Sì, la vita è tutta un quiz…

Innestata la retromarcia si ripropone il ‘rumor’ sul mezzo flop del programma che precede il Tg1 delle 20. Colpa di Insegno, della sua modesta empatia con il pubblico televisivo, di Gerry Scotti e del suo ‘Ruota della fortuna’, della noia per la reiterazione pluriennale di un format che impone ai conduttori di ripetere a ‘pappagallo’(come si diceva a scuola per le lezioni imparate a memoria) ogni frase introduttiva dei vari giochi e monotoni, identici commenti? Il clou della severità critica si deve a telespettatori ritenuti complottisti.

Ipotizzano la parzialità dei ‘trattamenti di favore’ per concorrenti bravi, molte spanne più su di avversari scelti di proposito modesti, nella convinzione che il pubblico di ‘Reazione a catena’ si affezioni al trio di campioni per più puntate e con ingenti vincite di gettoni d’oro. Su quali basi poggiano le critiche alla ‘trasparenza’ del gioco a premi? Nella dinamica di ‘Reazione a catena il conduttore chiede ai concorrenti di collegare una parola alla successiva con una terza compatibile. Lo fa ricevendo sul monitor le domande inviate dalla regia. Ma quali domande? I telespettatori emuli di Poirot ritengono che gli autori del programma dispongano di centinaia di quesiti e che per facilitare i campioni scelgano di proporre loro i più facili. Chi lo sospetta è malpensante? È probabile, ma le contestazioni si susseguono ogni volta che concorrenti, bravi, restano a lungo campioni di durata e con la vincita di forti somme.

Sotto la lente d’ingrandimento il “caso” delle tre brave ‘Volta pagina’ campionesse di ‘Reazione a catena’ da 15 puntate. Con la vincita record di ieri sera (126mila euro) finora hanno portato a casa gettoni d’oro per 249.385 mila euro. La protesta: “Soldi regalati”. La contestazione si riferisce in particolare all’ultima puntata, al gioco finale (‘intesa vincente’) perché avrebbe proposto alle  campionesse collegamenti molto facili di una parola con la successiva, fino all’ultima a sua volta priva di difficoltà. Brave son brave le ‘Volta pagina’ ma gli scettici pensano che ‘Una catena così semplice è imbarazzante” e non si era mai vista, che l’exploit delle tre concorrenti avesse l’obiettivo di far crescere l’audience, di smorzare le critiche sugli ascolti deludenti del programma condotto da Pino Insegno (amico della premier, quindi da salvare). Frase ricorrente sui social: “Volevano farle vincere”.


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