Acume, intima confidenza con le infinite vie d’accesso alla ricchezza della propria lingua, vocazione per le suggestioni generate dalla satira e una fulminante ‘cotta’ per il piacere quotidiano di parole e verbi miscelati con graffiante spavalderia: a questo menu si affida il ‘bravo corsivista’ e non meno all’intuito per scovare stimoli che altri non colgono. Colpi di fortuna non mancano. Inconsapevolmente, la politica offre allettanti opportunità di soddisfare l’impegno giornaliero del corsivista. Per non riflettere in astratto: in pochi, soggiogati da cronaca e commenti del ‘caso Sangiuliano’ hanno connesso lo scoop dell’esecutivo Meloni alla fulgida idea di annettere al pool di ministri il ‘Dicastero del Merito’. Osanna! Colpo di spugna alla vergogna molto italiana della ‘raccomandazione’, di accesso a posti di lavoro, di favori d’ogni tipo e perfino dell’indecente priorità nell’ usufruire di tutela della salute grazie all’intercessione, non disinteressata di un politico, di potenti a vario titolo, di un alto prelato?
Brusco risveglio. Il governo della destra-pseudocentro-destra ha imbarcato parenti e amici. Unico al mondo opera in tandem, con la staffetta Giorgia-Arianna Meloni, sacrifica qualità e competenza dell’esecutivo a ingaggi di parenti, consanguinei di partito e inetti ma raccomandati. Ed eco il suggestivo input di conferma proposto dalla tragicomica vicenda Sangiuliano, evidentemente non contagiato dal lodevole intento dell’avvocato Giuseppe Valditara, nonché ministro dell’istruzione e del merito, di cancellare la becera pratica della raccomandazione. Valditara è il geniale leghista che propose di riconoscere il reddito di cittadinanza solo ai diciottenni che completano l’intero ciclo dell’istruzione, con la conseguenza razzista di escludere chi per condizioni sociali di estremo disagio è costretto a disertare la scuola e a lavorare per aiutare il magro bilancio familiare. Sangiuliano non condivide l’idea di ‘merito anti raccomandazione’, perché gli pregiudica la libertà di gestire senza vincoli la ‘generosità della riconoscenza’. Ecco, come ricambiare il privilegio della relazione extra coniugale con la giovane e avvenente Boccia? Ma certo, con l’incarico istituzionale di consulente del suo ministero, che avrebbe agevolato gli amorevoli sensi per la frequentazione quotidiana dell’‘amica del cuore’. Molto più di una raccomandazione. L’inconsueta luna di miele è inciampata nello stop dell’uno o dell’altra al sodalizio sentimentale e Sangiuliano ha innesta la retromarcia, ha cancellato il contratto di consulenza. Fine di uno ‘facile’ corsivo.
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