia, Regno Unito e Germania. Tenete presente che, tramite il fresco ‘Trattato Pandemico’, l’OMS avrà il comando delle operazioni per il futuro della sanità globalizzata, soprattutto sul fronte strategico dei vaccini.
E, guarda caso, proprio nel 2010, grazie al propellente miliardario fornito dalla Gates Foundation, è decollata in mondo miracoloso la piccola start up ‘Moderna’, diventata dopo meno di dieci anni la star mondiale dei vaccini anti Covid, in compagnia della ben più nota ‘Pfizer’.
E, sempre guarda caso, proprio in occasione del ‘World Economic Forum’ 2010, il Maxi Filantropo a stelle e strisce (che ne è il deus ex machina, fiancheggiando il fondatore Klaus Schwab, il banchiere tedesco di chiare simpatie nazi) si esibì nella sua storica profezia: “Il prossimo decennio sarà caratterizzato dalle tremende pandemie. E poi dagli ancor più devastanti cambiamenti climatici”.
Uno con la Palla di Vetro, Super Bill…
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