Oscenità: il “Brava Cinzia”

Cominciamo dalla fine, dalle nobili parole di un ministro della Repubblica che nel cinico intento di compiacere il nove per cento di italiani attratti dal razzismo leghista, si è affrettato a commentare la disumanità di una ‘giustiziera della notte’, dell’assassina che ha ucciso Said Malkoun, clochard algerino con precedenti penali per piccoli furti, uno dei tanti derelitti che vivono di espedienti. Cosa è accaduto. Cinzia Dal Pino, proprietaria di uno stabilimento balneare sulla passeggiata a mare di Viareggio, subisce lo scippo della borsetta. Non lo denuncia alla polizia e dà la caccia all’algerino. Lo individua e lo giustizia. Con il suv lo investe, passa sul suo corpo quattro volte con l’auto e recupera la borsetta.

Salvini: “Questo dramma è la conseguenza di un crimine: se l’uomo che ha perso la vita non fosse stato un delinquente, non sarebbe finita così”. Parole che suscitano una valanga di commenti. Evocano atteggiamenti analoghi di quando Salvini, ministro degli interni, ha legittimato l’omicidio compiuto da un imprenditore che ha sparato a un ladro in fuga colpendolo alle spalle. Al fiume di condanne dell’omicidio premeditato e di aggravanti possibili solo a una mente disumana, risponde il popolo della subcultura razzista della Lega e dell’ideologia fascista. Il campionario di estimatori dell’imprenditrice omicida è impressionante.  Evitando di attribuire la paternità di parole e frasi oscene ai commenti selezionati, è comunque arduo proporne alcune tra decine, ma bastano poche per valutare i danni provocati dall’odio razzista, di cui sono vittime i migranti. Eccole, indirizzate alla donna che con ferocia smisurata, disumana, ha diretto il Suv sul corpo dell’algerino, fino a ucciderlo: “Tostissima la Cinzia…Signora, la stimo, è una donna con le palle…Premier subito…Santa subito…Una sola parola: brava!…Io avrei fatto molto peggio…Grande, va fatta subito cavaliere…Grandissima…Gli è passato addosso solo tre volte? Eroina…Ottimo…Un abbraccio alla signora…Avercene persone come lei…Una bella lezione, gliela avrei data anch’io”. Le citazioni proposte agevolano la risposta all’assurdo del fanatismo razzista che la destra, in tutte le sue varianti, alimenta in circostanze come il brutale omicidio di Viareggio alla proterva discriminate che disconosce il diritto all’italianità a chi nasce, vive, lavora nel nostro Paese.

Domanda di contrasto al falso a cui si attengono Salvini e i suoi seguaci nello scagliarsi contro l’‘invasione barbarica di criminali con la pelle nera’, di orde di delinquenti scansafatiche, subumani: lo propongano agli imprenditori veneti, salvati dal default produttivo con l’ingaggio di emigranti, dove manca il lavoro degli italiani, alle decine di piccole e medie imprese impiantate e gestite da migranti, fiscalmente determinanti per evitare il collasso del sistema pensionistico italiano, alle migliaia di badanti che assistono i nostri vecchi dimenticati dal governo, a chi in stato di schiavitù si spacca la schiena nei campi per raccogliere i frutti della terra, fatica decisiva per salvare l’agricoltura.

Chi offre a persone (certo, persone!) come Said Malkoun un’alternativa alla condizione di estrema marginalità?


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